La Maestra di Tantra Supriya: “L’energia sessuale può renderci più coscienti” – Amore Che Cambia #12
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Verona, Veneto - È il quinto giorno del primo Viaggio nell’Amore (e nel Sesso) che cambia. Il camper, lentamente ma con costanza, scala le colline della frazione di Purano, nel comune di Marano di Valpolicella, in provincia di Verona. Nomen omen, come si suol dire: anche per chi ne sa poco di vino, Valpolicella è da sempre sinonimo di viticoltura e procediamo zigzagando tra lunghissimi filari di vite che sembrano sfidare la legge di gravità.
Raggiungiamo una piccola casa, c’è un sole invernale accogliente e mite e nell’ingresso della struttura registriamo la nostra intervista a Stefania Garaccioni, conosciuta come Shakti Supriya Ji. Si definisce “Spiritual Coach” e “Maestra di tantra”. L’obiettivo, con lei, è provare a capire qualcosa in più dell’affascinante e misterioso mondo del tantra, soprattutto legato alle relazioni e alla sessualità. Come sempre cercando, senza arroganza, di sfatare alcuni luoghi comuni e credenze limitanti.
Il percorso di Supriya
Per Supriya (d’ora in poi la chiameremo così, come da suo desiderio) tantra e circo sono profondamente connessi. Il suo viaggio inizia infatti con le arti circensi che, ci racconta, «mi hanno permesso di iniziare un vero e proprio percorso di quello che chiamo embodiment, cioè la sensazione di stare in contatto e in ascolto profondo del corpo per connettersi alla natura e a ciò che ci circonda. Questo per me è uno degli aspetti del tantra e ci sono arrivata grazie al circo».
Durante la sua esperienza nelle attività circensi Stefania si fa chiamare “Ermione” e la strada è la sua compagna di vita, di esperienze e di incontri: partecipa a festival, manifestazioni e feste private fino a fondare una sua piccola scuola di circo, Hermete, in collaborazione con la Cooperativa Hermete, proprio nelle colline in Valpolicella, oggi ancora attiva.
La passione del Circo Supriya non l’ha mai abbandonata, ma ultimamente è diventata un’attività secondaria: nel corso degli ultimi dieci anni è cresciuto, infatti, il suo interesse per il tema del tantra e del suo rapporto con le relazioni.
Il tantra: cos’è?
È una domanda da un milione di dollari. L’etimologia della parola risale al sanscrito ed è composta dalla parola “Tan”, che sta per moltiplicare, e “Tra”, ovvero strumento. L’origine della sua filosofia si rifà ad alcuni concetti espressi nel buddismo e nell’induismo. Le definizioni su cosa sia il tantra sono molteplici ed esso non ha storicamente un immediato collegamento con la sfera relazionale e sessuale, che invece è avvenuto nel corso del tempo e non è privo, ancora oggi, di semplificazioni a volte banali e pericolose.
Di base, il tantra è una delle tante pratiche che possiamo utilizzare per imparare a renderci più coscienti. Ascoltando Supriya, ci rendiamo conto che l’energia sessuale (da non confondersi con la sola e semplice penetrazione) è uno strumento molto potente per andare a fondo dentro noi stessi, per scoprire blocchi e limitazioni da superare, per «abbracciare distruzione e separazione e trasformarli in unità e creazione, in estasi. Il tantra è il cammino del piacere, dell’integrazione delle proprie ombre e della grazia; così come accade anche nell’arte, nella danza e nella vita stessa».
Per rendere concreta questa visione, Supriya organizza corsi individuali e di gruppo in cui introduce e insegna numerose attività tantriche tra cui i massaggi ed è tra le fondatrici dell’Italia Tantra Festival. Il massaggio tantrico non è sinonimo esclusivamente di massaggi erotici (che lei non pratica): «Spesso si crea questa confusione tra massaggio tantrico ed erotico. Certo, il massaggio tantrico può includere la sessualità, c’è chi contempla questa possibilità e non c’è nulla di male o di vergognoso in questo, ma fermarsi e limitarsi solamente alla sfera sessuale implica un’aspettativa ben precisa: a quel punto non siamo nella direzione di espansione e apertura che il tantra richiede».
«Il tantra è la possibilità di stare in uno spazio vuoto dove è ben venuto ciò che vuole emergere: a volte, durante delle sessioni di massaggio tantrico, è capitato che alcune persone abbiano sentito le necessità di piangere ad esempio, mentre altre hanno solo bisogno di un abbraccio. Un altro aspetto fondamentale dei massaggi tantrici è che, in alcune persone, attiva gli orgasmi del corpo, che non sono collegati solo ai genitali e all’eiaculazione, ma anche alle altre parti. In poche parole, riescono a riattivare l’Eros che, in misura potenziale, è contenuto dentro ognuna e ognuno di noi».
Eros, energia sessuale e orgasmica
Procedendo a stretto giro tra il messaggio tantrico di Supriya e i miti da sfatare, sono centrali i concetti di Eros ed Energia Sessuale, che non hanno a che fare per forza con la penetrazione e con l’atto sessuale: «L’eros non l’ho scoperto praticando tantra, bensì grazie al Circo», ci spiega Supriya. Per Eros lei intende «una profonda energia vitale, lo stare uniti con gli elementi che ci circondano e con la natura e il cosmo. In quest’ottica, dobbiamo considerare la sessualità come una parte di questa energia vitale, ma non l’esclusiva.
