24 Set 2021

Fridays for Future e il Parco di Portofino: “Il Ministero non cancelli il nostro futuro”

Scritto da: Valentina D'Amora

In Liguria si sta giocando una partita il cui risultato influenzerà il futuro del territorio, delle migliaia di persone che in quel territorio vivono e dei più giovani. L'istituzione del parco nazionale di Portofino permetterebbe di resistere ai grandi cambiamenti economici, ambientali e sociali che affronteremo nei prossimi anni. Abbiamo intervistato i ragazzi liguri di Fridays For Future per farci raccontare cosa sta succedendo.

Salva nei preferiti

Genova, La Spezia - «Sul Parco Nazionale si scrive il futuro del nostro territorio, di migliaia di persone e soprattutto di noi giovani», scrivono gli attivisti e le attiviste di Fridays For Future Liguria, movimento nato dal basso per far riflettere le persone su alcune grandi tematiche di attualità, sottolineando quali sono le possibilità, sempre dal basso, per risolverle.

Attirare l’attenzione e puntare i riflettori sulla crisi climatica in primis è da sempre uno degli obiettivi del movimento. Manifestazioni globali, eventi di piazza, ma non solo. In questi anni, i circoli liguri stanno costruendo una fittissima rete con svariate realtà locali proprio per far notare alle persone ciò che succede nel proprio territorio e sensibilizzare su tematiche ambientali, realizzando progetti sempre diversi che ben si coniugano con la struttura partecipativa che contraddistingue il movimento.

Ora in Liguria si sta affrontando un tema caldo che riguarda tutto il territorio di levante e su cui ragazzi di FFF stanno lavorando: la spinosa questione dell’istituzione del Parco di Portofino.

Ne ho parlato con Fabio Manzella, portavoce di Fridays For Future Liguria proprio in merito al parco.

Da parco regionale a parco nazionale di Portofino: cosa sta succedendo?

All’interno della Finanziaria di fine 2017 era stata approvata una legge per istituire un grande parco nazionale in Liguria, per cui l’ISPRA aveva individuato 22 comuni nell’area geografica da Genova a Punta Manara, inclusa la parte meridionale della Valfontanabuona. Era già stato stanziato 1 milione di euro proprio per far partire l’iter istituzionale del Parco Nazionale di Portofino.

Promontorio di Portofino
Promontorio di Portofino

E poi?

Il silenzio. Per questo motivo, all’inizio dell’anno, l’associazione internazionale Amici del Monte di Portofino, insieme a Vas, Verde ambiente e società, si è attivata, facendo ricorso al Tar del Lazio per far applicare la legge che in questi tre anni era stata disattesa. Il Ministero dell’Ambiente Cingolani, ora della Transizione Ecologica, in ottemperanza alla sentenza, è intervenuto, ma ha individuato un’area più piccola, che include 11 comuni, anziché i 22 iniziali. L’obiettivo della legge del 2017 e lo studio ISPRA sul progetto identificavano, invece, un’area dieci volte superiore a quella proposta oggi, che avrebbe coinvolto anche parte dell’entroterra, oltre a un’importante quota partecipativa del comune di Genova, dando una possibilità concreta di sviluppo sostenibile su tutto il territorio. Ora la prospettiva è che venga “semplicemente” allargata l’area marina di Portofino, annettendo 3 comuni e cancellando, di fatto, l’opportunità di avere un grande ente parco.

Perché secondo voi il Parco di Portofino è così importante per la Liguria?

Istituire un parco nazionale è una grandissima opportunità, che darebbe innumerevoli possibilità di sviluppo dal punto di vista economico e culturale, per rilanciare e al tempo stesso tutelare l’area, valorizzando le bellezze locali e promuovendo un turismo più responsabile. Quella che rischiamo di perdere oggi è un’occasione unica capace di creare occasioni sociali e ambientali almeno per i prossimi 30 anni in Liguria. Un Ente Parco realizza progetti per il territorio, per la salvaguardia dal rischio idrogeologico e può dare dare lavoro, soprattutto ai giovani, alle imprese green, come volàno per un’economia sostenibile.

FFF LIGURIA genova
Scatto di uno sciopero globale a Genova

Quali sono le prossime mosse?

L’unico compromesso che si potrebbe accettare in questa trattativa, secondo noi, è che venga data la possibilità agli altri Comuni di potersi annettere ed entrare a far parte del parco di Portofino senza limiti di tempo, anche successivamente. D’altronde, non ha alcun senso rinunciare a istituire un parco nazionale oggi stesso: sarebbe fondamentale per il rischio idrogeologico e per i cambiamenti climatici attuali e dei prossimi anni, che invece un ente nazionale avrebbe gli strumenti per contrastare.

Per questo motivo, adesso stiamo aspettando: se verrà lasciata la porta aperta ai Comuni, lanceremo una campagna di comunicazione importante, allo scopo di coinvolgere cittadini, associazioni e comitati locali. Abbiamo in programma decine di eventi su tutto il territorio, su cui abbiamo già costruito una buona rete. Ciò di cui c’è bisogno ora è un confronto sul tema che non è avvenuto né tra i cittadini né tra Comuni, Regione e Ministero sul parco di Portofino.

Per poter crescere oggi e resistere ai grandi cambiamenti economici, ambientali e sociali che vivremo nei prossimi anni, abbiamo bisogno di un Ente Parco forte, capace di gestire e sviluppare il territorio, sostenendo le sfide che ci attendono.

Per saperne di più leggi anche:

Cosa possiamo aspettarci dalla COP26 sul clima?

Aumento delle bollette 2021: cosa c’è dietro ai rincari dei prezzi di gas ed energia?

Cambiamenti climatici: inizia un autunno molto caldo

Perché scendere in piazza per il clima? Anche il Piemonte sciopera con Fridays for Future

Visione 2040 Clima

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La biodiversità arriva a scuola con il progetto “Azioni e voci per il clima”
La biodiversità arriva a scuola con il progetto “Azioni e voci per il clima”

Millefiori per la biodiversità: il Forte Tenaglie strappa un’altra area dall’abbandono
Millefiori per la biodiversità: il Forte Tenaglie strappa un’altra area dall’abbandono

Cilento equo e sostenibile: W il lupo! combatte abusivismo, spopolamento e crisi climatica
Cilento equo e sostenibile: W il lupo! combatte abusivismo, spopolamento e crisi climatica

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Com’è andata la COP16 biodiveristà di Cali fra flop, successi e disinteresse – #1013

|

La lettera del movimento per la Pratobello ’24: “Della legge di iniziativa popolare adesso parliamo noi”

|

La biodiversità arriva a scuola con il progetto “Azioni e voci per il clima”

|

Olio del Casale, l’azienda agricola che punta sul lavoro in rete

|

Abitare collaborativo: cosa significa e perché è importante

|

Arghillà rinasce: la rigenerazione urbana dal basso di “uno dei luoghi più problematici d’Italia”

|

Oltre alle barriere, Capri diventa inclusiva e accessibile

|

Fabio Gerosa: “Con Fratello Sole aiutiamo il sociale a costruire un percorso di transizione ecologica”

string(7) "liguria"