Silvio: “Così ho recuperato dei terreni per fare agricoltura biologica in montagna”
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Torino - «Giungere in montagna per recuperare terreni agricoli abbandonati e cercare di renderli nuovamente produttivi con l’agricoltura biologica e in parte anche biodinamica è stato per lungo tempo il mio grande sogno». Un sogno ora trasformato in realtà e realizzato da Silvio Montesini, titolare dell’azienda agricola Monte Agri Bio che si trova a Bussoleno, in val di Susa.
Silvio ha 29 anni, determinazione ed energia da vendere. La sua idea è nata qualche anno fa, al tempo dell’università, quando, con alcuni compagni di studi, decise di provare a recuperare un borgo montano abbandonato e da ristrutturare per creare una nuova economia montana basata sul lavoro agricolo e sulla promozione di cibo sano e salutare. All’epoca era soltanto un sogno e infatti, come spesso capita, ognuno è finito poi per prendere una strada diversa. Quasi tutti… tranne che Silvio.
La speranza, lo sappiamo, è l’ultima a morire, così seppur da solo e con un futuro ancora incerto, Silvio ha trasformato l’incertezza in una possibilità. O meglio, la sua possibilità: ha trovato due rustici da ristrutturare e un ettaro di terra, che sono diventati non solo la sua azienda, ma anche una casa dove costruire la sua nuova vita partendo proprio dall’agricoltura.
Una volta giunto in Val Susa, le prime operazioni svolte sui terreni sono state le pulizie dai rovi e il taglio delle piante infestanti che negli ultimi decenni si erano impadronite dei campi. Con il tempo, Silvio ha trasformato quegli spazi dimenticati in terreni sani e fertili che ora rivivono ospitando diverse varietà di ortaggi, piccoli frutti e profumate piante aromatiche.
Prugne, lamponi, more, ribes rosso, salvia e lavanda, colture orticole: dopo la ristrutturazione del rustico è stata la volta del nuovo laboratorio di trasformazione e del punto vendita (presente anche online) dove Silvio produce e commercializza le sue gustose composte e, con le ricette dei prodotti dei campi, realizza ottimi liquori attraverso una collaborazione con il vicino liquorificio di Susa.
Nell’azienda Monte Agri Bio gli ortaggi e i frutti sono certificati biologici e nella coltivazione vengono impiegate tecniche di agricoltura biodinamica e sinergica, oltre alle pratiche di agricoltura biologica. Come ci viene spiegato, «utilizzo solo materie prime di alta qualità per fornire un prodotto sano, buono, sostenibile, genuino e il più possibile locale. Le confetture hanno un altissimo contenuto di frutta, poco zucchero e un addensante naturale; vengono tutte realizzate in piccoli lotti per garantire la massima qualità e sapore, A tal proposito sono stato premiato come Maestro del Gusto dalla Camera di Commercio di Torino».
Silvio pratica un’agricoltura a bassissimo impatto ambientale e l’idea è quella di essere il più possibile sostenibile: «Se riesco a fare le rotazioni del terreno per le colture, se riesco a coltivare le piante in consociazione in modo che ognuna possa aiutare l’altra, sono in grado di favorire la crescita di piante più forti e resistenti. Per il biodinamico guardo le fasi lunari per capire quando è il momento di seminare un certo tipo di ortaggio e ho fatto la scelta del biologico perché persone che sostengono di “fare bio” in giro ce ne sono tante, ma purtroppo non sempre è così e per questo voglio contribuire a fare la differenza».
La creazione del suo progetto di vita ha richiesto tempo, energie e fatica ma Silvio aveva chiara la sua missione: in questi anni ha partecipato e vinto due bandi europei e successivamente ha lanciato una campagna di crowdfunding con la quale ha raccolto i fondi necessari all’allestimento del suo laboratorio di trasformazione. Così grazie alle sue sole forze, tanto coraggio e un pizzico di follia, è riuscito a dare vita a un progetto che, anche in tempo di pandemia, è risultato vincente.
«So che non avrei potuto fare scelta diversa da questa. Ho degli amici che hanno degli impieghi che poco gli piacciono, lavorano tutto l’anno per poi ottenere due o tre settimane di ferie che rappresentano l’unico momento in cui riescono realmente ad essere se stessi e dedicarsi a ciò che più gli piace. Io ho cercato di fare la scelta opposta: quasi tutto l’anno conduco uno stile di vita che mi rende sereno, scelgo come organizzare il mio lavoro in azienda, cosa coltivare o semplicemente a che ora svegliarmi la mattina e questa è per me la vera libertà».
Da poco Silvio si è cimentato nella realizzazione di un video-corso suddiviso in più lezioni: lo ha chiamato “Corso strutturato su come aprire un’azienda agricola da zero”, pensato per fornire suggerimenti e informazioni alle persone interessate ad aprire una propria attività funzionale e redditizia, realizzando il proprio sogno, proprio come è stato nel suo caso. Come ci spiega, «online ci sono molti video gratuiti che spesso, però, non rispecchiano le difficoltà e le problematiche reali; quindi ho deciso di creare un prodotto in grado di fornire consigli utili. Ad esempio la progettazione, per chi parte da zero, è fondamentale per creare un’azienda in grado di affrontare ostacoli e superare crisi come quella del covid. Grazie a questa nel 2020, pur subendo una riduzione del 77% di possibilità di vendita per la chiusura delle fiere, ho ottenuto un aumento di fatturato del 15%».
Sul sito troviamo un primo video gratuito che riguarda l’individuazione del luogo e gli aspetti più importanti da tenere in considerazione per avviare un progetto agricolo. Seguono poi i video su come richiedere un mutuo, partecipare a bandi europei e lanciare campagne di crowdfunding; sui requisiti necessari per diventare imprenditori agricoli e sul regime fiscale da adottare se si parte da zero; su cosa significa “certificarsi bio” e sull’importanza del brand aziendale; su come e a chi vendere i prodotti; sulla creazione di un laboratorio di trasformazione, sulla scelta dei macchinari più adatti e tanto altro ancora.
«Ritengo sia importante avere determinate conoscenze prima di buttarsi in un’azienda agricola e nel corso che ho realizzato cerco di trasmettere tutta quella che è la mia esperienza. Solo in questo modo possiamo agevolare la creazione di nuove aziende che abbiano a cuore la produzione di cibo naturale e sano. Aziende che non dobbiamo vedere come concorrenti ma come futuri collaboratori per promuovere un’agricoltura locale. In questi anni ho avuto la fortuna di crearmi un lavoro che unisse quelle che sono le mie più grandi passioni: l’agricoltura e la coltivazione, la cucina e la trasformazione e infine la montagna, che è la casa dove ho costruito la mia vita».
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