Matteo Saudino: “Vi parlo della filosofia, bella proprio perché apparentemente inutile”
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«Per questo terzo corso, organizzato in collaborazione con il Campus del cambiamento, ho deciso di trattare il tema millenario della dicotomia e della contrapposizione tra realtà e illusione». Così Matteo Saudino, classe 1974, insegnante di filosofia e storia da vent’anni presso i licei torinesi, riassume brevissimamente la tematica del suo prossimo corso, il cui lancio si terrà questa settimana.
Per l’occasione noi di Italia che cambia gli abbiamo posto alcune domande più specifiche in merito alle tematiche trattate, così da stuzzicare l’attenzione dei più scettici nei confronti della filosofia e delle grandi domande esistenziali.
Come si pone l’uomo di fronte al dubbio?
«Il dubbio è disorientante, spaventa, ma l’altro lato del dubbio è la fertilità. Senza dubbio non c’è crescita. È necessario confrontarsi con esso, guardarlo negli occhi, in quanto motore di ricerca, di vita, di orientamento. Io mi disoriento con il dubbio per orientarmi, altrimenti non ci sarebbe crescita, ma solo un’accettazione di verità date da altri. Dunque per poter fondare una ricerca, una verità, bisogna partire dal dubbio, che sia il dubbio socratico – so di non sapere – o cartesiano – metto in dubbio tutto per andare a comprendere ciò che mi circonda. Questo è l’approccio che si dovrebbe avere nei confronti del dubbio».
Cos’è la verità?
«Se il dubbio è uno strumento di ricerca, la verità è il fine di questa ricerca, un obiettivo, un punto di arrivo. Noi viviamo in un mondo di tante verità e ci sono discipline che hanno come fine proprio quello di scovarle. Queste sono le discipline scientifiche, anch’esse consapevoli che ciò che ora è considerato verità, in futuro potrebbe essere messo in discussione. Noi dalla scienza cerchiamo delle risposte certe di natura religiosa, ma nemmeno questa ce le può dare».
Perché per l’uomo è così importante appartenere a una religione e credere in Dio?
«La risposta sulla necessità di Dio non è univoca. Dio è un a necessità che va a colmare le paure e il senso di finitudine, di limite che angoscia l’uomo. È quella proiezione – ci direbbe Feuerbach – delle nostre qualità, dei nostri desideri. Proiettiamo fuori di noi desideri e qualità, creando un Assoluto orientante, che ci guida. Nel corso ci occupiamo soprattutto di Dio dal punto di vista freudiano, psicoanalitico. Freud diceva una cosa interessante: Dio è il padre perfetto, mentre noi siamo dei bambini di fronte all’ignoto alla ricerca di risposte. Il padre o la madre terreni non hanno purtroppo tutte queste risposte e vi è quindi la necessità di credere in un padre perfetto, assoluto, che le abbia e questo è Dio».
La libertà esiste o è un’illusione?
«La libertà è probabilmente il fine dell’essere umano. L’uomo tende alla libertà, anche se questa lo spaventa, portando con sé responsabilità, necessità di crescita e di spirito critico. Tutto ciò incute naturalmente timore e questa paura può portare a barattare la libertà per andare alla ricerca di protezioni autoritarie e autorevoli. L’autorevolezza si fonda sul ragionamento, sulla condivisione aperta di una verità, di una discussione, mentre l’autoritarismo si fonda sull’accettazione di una affermazione e di una prospettiva. L’autoritarismo dunque non fa crescere, creando sudditi, mentre l’autorevolezza ha una valenza positiva perché porta le persone a essere più che mai dipendenti e autonome».
Perché oggi la filosofia è importante?
«La filosofia è fondamentale perché va a indagare ciò che ai più può apparire inutile. Non si occupa di nulla di strettamente pratico, ma risulta fertile e feconda per chi indaga il senso delle cose, per chi cerca un senso del vivere. Dunque la bellezza della filosofia sta nella sua apparente inutilità, in quanto non ha a che fare con nulla di specifico e con nulla di produttivo e pratico, ma aiuta a porsi delle domande e a cercare delle risposte. Trovare il tempo oggi per fare un po’ di filosofia, per ragionare e interrogarsi è il modo migliore per prendersi cura di sé stessi».
La filosofia è la scienza della verità? Come distinguiamo un fatto da un’opinione? Come la filosofia ci può aiutare a decodificare e discernere il vero dal falso? Queste sono solo alcune delle domande che verranno poste. «Il tema sarà quello del mondo come realtà e illusione, un viaggio che parte dai greci, da Parmenide e Platone, passa da Cartesio, Schopenhauer, Nietzsche, e arriva sino al Novecento, affrontando Freud e Fromm».
Giovedì 23 Settembre alle 21.15 si terrà la festa di presentazione del per-corso, un evento a partecipazione libera e gratuita. Per seguire il webinar basta prenotarsi sul Campus del Cambiamento a questo link.
“Il mondo tra realtà e illusione” è il terzo corso realizzato da Matteo Saudino in collaborazione con Campus del cambiamento. Il primo “Filosofia del cambiamento” è stato presentato lo scorso anno in tardo autunno, incentrato sul tema del cambiamento e delle scelte, il secondo, “Indagine sull’esistenza umana“, in primavera, focalizzato sulla tematica dell’esistenzialismo; entrambi godibili adesso in modalità di fruizione autonoma sul campus.
Il corso “Il mondo tra realtà e illusione” è rivolto a chi vuole scoprire il mondo della filosofia e ai curiosi e agli appassionati di questa disciplina, a chi vuole utilizzare la filosofia per vivere meglio, a chi desidera esplorare l’ignoto. La finalità del percorso invece è quella di mettere sotto esame la realtà, utilizzando i concetti trattati per conoscere meglio sé stessi e il mondo, ponendosi delle domande e utilizzando il dubbio come strumento di ricerca.
Campus del cambiamento non è nuovo alla promozione di questi per-corsi online, ne ha più di trenta attivi e altri che, oltre a quello di Saudino, verranno lanciati a breve.
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