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Genova - Mai come in questo ultimo anno ci siamo resi conto di quanto sia importante lavorare insieme, fare squadra e mettersi in rete. Per molti la cooperazione sta significando raggiungere un obiettivo comune, uniti e senza competizione. Contrastare i grandi colossi online e far crescere, invece, il piccolo commercio genovese è stata la miccia che nel 2020 s’è innescata nelle menti di Alessio, Enrico e Martina, tre ragazzi di Bolzaneto tra i ventitré e i trent’anni che hanno studiato un modo per supportare concretamente i negozianti.
«Il portale Negozi Genovesi è un sistema in linea con i tempi che cambiano, uno stimolo per la piccola e media impresa affinché possa emergere a livello digitale. Anche nell’ambito della grande distribuzione organizzata (vedi Coop, Esselunga, ecc.) si nota una sempre maggiore e più capillare presenza online, elemento che invece manca ai piccoli negozi».
LE ATTIVITÀ GENOVESI DEL CIRCUITO
Cosa si può acquistare sul portale? Valigie, borse, gomitoli di lana, giocattoli, piante, fiori, ma anche tipicità della tradizione enogastronomica ligure, alimenti per animali ed elettrodomestici. Oltre a prodotti di qualità, si aggiungono anche manodopera e servizi. La gamma è ampissima e crescerà ancora.
«Essendo effettivamente difficile muoversi da soli, abbiamo spianato il terreno affinché si creassero delle sinergie sul territorio. Per questo motivo, il portale è partito con l’obiettivo di dare uno strumento accessibile a tutti per comparire su web e creare una propria vetrina online. Tutto questo al di fuori delle varie associazioni di categoria, proprio perché abbiamo risposto a un bisogno concreto: curare la propria presenza digitale».
La scintilla da cui è esplosa l’idea non è stato un mero interesse economico. Alessio ed Enrico hanno dato vita a un progetto in cui credono fortemente per promuovere tutte quelle attività locali che rischiavano di non riuscire a rialzare le serrande, dopo il lockdown.
«I negozi aperti generano tutto un tessuto sociale e un presidio sul territorio irrinunciabile, anche nell’era di Amazon: scendere a comprare sotto casa, fare due chiacchiere col panettiere o chiedere il consiglio per un regalo sono tutti elementi che creano un’atmosfera di calore e di convivialità a contrasto del degrado. Senza contare la bellezza delle luminarie a Natale!». La piccola economia ha sempre fatto da traino alla città e lo scenario che rischiava di prospettarsi nei quartieri più periferici era quello tante saracinesche abbassate, al momento della riapertura.
«Stiamo collaborando con gli spedizionieri e abbiamo BRT come riferimento per gli invii su scala nazionale: tra i clienti che acquistano fuori dalla Liguria vanno per la maggiore prodotti tipici come pesto e pasta fresca, quindi il servizio che offriamo prevede la consegna entro le 24 ore. I genovesi, invece, solitamente acquistano sul portale e ritirano in negozio. Stiamo spingendo molto questa opzione proprio perché vogliamo contribuire a mantenere il presidio sul territorio».
IL PROGETTO ESCE DAI CONFINI REGIONALI
Esportare la visione e replicare il progetto su altre città d’Italia è l’obiettivo a breve termine dello staff: «Il nostro intento è sottolineare, anche altrove, il valore inestimabile della piccola e media imprenditoria. Perché dove ci sono artigiani e bottegai, si generano automaticamente valore e benessere nei quartieri».
I ragazzi di Negozi Genovesi stanno iniziando proprio ora a interloquire con giovani di altre città, come Catania, e altre regioni, come la Basilicata, terre che offrono tantissimo dal punto di vista di botteghe artigiane.
L’EVOLUZIONE
Durante il lockdown c’è stata una grandissima risposta, sia da parte dei negozianti che dei clienti. E oggi? «Anche se siamo tornati in zona bianca, c’è comunque una forte partecipazione. Ad oggi, siamo il riferimento digitale di tutti i negozianti cittadini. Abbiamo recentemente attivato un sistema di raccolta punti che valorizza lo street shop e fa sì che i clienti facciano acquisti attraverso il portale, ritirando in negozio, e tornino poi ad acquistare all’interno del circuito». Comprando sul sito, e caricando una foto dello scontrino, viene accreditato 1 punto per ogni 2 euro spesi. I punti accumulati si trasformano poi in uno sconto immediato sull’acquisto. Un sistema semplice che però fidelizza i clienti, stimolandoli a scoprire piccoli negozi sotto casa che magari non conoscevano.
«Siamo partiti da Genova, che è la nostra casa, – conclude Alessio – per dare ossigeno alle nostre vie, ai nostri quartieri, alle persone che ci vivono e al duro lavoro che fanno tutti i giorni. Ma vogliamo portare questo sogno in tutto il Paese. E poi, visto lo sfondo sociale del portale, vorremmo presentare il progetto al sindaco della nostra città, Marco Bucci».
Determinazione e obiettivi chiari, per la comunità genovese e italiana.
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