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Genova - Vi ricordate dell’associazione Il Limone Lunare? Si trova nel cuore del centro storico di Genova, in via della Maddalena, ed è l’atelier di una sartoria particolare, “ecopoetica”, che crea, taglia e cuce tessuti e stoffe, intrecciando un approccio filosofico che fa da fondale a tutte le attività: il pensiero di Danilo Dolci, sociologo dalla personalità sfaccettata e poliedrica. Proprio all’interno di questo piccolo gioiello di cura e attenzione verso sé e il prossimo, è stata appena realizzata una collezione di abiti che sono stati scelti dalla cooperativa La Bottega solidale. «Questo per noi è un passo molto importante – sottolinea Francesca Traverso, presidente dell’associazione –: se tanti non avessero sognato insieme a noi e non ci avessero sostenuto, questo non sarebbe stato possibile».
LA COLLEZIONE
Della collezione fanno parte due diverse linee: “l’abito necessario”, che si adatta a tutte le forme dei corpi, sottolineando la naturale bellezza di ciascuno, e “l’abito grembiule”, che nasce dallo studio nel tempo degli abiti da lavoro durante diverse epoche e culture.
Tutti i capi sono realizzati in lino e cotone nuovi, antichi o rigenerati, di provenienza etica. La piccola filiera sentimentale è coordinata da maestranze artigiane che mescolano diverse generazioni e culture, proprio per dare voce e spazio alle diverse culture delle mode, al loro studio e al loro riconoscimento. Ogni creazione della collezione, poi, viene accompagnata da una cartolina che custodisce un seme da piantare in luoghi bisognosi di bellezza e una domanda generatrice di relazioni. Ogni abito, quindi, è molto più di un vestito.
LA COLLABORAZIONE
La sinergia tra il Limone Lunare e La Bottega Solidale, due realtà caratterizzate da un profondo slancio di attenzione verso l’altro, nasce dalla voglia condivisa nel raccontare storie di sostenibilità e solidarietà, come quella tra un manufatto e chi lo indossa, il suo tessuto e chi lo realizza, tra stilista e distributore.
«Questa collaborazione per noi è una bella esperienza, ricca di valore e di “sincronicità”. Le nostre creazioni hanno un loro spazio di respiro all’interno della bottega e questo ci dà modo di poter mandare in giro i semi maieutici e tutte quelle domande a noi così care».
L’Associazione è referente ligure del “Centro sviluppo creativo Danilo Dolci” di Palermo e, attraverso laboratori maieutici, segue le tracce del poeta, sociologo, educatore e attivista della nonviolenza. E poi attiva “creatività come azione sociale”: «lo facciamo attraverso progetti – precisa Francesca – e con percorsi formativi e laboratoriali indirizzati a gruppi formali e informali in ambito artistico, ecologico, pedagogico e di cura. L’idea è stimolare i talenti e le intuizioni delle persone con metodi che attingono alle economie nonviolente ghandiane».
La Cooperativa La Bottega Solidale crede in un modello di economia basato sulla tutela e sull’allargamento dei diritti, sull’inclusione dei soggetti più deboli, sul rispetto e la promozione di culture diverse. Socia di Altromercato, diffonde la cultura e i prodotti del commercio equo e solidale, la finanza etica, il consumo critico e il turismo responsabile. Da trent’anni lavora sul territorio genovese, attraverso le botteghe, i laboratori scolastici, l’organizzazione di eventi e l’avvio di progetti sociali come O’press.
Durante quest’ultimo anno ha organizzato un ciclo di incontri digitali, “Equo di Liguria”, per valorizzare la riscoperta di un modello economico a misura d’uomo ed è attualmente capofila del progetto europeo 3D-Jail, che ha l’obiettivo di creare un modello formativo di alto livello, replicabile in qualsiasi istituto penitenziario d’Europa.
«Per dare vita alla nostra piccola filiera sentimentale ci sono voluti tanti giorni e sogni. Ne sono nati dei manufatti di fili, parole e azioni, uniti dalla trama delle relazioni».
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