28 Mag 2021

Davide, il “contadino jazz” che porta la musica in campagna

Scritto da: Lorena Di Maria

Realizzare un festival musicale nella pace delle campagne, dove le note possono incontrare l'agricoltura e fondersi con essa. Così il nostro “contadino jazz” Davide Abbruzzese, dopo tanti anni di lavoro in campo musicale, ha deciso di portare a tutti le sue più grandi passioni e sogna di realizzare un evento nella natura dove artisti e agricoltori possano raccontarsi e ispirare sempre più persone.

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Asti - Che ci azzeccano agricoltura sostenibile, jazz e crescita personale? È questa la domanda che vi poniamo e che prima di noi si è posto Davide Abbruzzese, il protagonista della storia che vi raccontiamo oggi. Di lui possiamo dirvi che è un musicista, un tecnico del suono e un ricercatore del benessere e della felicità. Ma prima di tutto, nella sua originalità e stravaganza, si definisce “Contadino Jazz” e ha un grande sogno: realizzare un festival in natura che possa portare la musica e l’agricoltura a tutte le persone.

Per vent’anni Davide ha vissuto a Roma, dove ha fondato Groovefarm s.a.s., uno studio di registrazione in cui ha realizzato musiche per dischi, film e teatro. Tra i musicisti più affezionati allo studio c’è anche Francesco De Gregori, che qui ha realizzato alcuni dei suoi album, oltre che tanti artisti che in questo luogo, tra strumenti e spartiti, hanno trovato un punto di riferimento per autoprodursi. Col passare del tempo Davide ha deciso di spostarsi verso la campagna, in un luogo di pace dove dedicarsi a uno stile di vita più lento. Così è giunto a Nizza Monferrato, cittadina del Piemonte divenuta da qualche anno patrimonio dell’UNESCO, dove ha fondato Cascina Samadhi, una realtà che si sta dirigendo sempre più verso l’autosufficienza e che promuove percorsi di crescita personale e spiritualità.

Contadino Jazz2

Come ci racconta, «queste terre sono piene di tradizione e un po’ di cultura, ma di quest’ultima non ce n’è mai abbastanza. Per questo voglio realizzare un festival che parli di agricoltura sostenibile, di jazz e di crescita personale».

La domanda che prima vi abbiamo posto acquisisce così tutto il suo significato: per Davide l’agroecologia e il jazz hanno molte cose in comune. Portano in sé il germe della crescita personale perché sono ricche di cultura, presa di coscienza, padronanza della materia e soprattutto armonia con ciò che ci circonda. Sia l’agroecologia che il jazz sono infatti capaci di utilizzare la creatività, la sperimentazione e una buona dose di improvvisazione.

«Dal 2020, seguendo l’orto di mio padre, non ho mai comprato verdura ed essendo vegano ne mangio molta. Questo primo risultato mi rende pieno di orgoglio e voglia di perfezionare il programma di autosufficienza». In questo senso avvicinarsi all’agricoltura sostenibile e ai concetti di autosufficienza è solo un passo per adattarsi a modi di vivere la vita in armonia con se stessi e la natura, improvvisando, come fanno i musicisti jazz.

Contadino Jazz4

Dopo questo lungo anno dettato dalla pandemia, Davide ha deciso di organizzare un festival che avrà luogo a Cascina Samadhi e, per riuscire nella sua impresa, ha lanciato una campagna di crowdfunding che ha chiamato “Contadino Jazz agricoltura in armonia” che gli permetterà raccogliere i soldi necessari a realizzare il suo sogno.

Il festival vuole essere un momento di incontro a cui parteciperanno musicisti e artisti, ma anche contadini e agricoltori, per raccontare ai partecipanti tutti i segreti dei loro affascinanti mondi. Come sarà strutturato il festival? Durante l’intera giornata si svolgeranno le attività più disparate: meditazione e yoga la mattina, lezioni di musica e laboratori, conferenze che spaziano tra biodiversità, cura di un orto sinergico, autosufficienza, case passive, permacultura o food forest. Non mancherà poi il concerto serale, che permetterà ai musicisti che vorranno far parte di questa bella avventura di condividere la loro musica dopo mesi di blocco.

Contadino Jazz1

Sarà, insomma, un’occasione per tutti quelli che vogliono suonare uno strumento o imparare musica. Per rendere il festival più ricco, Davide ha lanciato un invito a tutti i contadini e agli agricoltori che qui avranno il loro spazio per esporre, far degustare e vendere i propri prodotti. Il suo invito è ufficiale: «Chi vuole condividere il proprio percorso, entrare in contatto con altre realtà, mi contatti!». Lo spazio per chi desidera esporre con un banchetto i frutti del proprio lavoro sarà gratuito per invogliare soprattutto le piccole realtà e trovare qui l’occasione per farsi conoscere.

Con i soldi raccolti dalla campagna di crowdfunding, l’obiettivo è quello di organizzare un calendario con circa 10 date: si partirà con il primo evento nell’ultima settimana di giugno e, sulla base dei soldi raccolti, sarà possibile strutturare nuovi incontri.

Contadino Jazz

Così il jazz che propone vuole essere ricco di cultura e di altri elementi indispensabili per tornare a casa con la voglia di prendere uno strumento in mano e suonare, come lui afferma, «tutta la notte». Perchè in fondo, la cultura ci dà carica ed energia, proprio come fa il pane.

«Vivendo per così tanti anni a Roma ed avendo uno studio di registrazione, mi sono accorto che i giovani musicisti sono a un livello molto alto rispetto ai primi anni in cui arrivai nella capitale. Le scuole di musica hanno ormai didattiche efficaci e sono tutte piene di persone appassionate di ogni età. Mi stupiva come fosse possibile che un ragazzo di 20 anni potesse suonare come se avesse l’esperienza di un 50enne. Il livello minimo di tecnica è elevatissimo». E aggiunge: «Vorrei portare qui a Nizza e dintorni, in queste terre meravigliose tutto ciò che ho imparato a Roma e condividerlo con gli artisti o gli appassionati che sono nascosti tra i filari».

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