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La via creativa utilizza l’arte come espressione della nostra divinità. Nei corsi della Spiritualità del Creato io l’ho sperimentata come mezzo di meditazione, introspezione e cura. E sono stata così tanto incoraggiata a praticarla che è diventata un’abitudine nella mia vita ascoltare la poesia che nasce dall’incontro della mia anima col resto del mondo. Buona lettura.
Elisa
Trafigge come una spada
Mi attraversa
Puntando dritto verso il cielo
E nel profumo svanisco
Attendo sospesa
Che la perfezione della mia rotondità
Diventi troppo pesante da sostenere
Che il vento si alzi e mi trasporti
Che un cardellino mi dondoli
Verso terra
o mi beva
Attendo di specchiare
arrotondare su di me
Ogni linea dell’orizzonte
Porto la tua impronta
Sulla schiena del tempo
Memoria
Corpo di sabbia e vuoto
Che mi copre
Passi di risacca dietro di me
Mi volto
non posso vederti
Spirito del mare
Che porti vita ai miei piedi
Sradicati
Sapevo che l’accoglienza più dolce
Sarebbe stata la tua
Salmastra e profonda
Placida come la burrasca passata
Non mi rattrista
Corro a chele spiegate
A nutrirmi del tramonto roseo
di una medusa
Tra mille piccoli gusci
Che ti hanno amato prima di me
Guarda
elefanti che camminano
in cielo, si trasformano in buffi gnomi
e castelli soffici di panna
e si radunano
per gettare sulla terra
Cordoni ombelicali
di fresca pioggia
Sono parte della piccola creatura
che gravita nel grembo dell’universo
tra miliardi di sorelle
Cellula che sfreccia
in un solco di terra
a cercare la tenerezza di un abbraccio
E ritorna vuota
Come i corpi delle nuvole
come i cuori degli uomini
come le cisterne nel deserto
Il vuoto che aspetta
lo scoccare della vita.
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