“Da un mese gestiamo un rifugio in montagna e siamo felici”
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Genova - Ci troviamo a 1.100 metri sopra al livello del mare, al confine tra i comuni di Sassello, Varazze e Cogoleto, su un crocevia di sentieri e percorsi, nel cuore del Parco Naturale del Beigua. Questo è un tratto dell’Alta Via che regala panorami splendidi, in cui si cammina guardando il mare e tenendo per mano i monti.
Oggi vi raccontiamo la storia di due ragazzi, Gloria e Francesco, che hanno deciso di vivere proprio qui: ad aprile hanno preso in gestione il Rifugio Pratorotondo e lo inaugureranno ufficialmente a giugno.
IL CONTESTO
Il luogo è dotato di un fascino particolare. «Pratorotondo è in una dimensione surreale – spiegano –, chi lo conosce lo sa apprezzare, chi ancora non lo conosce imparerà ad amarlo. È selvaggio e incontrollabile, non si può domare». A pochi passi dal rifugio parte una strada sterrata che costeggia dolcemente un pianoro. Qualche centinaio di metri dopo ci si ritrova a camminare sopra a balconate di roccia, che nei giorni di nebbia offrono squarci sulla propria coscienza, mentre in quelli sereni inducono quasi a tentare il volo. La cabina telefonica davanti alla struttura, invece, permette di affidare la propria voce al vento.
Sembra l’ambientazione di un racconto, dove ogni personaggio ha un buon motivo per passare da questo luogo e magari sostarvi per un po’, invece è la realtà. Non è un caso, quindi, che tantissimi considerino il rifugio un luogo del cuore e un ristoro per la mente, in cui mettere a tacere i pensieri. Dal 2018 fino a ottobre 2020 era stato gestito da una famiglia genovese che ha poi ceduto l’attività ai due ragazzi.
I GESTORI
Dall’età di diciannove anni Gloria lavora nel sociale e oggi è un’educatrice. Inutile dire che più che una professione, questa è una vocazione che si porta dentro per sempre. Per ora, infatti, ha mantenuto il proprio impiego in una comunità femminile dove vivono ragazze con diverse problematiche familiari. «Mi piace l’idea di essere educatrice – racconta – e, allo stesso tempo, gestire un rifugio di montagna. Amo vivere in mezzo alla natura, da anni pratico trekking e arrampicata. Unire questa passione con il lavoro è una bella scommessa, ma vorrei far sì che il rifugio diventi un luogo di riferimento anche per i ragazzi che seguiamo. Una preziosa opportunità anche per la cooperativa per cui lavoro, Agorà».
Francesco invece è bergamasco e s’è trasferito a Sassello circa cinque anni fa. Ha sempre lavorato all’interno di rifugi – in Svizzera prima, a Cascina Granbego poi – spinto dalla voglia di vivere in natura e di farne un lavoro. Proprio lui lo scorso anno è riuscito a creare la rete Rifugi della Deiva, vicinissimi al borgo di Sassello, all’interno di un parco protetto, trasformando delle strutture in stato di semiabbandono in luoghi piacevoli e dove trascorrere un soggiorno nella suggestiva Foresta della Deiva. «Come Rifugio Pratorotondo collaboriamo anche con loro e con la Nuvola sul mare, sul Faiallo, perché il nostro obiettivo è fare rete, mettendo a sistema i vari punti di riferimento di questo territorio così difficile, ma splendido».
GLI EVENTI
Questa estate il rifugio sarà anche palcoscenico di diverse iniziative di stampo culturale e scientifico, ma anche di laboratori per bambini. «L’associazione di Celle, Tutti i colori del sole, sta già programmando diversi incontri rivolti ai più piccoli per i prossimi mesi. La compagnia Salz, che organizza spettacoli teatrali solo nei rifugi, ha già scelto questo luogo per un evento estivo che parlerà della vita in montagna, ma anche delle antiche tradizioni locali. Anche il cinema indipendente di Celle Ligure ci ha già contattato per delle serate di cinema all’aperto, così come svariati musicisti per organizzare dei concerti». Si susseguiranno anche appuntamenti con astrofili per osservare le stelle, scrittori e guide ambientali.
La voglia di fare è tanta e in rifugio l’aria pulita e il loro entusiasmo si respirano a pieni polmoni. Non resta che salire fino a Pratorotondo e assaporarne tutta la bellezza.
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