9 Lug 2021

LAV Milano: una semplice azione fatta col cuore può salvare una vita

Una riflessione sul rapporto che noi esseri umani abbiamo troppo spesso con gli esseri non umani: asimmetrico, irrispettoso, crudele. In una parola: antropocentrico. Una battaglia tanto culturale quanto pratica è portata avanti quotidianamente da LAV Milano, sezione lombarda della storica associazione a difesa dei diritti degli animali.

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Milano, Lombardia - Tutti noi amiamo trascorrere le nostre giornate in compagnia di qualcuno e spesso e volentieri cediamo davanti agli occhioni dolci dei nostri amici a quattro (o a due) zampe: ma sapete che anche loro provano emozioni come noi “umani”? Forse negli ultimi tempi si è perso un po’ di vista quest’ultimo aspetto poiché, soprattutto a causa della pandemia, gli animali sono diventati agli occhi di molti un passatempo anziché esseri viventi.

E credeteci quando vi diciamo che non serve andare tanto lontano per vedere terribili scenari, dal momento che anche nel nostro paese si perpetuano violenze di cui la maggioranza della popolazione è all’oscuro: ci basti pensare alle migliaia di visoni allevati per la produzione di pellicce. Non solo: essi vengono rinchiusi in spazi molto limitati a stretto contatto con ragnatele e feci dagli allevatori che, non facendo uso di mascherine o guanti, favoriscono le condizioni necessarie per la trasmissione della SARS coV-2, che colpisce prima gli animali e poi noi stessi.

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Una volta contratto il virus i visoni vanno incontro a un’unica sorte: essere soppressi. I volontari di LAV Milano combattono al fine di salvare gli animali ingiustamente maltrattati e, spesso, destinati alla morte. Le innumerevoli denunce inoltrate dall’associazione sono andate a buon fine, poiché l’allevamento di visoni è stato sospeso fino al 31 dicembre 2021 e grazie a questo provvedimento più di 35 milioni di esemplari sono stati salvati da morte certa.

I visoni non sono gli unici animali ad aver subito violenze durante questa pandemia: come tutti sappiamo, è diventato più difficile vivere con l’aumento delle restrizioni, tanto che la vita che trascorrevamo precedentemente sembra quasi un lontano ricordo. Non abbiamo mai abbastanza tempo per gestire tutti i nostri impegni e, una volta tornati a casa, l’ultima cosa che vogliamo fare è proprio portare fuori il cane.

Questi sono solo nostri “capricci”, fondati su una forte pigrizia. Ci giustifichiamo pensando che il motivo per cui siamo così indaffarati sia colpa loro: gli animali vengono così dipinti nella nostra mente come il fulcro dei nostri problemi. E quale soluzione migliore di rimuovere completamente tale problema, invece di risolverlo?

A causa della mentalità di tantissime persone, milioni di animali vengono gettati sulla strada, abbandonati al loro destino: senza un riparo e completamente esposti ai pericoli, cani e gatti sopravvivono a stento nel “mondo esterno”. Ancora una volta i volontari di LAV Milano, senza temere la pandemia (non come noi), intervengono a difesa degli animali: abbiamo l’esempio di molteplici “eroi” che riempiono numerose bacinelle d’acqua e cassette di mangime ogni giorno, per poi deporle in varie zone del capoluogo lombardo, così come di molte altre città italiane.

Pochi mesi fa il Comune meneghino ha approvato alcune modifiche proposte da LAV Milano stessa all’interno del regolamento a tutela degli animali. Una delle misure prevede la salvaguardia dei cani randagi considerati aggressivi, questo perché in passato ne era consentita l’eliminazione. Ora, la domanda che ci poniamo noi è la seguente: posto che è stato confermato che l’aggressività di un cane non dipende dalla sua razza, non è che forse deriva dal nostro comportamento violento nei loro confronti?

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Infatti, anche se l’animale non subisce percosse, l’abbandono ferisce i suoi sentimenti e può modificare negativamente il suo carattere: come dichiarato nel regolamento citato in precedenza, “gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza”. Questa affermazione ci vuole far capire che maltrattare un animale equivale a maltrattare una persona e utilizzare un animale per il nostro svago è ugualmente una forma di violenza – pensiamo ad esempio agli animali del circo.

“Oh quanto sono belle le evoluzioni dei delfini!”. “Per non parlare delle tigri che saltano nei cerchi infuocati!“. Per chi arriva a pagare un biglietto per assistere a uno show in cui vengono coinvolti animali tutto questo è in apparenza entusiasmante, ma c’è un’altra faccia della medaglia. Da quello che si vede sul palco è difficile capire la sofferenza nascosta dietro a ogni spettacolo: i 2000 animali rinchiusi nei circhi italiani vengono infatti umiliati e addestrati per tutta la vita, spesso in condizioni pietose.

Esseri senzienti che sono stati strappati dal loro habitat naturale, probabilmente anche dalle loro “famiglie”, al solo e unico scopo di soddisfare i desideri dell’uomo. Onde evitare che questo business possa andare avanti e recare altre vittime, LAV ha ottenuto, dopo più di quarant’anni di proteste, la prima Legge che prevede la liberazione degli animali dai circhi italiani.

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Giunti a questo punto possiamo comprendere quanta sia la cattiveria gratuita perpetrata nei confronti di altri esseri viventi e abbiamo visto come l’associazione LAV l’abbia affrontata al meglio: invece di lasciare che siano sempre gli altri ad occuparsene, perché non siamo noi i primi ad agire non appena ci imbattiamo in un’ingiustizia?

Gli animali sfruttati non sono solo quelli presenti nelle industrie, anzi, la maggioranza vive a pochi passi da casa nostra e una semplice azione fatta col cuore può salvare una vita. Anche se semplicemente non si riesce a portare fuori il cane, al posto di ricorrere a soluzioni drastiche si può chiedere aiuto ai volontari di LAV Milano, che se ne occuperanno con il loro bellissimo progetto. Se sostieni la LAV, sostieni anche gli animali.

Questo contributo è stato realizzato dagli studenti e dalla studentesse delle scuole secondarie di secondo a conclusione dell’attività “Un giornalista in classe”, percorso di giornalismo ambientale condotto dalle giornaliste e giornalisti di Italia che Cambia all’interno del progetto SOStenibilmente. #SOStenibilmente è un progetto nazionale di educazione ambientale promosso da CIFA ONLUS e co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, volto a costruire una cultura basata sul rispetto dell’ambiente e sui principi dello sviluppo sostenibile, promuovendo il protagonismo giovanile e l’integrazione da parte di cittadini e rappresentanti delle istituzioni di una prospettiva rispettosa dell’ambiente nelle proprie scelte quotidiane.

Articolo scritto da Niccoló Antonelli, Dudan, Sara Bottiani e Bianca Rizzo della classe 1CL dell’istituto Leone XIII di Milano.

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