In bici da Torino a Milano: la carovana di Extinction Rebellion verso la preCOP26
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Torino - «Pedaliamo insieme verso Milano. Pedaliamo insieme affinché il migliore dei mondi possibili, diventi reale».
È questo il motto di una carovana impegnata in un viaggio di tre giorni e che, tappa dopo tappa, ha accolto nuovi partecipanti per far sentire la propria voce nella lotta alla crisi climatica. Con partenza da Torino il 25 settembre e arrivo a Milano il 27 settembre, la carovana in bicicletta ha percorso chilometri insieme agli attivisti e alle attiviste di Extinction Rebellion oltre a cittadini attivi: insieme sono giunti a Milano, dove si sono uniti alla critical mass organizzata in occasione della settimana di mobilitazione in vista della preCOP26.
Con questa pedalata Extinction Rebellion vuole portare l’attenzione dei cittadini sui quattro giorni di incontri milanesi (preCOP26), durante i quali i rappresentanti di quaranta nazioni cercheranno di mettere le basi per accordi internazionali sulla riduzione dell’emissioni climalteranti. Questo appuntamento, insieme alla Conferenza (COP26) vera e propria che si terrà nel mese di novembre a Glasgow, è, nelle parole del divulgatore scientifico e naturalista britannico Sir David Attenborough, «l’ultima occasione per fermare la catastrofe climatica».
Come riporta il gruppo di Extintion Rebellion sulla sua pagina Facebook, dal 1995 a oggi si sono tenuti altri 25 meeting internazionali sul clima. Ventisette anni dopo la prima COP, il paradigma coloniale che ha prodotto la crisi ecologica basato sullo sfruttamento di risorse a vantaggio di pochi, non è ancora stato superato e le emissioni di carbonio dovute all’utilizzo dei combustibili fossili sono aumentate del 50% dal 1990. Nessuna edizione passata è stata in grado di porre obiettivi concreti e vincolanti ai governi per risolvere l’attuale crisi climatica ed ecologica, di cui sono sempre stati consapevoli.
Come dichiarato sul National Observer, le COP che si sono susseguite negli ultimi 26 anni non sono state in grado di porre obiettivi concreti e vincolanti ai governi per risolvere l’attuale crisi climatica ed ecologica. Nonostante le dichiarazioni, gli accordi e le promesse, le emissioni hanno continuato ad aumentare e, negli ultimi anni, ad accelerare.
«L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on ClimateChange (IPCC), pubblicato in giugno, prevede scenari più drammatici di quanto dettagliato nei precedenti, nei quali “le temperature superficiali globali continueranno ad aumentare almeno fino a metà secolo qualunque sia lo scenario (di emissioni) considerato”. Questo significa che, qualsiasi cosa faremo, il limite di 1,5° di fatto verrà comunque superato. Abbiamo già innescato fenomeni irreversibili: i terribili incendi, le bolle di calore e le alluvioni di questa estate ne sono una testimonianza.
Nello scenario migliore, quello con azzeramento emissioni climalteranti nette entro il 2050, si potrebbe ancora contenere l’aumento delle temperature entro i 2°C. Un aumento di 1,5 o 2°C fa una grande differenza. Agendo subito, in maniera radicale e tempestiva, i governi possono prendere misure che riducano i peggiori effetti di questa crisi. Ma i governi agiranno solo se i cittadini chiederanno interventi efficaci e pretenderanno il cambiamento».
Così, spiega il gruppo di Extintion Rebellion, il 2021 è un anno cruciale nella lotta alla crisi climatica e la COP26 è l’ultima chance per evitare un’alterazione del clima incontrollabile. La carovana da Torino a Milano diventa un’occasione per invitare tutti e tutte a fare sentire la propria voce e diventare parte attiva di un cambiamento necessario di cui facciamo tutti parte.
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