Fridays for Future e il Parco di Portofino: “Il Ministero non cancelli il nostro futuro”
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Genova, La Spezia - «Sul Parco Nazionale si scrive il futuro del nostro territorio, di migliaia di persone e soprattutto di noi giovani», scrivono gli attivisti e le attiviste di Fridays For Future Liguria, movimento nato dal basso per far riflettere le persone su alcune grandi tematiche di attualità, sottolineando quali sono le possibilità, sempre dal basso, per risolverle.
Attirare l’attenzione e puntare i riflettori sulla crisi climatica in primis è da sempre uno degli obiettivi del movimento. Manifestazioni globali, eventi di piazza, ma non solo. In questi anni, i circoli liguri stanno costruendo una fittissima rete con svariate realtà locali proprio per far notare alle persone ciò che succede nel proprio territorio e sensibilizzare su tematiche ambientali, realizzando progetti sempre diversi che ben si coniugano con la struttura partecipativa che contraddistingue il movimento.
Ora in Liguria si sta affrontando un tema caldo che riguarda tutto il territorio di levante e su cui ragazzi di FFF stanno lavorando: la spinosa questione dell’istituzione del Parco di Portofino.
Ne ho parlato con Fabio Manzella, portavoce di Fridays For Future Liguria proprio in merito al parco.
Da parco regionale a parco nazionale di Portofino: cosa sta succedendo?
All’interno della Finanziaria di fine 2017 era stata approvata una legge per istituire un grande parco nazionale in Liguria, per cui l’ISPRA aveva individuato 22 comuni nell’area geografica da Genova a Punta Manara, inclusa la parte meridionale della Valfontanabuona. Era già stato stanziato 1 milione di euro proprio per far partire l’iter istituzionale del Parco Nazionale di Portofino.
E poi?
Il silenzio. Per questo motivo, all’inizio dell’anno, l’associazione internazionale Amici del Monte di Portofino, insieme a Vas, Verde ambiente e società, si è attivata, facendo ricorso al Tar del Lazio per far applicare la legge che in questi tre anni era stata disattesa. Il Ministero dell’Ambiente Cingolani, ora della Transizione Ecologica, in ottemperanza alla sentenza, è intervenuto, ma ha individuato un’area più piccola, che include 11 comuni, anziché i 22 iniziali. L’obiettivo della legge del 2017 e lo studio ISPRA sul progetto identificavano, invece, un’area dieci volte superiore a quella proposta oggi, che avrebbe coinvolto anche parte dell’entroterra, oltre a un’importante quota partecipativa del comune di Genova, dando una possibilità concreta di sviluppo sostenibile su tutto il territorio. Ora la prospettiva è che venga “semplicemente” allargata l’area marina di Portofino, annettendo 3 comuni e cancellando, di fatto, l’opportunità di avere un grande ente parco.
Perché secondo voi il Parco di Portofino è così importante per la Liguria?
Istituire un parco nazionale è una grandissima opportunità, che darebbe innumerevoli possibilità di sviluppo dal punto di vista economico e culturale, per rilanciare e al tempo stesso tutelare l’area, valorizzando le bellezze locali e promuovendo un turismo più responsabile. Quella che rischiamo di perdere oggi è un’occasione unica capace di creare occasioni sociali e ambientali almeno per i prossimi 30 anni in Liguria. Un Ente Parco realizza progetti per il territorio, per la salvaguardia dal rischio idrogeologico e può dare dare lavoro, soprattutto ai giovani, alle imprese green, come volàno per un’economia sostenibile.
Quali sono le prossime mosse?
L’unico compromesso che si potrebbe accettare in questa trattativa, secondo noi, è che venga data la possibilità agli altri Comuni di potersi annettere ed entrare a far parte del parco di Portofino senza limiti di tempo, anche successivamente. D’altronde, non ha alcun senso rinunciare a istituire un parco nazionale oggi stesso: sarebbe fondamentale per il rischio idrogeologico e per i cambiamenti climatici attuali e dei prossimi anni, che invece un ente nazionale avrebbe gli strumenti per contrastare.
Per questo motivo, adesso stiamo aspettando: se verrà lasciata la porta aperta ai Comuni, lanceremo una campagna di comunicazione importante, allo scopo di coinvolgere cittadini, associazioni e comitati locali. Abbiamo in programma decine di eventi su tutto il territorio, su cui abbiamo già costruito una buona rete. Ciò di cui c’è bisogno ora è un confronto sul tema che non è avvenuto né tra i cittadini né tra Comuni, Regione e Ministero sul parco di Portofino.
Per poter crescere oggi e resistere ai grandi cambiamenti economici, ambientali e sociali che vivremo nei prossimi anni, abbiamo bisogno di un Ente Parco forte, capace di gestire e sviluppare il territorio, sostenendo le sfide che ci attendono.
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