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Cuneo - Anni e anni di progressivo abbandono e di nuove costruzioni impattanti e non rispettose della tradizione dei luoghi ci hanno fatto dimenticare le meravigliose borgate e i paesi alpini che rendono uniche le nostre montagne. La sfida, sempre più attuale, è costruire – o meglio ricostruire – il futuro della montagna ripartendo dai luoghi dell’abbandono. Proprio per questo stanno nascendo nuove figure professionali che contribuiscono a valorizzare e recuperare il patrimonio edilizio e architettonico montano.
Un esempio è quello del “Muratore di valle”, che nasce in Piemonte con l’obiettivo di recuperare le borgate ed è specializzato nella conoscenza dei materiali locali e delle modalità di ristrutturazione nel rispetto della sostenibilità ambientale, della cultura e della storia del territorio.
Come ci racconta Laura Blua, referente dell’Ente Scuola Edile Cuneo, «il progetto nasce per formare nuove professionalità, perché sul recupero delle borgate è mancata e manca tuttora la conoscenza dei materiali e delle modalità di ristrutturazione capaci di coniugare le tecniche, tradizionali e innovative, con i valori di questi luoghi».
Il corso si terrà a Ostana, piccolo comune del cuneese che conta poco meno di 100 abitanti e che, nella cornice della suggestiva Valle Po, è uno dei borghi più belli d’Italia. Proprio qui, attraverso lezioni teoriche in aule attrezzate ed esercitazioni pratiche in cantieri scuola, nasceranno i futuri rappresentanti della figura del Muratore di Valle. Chi saranno? Imprese, operatori e persone disoccupate che abbiano compiuto almeno 18 anni di età e che siano residenti o domiciliati nel territorio del Piter Terres Monviso.
Il corso di muratore di valle, le cui iscrizioni sono prorogate sino al 20 giugno, sarà sperimentale e durerà per tutto il mese di luglio, con un impegno totale di 80 ore: durante le prime 40 ore teoriche i partecipanti impareranno le tecniche e l’uso dei materiali di ristrutturazione utilizzati in valle, si parlerà delle buone pratiche per la valorizzazione delle borgate, si analizzerà l’impatto socio-ambientale ed economico legato al recupero dell’architettura montana e del lavoro nel rispetto della sicurezza.
Le rimanenti 40 ore saranno dedicate ai cantieri-scuola, ovvero laboratori pratici dove i partecipanti andranno a identificare un particolare cantiere in una borgata, nella quale verranno organizzate delle simulazioni per sperimentare concretamente le pratiche di ristrutturazione e le modalità costruttive come il recupero dei muri in pietra o le diverse coperture in base ai manufatti che compongono le strutture.
Una peculiarità dell’Ente Scuola Edile sono proprio i laboratori che, come ci spiega Laura, sono «luoghi dove si fa palestra formativa e sperimentazione pratica. Noi ci occupiamo di formare persone che ci vengono richieste dalle imprese e che non si trovano sul territorio con competenze specifiche». Alla fine del percorso i partecipanti otterranno l’attestato di frequenza ma anche la formazione obbligatoria sulla sicurezza. Tutto il corso sarà gratuito in quanto finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Programma Interreg VA Italia-Francia ALCOTRA 2014-2020.
Una volta terminato il corso, i partecipanti che avranno acquisito le nuove conoscenze potranno essere contattati sia sul territorio cuneese ma anche in altre territori che presentano modalità di costruzione analoghe a quelle sperimentate durante il corso e allo stesso tempo le imprese avranno la possibilità di identificare tali professionalità sulla banca dati dell’Ente Scuola Edile.
«Il nostro obiettivo è sensibilizzare le persone a formarsi sul recupero di attività che man mano sono andate perse ma non solo, recuperiamo attività che hanno delle forti peculiarità locali: è fondamentale lavorare su fabbricati già esistenti che utilizzano materiali diversi da quelli che ci sono oggi in commercio e che vengono rivalutati in un’ottica di sostenibilità, ma anche recuperare un luogo rispettando il contesto che lo caratterizza. L’obiettivo è formare delle persone che comprendano gli impatti del loro lavoro sullo sviluppo locale, sulla storia e di conseguenza sul turismo di questi luoghi».
Così il corso di formazione per il muratore di valle vuole contribuire a un nuovo protagonismo di quella montagna autentica, i cui territori da marginali diventano centrali, per una nuova economia che implementa l’offerta lavorativa innescando nuove dinamiche di crescita sostenibile.
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