Mondo Solidale: il nostro impegno per un mondo migliore parte dal carrello della spesa
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Ancona, Marche - Quasi ogni giorno si sente parlare di economia sostenibile, circolare e solidale. Un tipo di economia che andrebbe approfondita di più in quanto rappresenta il futuro del nostro pianeta, la sola in grado di far fonte allo sfruttamento smodato delle sue risorse ambientali e alla crescente povertà dei suoi abitanti.
Mondo Solidale è una cooperativa che rappresenta sicuramente un ottimo esempio dei modelli economici sopra citati, che sostiene i produttori e lavora a stretto contatto con essi e che conosce i propri fornitori. È proprio questa l’economia del futuro.
Quando e come è nata Mondo Solidale?
Mondo Solidale è nata quasi per caso e per gioco nel 1993 a Urbisaglia da quattro amici un po’ girovaghi che erano stati per diverse questioni in Africa e che erano tornati con l’idea di dare un contributo a quelle realtà meno fortunate. Con l’appoggio della diocesi locale hanno quindi creato un mercatino missionario che aveva riscosso un discreto successo e li aveva resi consapevoli del grande margine di miglioramento a disposizione. Il mercatino però non poteva di certo bastare, serviva qualcosa di più organizzato e strutturato.
Quali sono i volti dietro alla sigla Mondo Solidale?
All’interno della cooperativa di Mondo Solidale io seguo tutto quello che concerne la produzione di beni e servizi strutturati su 12 punti vendita sparsi in tutte le Marche. La cooperativa è composta da circa 4000 soci, 200 volontari attivi e 3 lavoratori, di cui uno sono io. I punti di forza sono rappresentati dai progetti portati avanti, i quali coinvolgono diverse realtà in giro per il mondo, dal Brasile all’India, passando per Uganda, Guatemala e molti altri paesi.
Da lì importiamo, ad esempio, il cocco per quanto riguarda i detersivi, la lana dal Perù per quanto riguarda l’abbigliamento, gli incensi e il caffè. Nelle nostre botteghe si può quindi trovare una vasta gamma di beni, dall’alimentare all’artigianato fino a prodotti per la casa.
C’è un progetto in particolare di cui vorresti parlare?
Il progetto che merita un’attenzione maggiore, soprattutto per la sua durata ventennale, è chiamato “El Bosque” e prevede l’importazione di cinque container da 24 bancali ognuno all’anno di caffè, che in un primo momento era esportato direttamente dal Guatemala e ora anche da Haiti e Uganda. Dato l’enorme successo, da qualche anno è nata un’ulteriore associazione nella città di Fano, fondata da soci appartenenti al “Mondo Solidale”, la quale si occupa esclusivamente di questo prodotto.
Esistono particolari vantaggi o benefici legati all’economia solidale?
Grazie alla sua voluminosa importazione per quasi vent’anni fino ad oggi, Mondo Solidale è riuscito a far crescere il benessere all’interno della cooperativa in Guatemala, a consentire ai bambini di andare a scuola, a comprare nuovi mezzi di lavoro più moderni e a migliorare le condizioni di vita di molte famiglie. In questa economia solidale tutti ci guadagnano, dal produttore al consumatore, fino all’ambiente. I consumi delle botteghe, dei magazzini e degli uffici di Mondo Solidale sono infatti alimentati da impianti fotovoltaici.
Come è possibile tutto ciò?
I soci si recano direttamente sul posto, senza la presenza di intermediari, per discutere insieme ai produttori locali, instaurando fin da subito rapporti di amicizia, rispetto ed educazione. Il nostro è quindi un modello alternativo di commercio basato su relazioni paritarie tra Nord e Sud del mondo, nel pieno rispetto e nella promozione dei diritti umani fondamentali. Mondo Solidale paga di più i suoi produttori, ma questi soldi extra sono vincolati: devono essere infatti investiti nella scuola e nel territorio. Questo “contratto economico” ha portato alla costruzione in Guatemala di un piccolo ambulatorio dove paghiamo sia le medicine che il servizio sanitario sul posto.
L’invito è quindi quello di diventare un consumatore critico?
Il consumo critico è un comportamento che consiste nel comprare un prodotto non soltanto in base al prezzo e alle qualità, ma anche in base all’impatto ambientale e sociale che la sua produzione implica, ovvero al comportamento del produttore e del venditore. Prima di acquistare un prodotto è bene informarsi sulle dinamiche di sfruttamento delle persone e dell’ambiente che spesso si celano dietro a questo. Scoprendo la realtà nascosta dietro a un prodotto sarai più consapevole e indirizzato a comprare prodotti ecosostenibili contribuendo a un consumo critico, ciò ti porterà ad avere uno stile di vita più etico e responsabile.
Volete lanciare un appello a tutti i giovani per un’opportunità di volontariato?
Con l’evolversi di questi ultimi avvenimenti storici, prima fra tutti la pandemia di Covid-19, si sono dovute creare altre figure di formazione a distanza tramite mezzi digitali e l’attenzione è stata spostata di più verso il lato umano per mezzo dei volontari. Chiunque può sostenere l’attività di Mondo Solidale ed essere un soggetto attivo per il cambiamento sociale diventando un volontario.
Le occasioni sono molteplici e varie e si può scegliere quelle più idonee al proprio tempo libero, alle proprie passioni e capacità: dalla vendita del prodotto al marketing per promuoverlo, dalla contabilità all’esposizione ed allestimento dei banchetti, all’approvvigionamento della merce. Auspico che questo progetto possa raggiungere più persone possibili, magari anche attraverso i vari social. Per questo anche se non si vuole intraprendere un’esperienza lavorativa, il semplice contributo con idee innovative per far conoscere la cooperativa è già un aiuto prezioso.
Questo contributo è stato realizzato dagli studenti e dalla studentesse delle scuole secondarie di secondo a conclusione dell’attività “Un giornalista in classe”, percorso di giornalismo ambientale condotto dalle giornaliste e giornalisti di Italia che Cambia all’interno del progetto SOStenibilmente. #SOStenibilmente è un progetto nazionale di educazione ambientale promosso da CIFA ONLUS e co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, volto a costruire una cultura basata sul rispetto dell’ambiente e sui principi dello sviluppo sostenibile, promuovendo il protagonismo giovanile e l’integrazione da parte di cittadini e rappresentanti delle istituzioni di una prospettiva rispettosa dell’ambiente nelle proprie scelte quotidiane.
Articolo scritto da Emily Rosi e Valeria Sicignano dell’ISS Cambi-Serrani di Falconara Marittima (AN).
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