Le panchine della gentilezza, dove grandi e piccoli cambiano il mondo con atti gentili
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Torino - Fare divenire la gentilezza un’abitudine sociale diffusa: a oggi sono 148 gli Assessori alla Gentilezza che lavorano e collaborano tra di loro nei comuni italiani per diffondere buone pratiche volte ad accrescere il benessere della comunità mettendo al centro i bambini. Tra loro c’è Erina Patti che, nel comune di Quincinetto, ha ideato la “panchina viola” della gentilezza: durante un laboratorio didattico insieme ai bambini della scuola primaria del paese, ha immaginato un uso particolare per questo arredo urbano, ovvero custodire atti e momenti di gentilezza. Così la panchina, con un po’ di vernice e tanta creatività, è diventata un simbolo per tutti gli abitanti e gli studenti ne hanno decretato l’uso: qui “ci si può ritrovare”, “si può cantare insieme”, “giocare con i propri amici”, oppure “scambiarsi un dono”.
Da quel giorno in Italia ne sono nate molte altre e oggi la panchina viola è diventata un simbolo di gentilezza riconosciuto e diffuso. Infatti, in soltanto una settimana, questa pratica si è fatta largo in tutte le regioni, coinvolgendo 128 Comuni e 30 società sportive.
PERCHÈ IL VIOLA
La scelta del viola come colore identificativo della gentilezza non è stata casuale, in quanto deriva dall’unione del rosso (che simboleggia la concretezza) e del blu (la profondità), due elementi che caratterizzano la gentilezza. Grazie alla Settimana Nazionale delle Panchine Viola, ideata e promossa dall’associazione Cor et Amor, si sono raggiunti due importanti risultati sociali: individuare uno spazio urbano di riferimento per la gentilezza che ospiti la panchina viola e che possa essere replicato in ogni comunità, oltre che riabilitare il viola, modificando la percezione negativa che spesso avevano i cittadini di questo colore. Quindi, se la gentilezza può riqualificare il significato attribuito a un colore, perché non potrebbe farlo anche socialmente migliorando la qualità della vita dei cittadini?
Così dal 21 al 27 Giugno si è svolta la settimana nazionale delle panchine viola, di cui hanno fatto parte 158 comunità locali, scolastiche e sportive che ne hanno inaugurate di nuove insieme allo svolgimento di attività e buone pratiche di gentilezza a esse collegate. Come ha raccontato Luca Nardi, Presidente dell’Associazione Cor et Amor e coordinatore del Progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza, «la panchina viola oltre a essere un bell’oggetto di arredo urbano, serve a ricordare a tutti i cittadini l’importanza di essere gentili e “fare gentilezza” a sostegno del benessere di tutta la comunità, in particolar modo quello dei bambini e ragazzi. La panchina abitualmente rappresenta un luogo di ritrovo e colorata di gentilezza può favorire la messa in pratica di comportamenti virtuosi. I bambini ci hanno fatto scoprire che sulla panchina viola si può fare la pace, ci si può riposare, ma anche giocare».
QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE UNA PANCHINA VIOLA?
Innanzitutto, la nostra panchina della gentilezza può essere recuperata o riqualificata, riportando una “frase gentile”: “Siediti e riposa, sei benvenuto” è la scritta realizzata dal Comune di Donnas, in valle d’Aosta; “La gentilezza è l’unico investimento che non fallisce mai” è invece il testo di una panchina a Caselle T.se; “Indossa la gentilezza e non sarai mai fuori moda” invece è stata pensata a Rivarone. In molti comuni, durante la sua realizzazione e inaugurazione, sono stati coinvolti i bambini, come nel caso delle attività di verniciatura, facendola diventare una pratica creativa e divertente da realizzare insieme. Altro aspetto importante: tutte le tonalità di viola sono accettate! Nello stesso comune possono infatti nascere più panchine viola in contesti diversi (come nel parco comunale, negli impianti sportivi, nei parchi gioco o in prossimità delle scuole) ed è auspicabile che riportino il QR code che rimanda al progetto nazionale Costruiamo Gentilezza (scaricabile sul sito del progetto).
LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI FA EMERGERE GENTILEZZA
La riuscita della Settimana dedicata alle panchine viola è stata possibile esclusivamente grazie alla partecipazione spontanea di migliaia di cittadini che in tutto il paese si sono attivati nelle proprie comunità per proporre e realizzare la propria panchina. Ad attivarsi sono stati i sempre più numerosi assessori alla gentilezza e cittadini convinti che insieme si possa fare la differenza.
ALCUNE ESPERIENZE DI GENTILEZZA SUL TERRITORIO
I Comuni Piemontesi che hanno preso parte all’iniziativa sono stati 27 e tra questi vi raccontiamo due esempi significativi: il primo è quello che vede protagonista Sonia Fava, insegnante per la gentilezza a Caselle T.se, che ha coinvolto alcune associazioni del proprio territorio, insieme agli amministratori comunali, per l’inaugurazione di una panchina viola, a cui poi ha abbinato una nuova pratica, ovvero “Miss, Mister e Baby Gentilezza”, poi condivisa nell’archivio delle buone pratiche. La seconda è quella di Massimo Bologna, cittadino per la gentilezza e volontario della Croce Rossa Italiana, che ha proposto all’amministrazione Comunale di Pavone C.se, dove risiede, l’inaugurazione della Panchina Viola, oltre al riconoscimento da parte del Sindaco della delega alla gentilezza a un amministratore comunale.
Così la panchina, spazio che comunemente richiama momenti di incontro ricreativi, di sport, di relax e socializzazione, diventa quel luogo speciale in cui i cittadini si ritrovano, collaborano e diventano parte di una comunità educante. Un luogo, insomma, dove ogni gentilezza è consentita.
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