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Arezzo, Toscana - Incastonato nell’alta val d’Arno, in provincia di Arezzo, il Comune di Pratovecchio Stia diventa anche quest’anno palcoscenico d’eccezione di Naturalmente Pianoforte, rinomato appuntamento musicale del Casentino, organizzato grazie al sostegno del comune di Pratovecchio Stia, il Parco delle Foreste Casentinesi e la Regione Toscana. Quella di luglio sarà un’edizione “restart”, sebbene non si tratti di una vera e propria ripartenza: il direttore artistico, il giornalista e scrittore Enzo Gentile, la definisce “un’onda che non si ferma”.
«Il festival di fatto non si è mai fermato. Si è continuato a lavorare dietro le quinte, moltiplicando gli sforzi per ripensarne gli spazi, tenendo conto delle normative sanitarie attualmente in vigore», mi spiega Marco Taddei, responsabile della comunicazione e socio dell’Associazione PratoVeteri, che sin dalla prima edizione del 2012, si occupa dell’intera organizzazione dell’evento.
Pratoveteri è l’antico nome di Pratovecchio, divenuto dal 2014, con Stia, un unico comune abitato da poco meno di 6000 anime. Con il tempo, l’appuntamento biennale del festival è diventato un evento sempre più articolato e complesso e dal 2015 si è deciso di organizzare dei concerti anche negli anni in cui l’evento non è in calendario, in attesa dell’edizione successiva. «A febbraio 2020 era tutto pronto, ma abbiamo dovuto annullare il festival. Quest’anno, ripartiamo da dove eravamo rimasti», prosegue Marco.
Al centro di Naturalmente Pianoforte vi è senza dubbio la musica, ma anche il territorio e i suoi prodotti tipici. Stretta a nord dal monte Falterona da cui nasce l’Arno, dalla catena del Pratomagno da un lato e dall’appennino tosco-emiliano dall’altro, la valle del Casentino è attraversata da numerose vie di pellegrinaggio, nello scenario delle maestose foreste casentinesi, divenute parco nazionale nel 1993. Già dall’XI secolo, questa valle divenne luogo d’elezione di diversi ordini religiosi, come testimoniano i numerosi eremi e monasteri, tra cui quello di Camaldoli e il Santuario della Verna. I monaci hanno preservato nei secoli questo territorio così accidentato, divenendo custodi delle foreste di faggi e abeti, che tuttora è possibile ammirare.
Durante il festival tutta la valle risuona, come in un palcoscenico diffuso. Pievi, santuari, castelli arroccati faranno da cornice ai vari concerti. Alcuni di questi si terranno a Pratovecchio Stia, come quello di Dente, giovedì 15 luglio alle ore 21.00 in Piazza Tanucci, mentre domenica 18 luglio alle ore 21.00 sarà la volta di Raphael Gualazzi in Piazza Jacopo Landino. Insieme a loro, saranno ospiti dell’edizione “restart” Giuseppina Torre (15 luglio ore 17.00 in apertura del festival nello spazio antistante alla Chiesa della Foresteria della comunità Monastica di Camaldoli), Andrea Mirò (15 luglio ore 20.00 presso la Fondazione Baracchi a Bibbiena) e Moni Ovadia insieme a Giovanna Famulari (16 luglio ore 21.00 presso il suggestivo Quadrante del Santuario della Verna).
A chiudere il festival, il 30 luglio è in programma il concerto del pianista e compositore di fama mondiale, Ludovico Einaudi, che con il suo “Summer Tour” farà tappa a Pratovecchio Stia nello spazio antistante la Pieve di San Pietro a Romena. L’evento è organizzato in collaborazione con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e UNA festival e sarà preceduto dagli interventi di Don Luigi Verdi, fondatore di Romena, e di Francesco Cara, docente di ecodesign allo IED ed esperto di transazione ecologica da un punto di vista culturale, economico e tecnologico.
Anche i più giovani sono parte attiva di Naturalmente Pianoforte. Dal 2017, infatti, l’Associazione PratoVeteri coinvolge nel progetto “Tasto 89” gli studenti del Liceo Scientifico e, da quest’anno, dell’Istituto Tecnico per il Turismo, entrambi di Poppi. Il progetto è realizzato nell’ambito dell’esperienza “Alternanza scuola-lavoro” grazie al sostegno economico di Prospettiva Casentino, associazione di imprenditori e liberi professionisti della valle. «I ragazzi partecipano così all’organizzazione di un evento articolato e sviluppano competenze in ambiti diversi, che spaziano dalla fotografia al social media marketing, dalla comunicazione alla realizzazione di contenuti audiovisivi, in base alle attitudini e passioni personali», mi racconta Marco.
Sinergie tra musica e territorio animano Naturalmente Pianoforte sin dalla sua prima edizione, con l’obiettivo di valorizzare la valle, la sua gente e le sue tradizioni, rivelandone la bellezza e l’autenticità e promuovendo un modello di turismo esperienziale e a passo lento. A parlare di paesaggio e natura, vi sarà il poeta e regista Franco Armino, la cui ricerca artistica e personale si concentra da anni su territori minacciati dallo spopolamento, come la sua Irpinia. Mentre lo street artist fiorentino, Sedicente Moradi, realizzerà delle installazioni con legno di riciclo a zero impatto ambientale. Ci saranno infine dei laboratori di stone balancing sulla riva pratovecchina dell’Arno, a cura di Nicola Doni.
Nella settimana del festival la musica riecheggia nella valle, ne ricalca la geografia, crea connessioni, incontri. D’altra parte il Casentino è da sempre un crocevia di pellegrini, attratti sin dall’antichità dall’unione mistica di bellezza e natura che pervade questo luogo oggi, come secoli fa. Il programma completo di Naturalmente Pianoforte è disponibile sul sito ufficiale della manifestazione.
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