Healthy Company: un ambiente sano per stare bene e lavorare meglio
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«Da molti anni le imprese hanno inserito la palestra, il biliardino, il distributore delle macchinette con i prodotti naturali, ma non è stato fatto un lavoro di consapevolezza sui dipendenti e soprattutto di creazione di leadership all’interno delle aziende, in grado di esprimere un modello, uno stile di vita sano e corretto da seguire. Per giunta, non si è intervenuto sulle cause che determinano problemi di stress profondo, che vanno a peggiorare le condizioni di salute all’interno delle imprese».
Sono queste problematiche tutt’oggi molto presenti, di cui ci parla Paola Rizzitelli, creatrice e promotrice del progetto Healthy Company. I luoghi di lavoro svolgono un ruolo centrale nella vita di tutti noi, che qui trascorriamo buona parte della giornata. Hanno dunque la capacità di influenzare lo stile di vita di chi vi lavora, determinandone le condizioni psicofisiche. L’obiettivo di Healthy Company è quello di contribuire al benessere e alla salute dei dipendenti, portando avanti l’idea che «quando vi è un team consapevole e sano, l’azienda funziona meglio».
Luoghi di lavoro in salute portano a una maggiore produttività e a un clima lavorativo più sereno. Qui devono quindi nascere sane abitudini e comportamenti che riescano a favorire la serenità di chi li vive. Questo equilibrio tra benessere economico e fisico/emotivo può essere favorito da leader carismatici in grado di raccogliere le energie positive e concentrarle sulla realizzazione di obiettivi aziendali, senza dimenticarsi del ruolo del singolo e della collettività. L’ente lavorativo si trova così ad avere un importante ruolo educativo. Tuttavia, gli imprenditori non sempre riescono a coglierlo, ignorando la loro “health responsability”; inoltre, cosa ancora più grave, gli stessi lavoratori non si interessano degli effetti che uno stile di vita sbagliato e negativo può avere nei confronti della loro salute e di quella dell’azienda.
Quello che Healthy Company si prefigge dunque di fare, consiste nello «stimolare le imprese da un lato e i consumatori dall’altro a divenire parte del cambiamento, senza che siano le istituzioni o gli eventi esterni a decidere per loro, in modo tale che anche le aziende, internamente, possano migliorare quell’unità, quella coesione, fatta dai singoli». Per dar forma a questo progetto si è definito un processo costituito da alcune fasi. Una preliminare che si muove su due fronti. Il primo di confronto con la direzione e con le risorse umane, per capire quale sia il livello di benessere esistente in azienda e percepito dai dipendenti, grazie a un’analisi del clima e delle criticità presenti. Il secondo incentrato sull’implementazione del brand, grazie alla diffusione di messaggi focalizzati sull’educazione al benessere aziendale.
Fatto ciò, seguono tre fasi incentrate sulla formazione. Le prime due possono essere svolte sia in presenza sia in maniera telematica. Si tratta di seminari anche interattivi, che affrontano tematiche incentrate sulla sensibilizzazione, sulla conoscenza e sulla divulgazione rispetto agli stili di vita corretti, che spaziano dall’alimentazione al movimento, dalle emozioni all’interno del luogo di lavoro al cambiamento di certe abitudini. Inoltre, vengono affrontati anche argomenti più specifici inerenti alla comunicazione interna, alla relazione di genere e alla leadership.
L’ultima fase, preferibilmente in presenza, è quella relativa all’esperienza, affidata ad Anita Zanatta, coordinatrice di seminari ed eventi outdoor, Social Media Manager e Tutor perfezionata in Disturbi Specifici dell’Apprendimento e gifted children. Questo step consiste nel far mettere in pratica ai lavoratori che vi hanno preso parte quanto appreso durante le precedenti fasi del percorso. Attraverso la realizzazione di workshop pratici e attività esperienziali, anche fuori dal luogo di lavoro, in aree aperte dove poter svolgere attività sportive e dinamiche, è possibile uscire dal contesto aziendale e dai limiti che sono stati imposti. L’ambiente sportivo e l’approccio ludico, di grande aiuto nell’apprendimento, si fanno dunque punto nevralgico di un percorso che cerca di elevare il benessere interno all’azienda come elemento essenziale per la salute e la buona rendita di qualsiasi lavoratore.
Questo dell’Healthy Company è un progetto nuovo che sta seminando e aprendo dialoghi con diverse aziende interessate. «Durante la prima fase – spieg Paola – non vogliamo portare l’azienda fuori. Quindi andiamo noi nel luogo di lavoro e la sede diventa quella dell’outdoor». Spostarsi fisicamente nei vari luoghi selezionati dove si terranno le varie attività è il principio cardine degli obiettivi Healthy Company. Un esempio di struttura pensata per alcune di queste attività all’aperto, che già è stata testata, è l’Agriturismo Maso Naranch, in Val di Gresta, affacciato sul Lago di Garda. Questa location offre percorsi di trekking, orienteering, un maneggio per l’equitazione e zone adibite a volleyball sul prato e arrampicata. Altro esempio è La Casella, un resort in Umbria.
Si tratta quindi di un’iniziativa fresca, in divenire, per la quale sarà di fondamentale importanza il ruolo del comitato scientifico composto da Tania Fedrici, psicologa e psicoterapeuta, Marco Ranaldi, personal sport coaching e trainer, Claudio Pagliara, medico oncologo esperto di medicina olistica, e Pasquale P. Giudice, medico specializzato in medicina del lavoro e legale. «Abbiamo creato un comitato scientifico perché di volta in volta vogliamo realizzare un percorso ad hoc e non dei moduli preconfezionati: noi entriamo in azienda, prendiamo i materiali, facciamo delle indagini, ci confrontiamo con tutto lo staff, interpretiamo il contesto e proponiamo quello che pensiamo sia più confacente. Condividiamo delle informazioni generali ma le tariamo sulla realtà».
«L’esistenza di un comitato – conclude Paola Rizzitelli – vuole proprio far comprendere che c’è un lavoro dedicato alle loro persone, specifico, strutturato e cucito su misura per quella data realtà». Healthy Company, Paola e tutto il suo staff verificano caso per caso, analizzano l’azienda presa in esame, propongono strumenti e metodi per educare al uno stile di vita sano, formano e infine chiudono il cerchio, concretizzando un percorso nuovo che dalla potenza si sta facendo atto, divulgandosi e prendendo, passo dopo passo, vita.
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