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Cambia-menti. “Cambia” è la prima persona singolare, ma “menti” è plurale. Un errore? Una licenza poetica richiesta dal gioco di parole? Probabilmente sì, ma mi piace pensare che forse il mio amico e collega Daniel Tarozzi ha intitolato così il suo ultimo libro, in uscita dopodomani, anche per spronare ciascuno di noi a cambiare non lo solo la nostra mente, ma anche quella degli altri e delle altre. Quante più menti possibile.
Già, perché il cambiamento è spesso una questione di immaginario. Lo ribadisce Daniel in più passaggi del suo libro: “Sentiamo forte la responsabilità – scrive – di far emergere questo pezzo di mondo e, allo stesso tempo, la voglia di contribuire ad un nuovo immaginario che spazzi via quello decadente proposto e promulgato dai media mainstream”. E la percezione della realtà è proprio il tema che da mesi tratta con gli ospiti di Matrix, il format da lui curato su Italia Che Cambia.
Ma riflettiamoci. Cambia-menti è anche l’unione di due verbi: cambiare e mentire. E pure in questo caso, anche se probabilmente è una chiave di lettura che mi sono inventato sul momento e che non ha alcuna attinenza con la realtà, un senso ce l’ha. Daniel insiste molto sugli ostacoli al cambiamento, soprattutto quello personale, e rileva come spesso essi rappresentino delle menzogne. Proprio così: spesso mentiamo agli altri e a noi stessi, accampando vacue scuse per giustificare il nostro fallimento o, ancora peggio, la nostra rinuncia anche solo a tentare.
“Quando chiedo quale sia il maggior ostacolo alla realizzazione del proprio sogno, infatti, le persone mi rispondono quasi sempre la mancanza di soldi. Ma è proprio vero? In realtà spesso è un falso problema. Siamo abituati a misurare i nostri sogni partendo dai loro costi in euro. A quel punto ci interroghiamo sulla reperibilità del capitale e ci fermiamo sconsolati. L’errore principale è di valutazione. L’attenzione non andrebbe messa sul capitale, ma su ciò a cui quel capitale è destinato. Una casa? Un’azienda? Un viaggio? Un’azione di volontariato? A quel punto potremo ragionare sul “come” e non sul “se”, differenza fondamentale che merita una breve parentesi”.
Ed è così che Cambia-menti ci mette a nudo, invitandoci a guardarci allo specchio e a chiederci: “Davvero mi mancano i soldi? Non è forse un problema di coraggio, di sicurezze, di comfort zone?”. Ma attenzione, perché l‘osservazione di Daniel non è un attacco rancoroso ma una critica costruttiva, volta a indagare i nostri blocchi, ad affrontarli e a risolverli.
Quello edito da Amrita è dunque un libro rivolto a chi vuole approcciarsi in maniera umile e sincera al cambiamento sia interiore e personale che collettivo. Cambia-menti accompagna delicatamente il lettore in un mondo che per chi conosce e segue Italia Che Cambia può non essere una novità, ma per un pubblico che ancora si deve scuotere dal torpore della narrazione mainstream può apparire un scioccante sorpresa.
“Lontano dai riflettori dei mass media esiste davvero un altro Paese – scrive Daniel –, una nazione costellata da centinaia, migliaia di progetti straordinari che, seppur tra mille difficoltà, funzionano. Imprenditori, associazioni, movimenti, gruppi, uomini e donne che mettono al centro il loro sogno di cambiamento personale e collettivo e riescono a realizzarlo. Davvero una sorpresa unica. Posso testimoniare senza tema di smentita che siamo di fronte al più grande fenomeno di censura nella storia dei media. Mentre TV e giornali, infatti, ci restituiscono quotidianamente stereotipi e mediocrità, disoccupazione, passività, decadenza, pensiero unico, là fuori esiste un mondo bio-differente che sta già creando l’alternativa al modello vigente, destinato a perire“.
L’Italia che cambia, dalla teoria alla pratica |
Dunque sfogliare le pagine introduttive di Cambia-menti potrebbe essere il primo passo verso una vita nuova, verso una piccola o grande rivoluzione che magari non trasformerà radicalmente la vostra quotidianità, ma vi farà guardare la realtà con occhi diversi, punterà una luce su zone d’ombra che deformavano l’immagine e ve la svelerà finalmente nella sua interezza, facendovi scoprire che là dove vivete le cose non vanno poi così male.
“Cambiare vita è quasi impossibile”, canta Vasco Rossi nel suo brano che ha lo stesso titolo del libro di Daniel. Ma è poi vero?
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