EERT: gli orologi in legno da cui nascono nuovi alberi
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Basilicata - Nasce come un gioco l’idea di quattro giovani amici: aprire un green e-commerce dedicato alla vendita di preziosi orologi in legno. Così mi racconta Claudio, account manager di EERT. Classe 2000, amante del mare e della vela, è uno studente di ingegneria elettronica appassionato di informatica e attento alle tematiche ambientali, come i suoi compagni di avventura Giuseppe e Gianluca – anche loro studenti di ingegneria – e Agostino, esperto di digital marketing.
A settembre dell’anno scorso, i ragazzi decidono di lanciarsi in questa avventura: «Abbiamo creato tutto da zero: dal sito al brand, occupandoci della ricerca dei fornitori e della scelta dei prodotti», prosegue Claudio. «Non è stato semplice, anzi, soprattutto abbiamo faticato a conciliare gli impegni universitari con questa attività». Quando iniziano a pensare al progetto, i quattro ragazzi sono in città diverse per motivi di studio. Poi la pandemia li riporta a casa e proprio lì scocca una scintilla: creare un progetto nuovo, nella propria terra. Claudio lascia Trieste e rientra a Scanzano Jonico, in provincia di Matera.
Da una passione condivisa per gli ingranaggi degli orologi analogici, nasce l’idea di dedicarsi alla vendita di questi prodotti, oggetti dal fascino antico eppure al passo con i tempi. La scelta ricade sul legno, materiale naturale i cui processi di lavorazione sono molto più sostenibili rispetto a quelli dei materiali di derivazione chimica comunemente impiegati nell’industria orologiera. Il design di questi orologi è studiato in ogni minimo dettaglio per ridurre il più possibile le parti che li compongono.
Grazie a un processo circolare volto a diminuire al massimo gli sprechi, anche agli scarti della lavorazione viene data nuova vita. I trucioli di legno, infatti, vengono assemblati per produrre delle custodie per gli orologi o utilizzati come imballaggio, evitando l’impiego della plastica. Il legame con il territorio è fondamentale nella scelta delle materie prime e nelle varie fasi produttive. Da qui l’idea di realizzare queste scatole di legno in collaborazione con falegnami e artigiani del posto, riciclando anche gli scarti derivanti da altre produzioni.
L’impegno di EERT per la tutela ambientale va ben oltre l’utilizzo di un materiale dalla filiera sostenibile. Come suggerisce il nome stesso, letto al contrario, per ogni orologio acquistato vengono piantati degli alberi, alimentando un circolo virtuoso di cui l’acquirente è il principale artefice. Attualmente la piantumazione degli alberi è gestita da Teamtrees, in Madagascar. Il sogno di Claudio e dei suoi compagni è quello di contribuire alla tutela del proprio territorio, collaborando con il WWF. In particolare, grazie alla vendita dei loro orologi, vorrebbero sostenere il Bosco Pantano di Policoro, un importante bene naturalistico, spesso danneggiato dall’incuria, designato Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale, in quanto habitat naturale di numerose specie di avifauna selvatica.
«Ci piacerebbe che dei manufatti dalla filiera sostenibile diventassero anche degli oggetti di tendenza, apprezzati da consumatori attenti e consapevoli – conclude Claudio – disposti a scegliere la qualità, senza dover rinunciare a nulla». L’entusiasmo inesauribile di questi ragazzi è una vera e propria fucina di nuove idee. Un giorno vorrebbero ampliare EERT e realizzare un marketplace sostenibile, una vera e propria vetrina virtuale di soli prodotti dalla filiera controllata e a basso impatto ambientale, nell’ottica di ridurre al minimo le emissioni inquinanti dovute al trasporto e alla distribuzione. Quello di Claudio e i suoi compagni è un sogno nato per gioco, ma capace di migliorare il mondo, a piccoli passi.
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