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Torino - A partire dal 18 settembre e fino al 10 ottobre per quattro weekend consecutivi Torino, Milano, Roma, Napoli scenderanno in campo insieme per un’edizione speciale di Open House, l’evento che aprirà gratuitamente al pubblico circa 700 siti e percorsi per tornare a osservare da vicino, conoscere e celebrare il patrimonio architettonico eterogeneo, multiforme e in continua trasformazione delle nostre città.
Come affermato in conferenza dai direttori delle quattro edizioni, «dopo la fase di sperimentazione che ha caratterizzato l’edizione dello scorso anno realizzata dalle sole Milano e Napoli, Open House 2021 nasce dal desiderio comune delle quattro metropoli di dare un segnale forte e propositivo di riapertura nel segno della condivisione e della conoscenza che costituiscono da sempre la filosofia di Open House». Diventa così un’occasione per esplorare le nostre città e lo spazio urbano come luogo deputato allo scambio, al confronto e alla partecipazione per le comunità e i cittadini che quotidianamente le abitano.
Open House Worldwide è il festival internazionale dell’architettura fondato a Londra nel 1992, che si svolge a tutt’oggi in 45 città nel mondo con l’obiettivo di stimolare i cittadini alla conoscenza della propria città attraverso l’esperienza diretta dell’architettura e dei suoi protagonisti, incoraggiandoli a reclamare un ruolo centrale nella sua progettazione, nel suo sviluppo e nella sua cura.
In questi anni l’evento ha contato 300.000 visite, 2.000 volontari e 700 luoghi e percorsi. La sua rete nasce come sistema sinergico per la promozione dell’architettura e del territorio del nostro paese con l’obiettivo di mettere in rete conoscenze e relazioni tra le città e istituzioni, imprese, professionisti, università, enti, associazioni, volontari e cittadini, ma anche di sviluppare nuovi progetti curatoriali su autori e argomenti comuni per la valorizzazione del patrimonio storico e moderno, coinvolgendo i cittadini a prendere parte ai processi di sviluppo in corso.
Ogni città svolgerà il suo evento in una staffetta che partirà con Torino nel fine settimana del 18 e 19 settembre, seguita da Milano il 25 e 26 settembre, Roma il 2 e 3 ottobre e, in chiusura, Napoli nel weekend del 9 e 10 ottobre.
Il progetto si arricchisce poi dell’inedito progetto editoriale “Trame Urbane”, che vedrà protagonisti autrici e autori italiani – tra scrittura, regia e fotografia – che contribuiranno a una narrazione autobiografica ed evocativa, sullo sfondo della loro ricerca artistica, attraverso i luoghi a loro più cari o significativi. Tra questi, il regista Marco Ponti racconterà Torino, lo scrittore Marco Missiroli svelerà la sua Milano, il fotografo Francesco Zizola rivelerà il suo sguardo su Roma e la scrittrice Valeria Parrella mostrerà un inedito skyline di Napoli.
OPEN HOUSE TORINO
Come ha raccontato Luca Ballarini, direttore del festival a Torino, «Open House Torino è nato nel 2017 e per tre edizioni consecutive ha aperto ogni anno a giugno architetture generalmente chiuse al pubblico, parchi e giardini e organizzato itinerari. Nella prima edizione ha ottenuto il migliore esordio di sempre tra le 44 città dell’Open House Worldwide, con 111 architetture aperte e oltre 15mila visitatori; nella seconda edizione è cresciuta aprendo 140 siti e contando oltre 18mila visitatori. Nel 2019 – con 150 spazi aperti, la metà dei quali per la prima volta – ha contato oltre 25.000 visitatori.
Open House Torino è nato con l’obiettivo di condividere con un pubblico allargato il grande patrimonio di architettura storica, barocca, moderna e contemporanea che Torino ha da offrire. In poco tempo il weekend di Open House è diventato uno degli eventi più amati dal pubblico e dai turisti, non solo perché permette di conoscere in modo eccitante e impareggiabile questo straordinario patrimonio di edifici e di paesaggi urbani di alta qualità, ma soprattutto perché rappresenta una bellissima festa che pervade tutta la città, una celebrazione che cresce di anno in anno in cui i valori di apertura, scoperta e condivisione sono al centro dell’esperienza di cui chiunque, non solo gli addetti ai lavori, può godere».
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