Anche il concetto di Energia Sessuale è da vedersi in un contesto più ampio: si tratta dell’energia che, ad esempio, c’è nei fiori, nella natura, è l’energia creativa che fa parte di noi. Può essere applicata alla realizzazione di un progetto, come quello della creazione di una famiglia: nei film siamo abituati a vedere lo scambio dell’energia sessuale con lo stesso atto e le solite pratiche di sola performance, ma è una visione miope. Il lavoro del tantra si connette all’orgasmo parlando di Kundalini, una forza divina che è contenuta nel nostro corpo. Perché divina? Perché noi proveniamo dall’orgasmo e siamo energia organismica: l’idea alla base del tantra è di attivare e non sopire tutta questa energia per avere una vita orgasmica, cioè accedere alla gioia spontanea che è il naturale stato dell’essere umano. Vivere una vita più bella, sana e felice, senza retorica alcuna».
Cosa succede alle coppie che fanno sessioni di gruppo
Il tantra è messa in discussione di sé stessi e delle proprie certezze, è svuotamento e rinascita, è appunto – come dicevamo – “integrazione delle proprie ombre e accettazione per incamminarsi nella strada della grazia”. Nel suo percorso come Maestra di Tantra, Supriya ha incontrato numerose coppie: sempre di più e di comune accordo, esse frequentano insieme sessioni di gruppo legate alle arti tantriche. È curioso porre l’attenzione su questo aspetto, perché esso sottolinea quanto il tantra sia soprattutto esplorazione consapevole e quanto sviluppi la capacità creativa di mettersi in gioco: «Il tantra contemporaneo è molto legato alle relazioni di coppia, alla sessualità e ai de-condizionamenti necessari per sviluppare una nuova visione dello stare insieme. Durante le mie sessioni ho visto accadere di tutto: ho visto coppie aprirsi alla possibilità di scambi mai sperimentati prima e godere di questa conquista, così come altre lasciarsi. Ma è una separazione che solitamente arriva in maniera consapevole e nella maniera più armonica possibile, senza per questo negare il dolore. Ho visto anche coppie nascere dal nulla durante le sessioni che ho condotto e facilitato».
Inevitabile, in un contesto in cui per natura le occasioni di scambio vengono a moltiplicarsi, che emerga l’emozione della gelosia. Nel lavoro di Supriya questo aspetto non viene lasciato in secondo piano e viene curato nel dettaglio: «La gelosia è contemplata e insieme andiamo a lavorare sui condizionamenti e sui blocchi: se una persona vuole affrontare questa emozione ci sono molte possibilità, come ad esempio alcune attività di yoga per lavorare sul proprio fuoco interiore, sulla rabbia e sulla possessività o lavori fattibili anche in coppia sui temi dell’onestà tra le persone e sulla tolleranza. Esistono anche tanti strumenti per lavorare sulla relazione aperta e sui passaggi necessari affinché possa divenire un percorso di vita realmente condiviso e non subito».
Un ultimo aspetto importante, strettamente collegato al precedente passaggio, è la cura del contesto e il tema della consapevolezza. Nelle diverse attività proposte da Supriya la coppia è considerata ma non viene prima della persona e dei suoi moti interiori, come in qualsiasi processo di scoperta ed emersione del nostro Io più profondo. Per compensare queste due spinte contrastanti ci sono degli strumenti che vengono in aiuto alla coppia che partecipa alle sessioni: «Si creano ad esempio dei cerchi sacri in cui, facendo rituali insieme, si direzionano energie e consapevolezze e all’interno di queste ogni persona sceglie, in modo consapevole, delle regole base per poter affrontare un percorso comune e per gettare basi fertili nei processi di trasformazione profonda dentro ognuno».
«La coppia è sempre accompagnata nella condivisione delle attività che si vanno ad affrontare, nulla è lasciato al caso su questo, anche se parliamo di far emergere energie e dinamiche di cui magari non sappiamo nulla fino a pochi minuti prima. Per noi e per il benessere del gruppo, è fondamentale che le persone coinvolte nella coppia si impegnino a raggiungere questi accordi di base prima di qualsiasi cerimonia e vengano di conseguenza invitati dagli altri e dalle altre partecipanti a prendersi cura di loro stessi. La coppia è sacra e viene sostenuta, seminando la consapevolezza su quello che si va a fare insieme».
Scoperta di sé e non giudizio, decostruzione dell’immaginario vivendo in prima persone le esperienze, capacità di ascolto e di messa in discussione. Ma anche l’importanza di un’immagine positiva della sessualità, aperta e non finalizzata a un solo atto o a una sola performance. Alcuni di questi temi, emersi anche nello scambio con Supriya, sembrano tessere un filo comune nel nostro viaggio, qualunque sia la storia che andiamo a trattare e ad approfondire.
Il camper prosegue il suo viaggio, noi riflettiamo su quanto sia importante ascoltare e capire a fondo i nostri interlocutori e le nostre interlocutrici: nel nostro Viaggio nell’Amore (e nel Sesso) che Cambia è importante usare testa e cuore e non farsi condizionare dalla fretta funesta con cui circolano le informazioni oggi. Non fermiamoci ai titoli o ai preconcetti, leggiamo gli articoli e guardiamo i video per intero, se non siamo d’accordo è poi sacrosanto criticare argomentando e con consapevolezza. Fa bene a tutt* noi. Ci vediamo alla prossima tappa!
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