Chilometri zero e prodotti locali: così Laura ha rilanciato il suo ortofrutta
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Genova - Laura ha 27 anni ed è la titolare di un’attività commerciale in centro città. Come tanti negozianti, anche lei ha affrontato svariate difficoltà in questo anno complicato, ma la sua è una storia di coraggio e grande tenacia. «Ho passato un periodo davvero nero, in cui non riuscivo a dormire la notte. Tra la pandemia, le chiusure e la nuova concorrenza – ora, in questa via, siamo 13 ortofrutta – la mole di lavoro stava via via iniziando a calare. Sono sincera, sono anche arrivata al punto di pensare di chiudere il negozio, perché non sapevo più cosa fare».
LA SVOLTA
A darle sostegno è stato il padre: «Una sera, parlando con lui, ho avuto un’illuminazione. Mi sono resa conto che per riemergere dovevo trovare il modo di diversificarmi. Ho deciso quindi di dare nuovo volto alla mia attività rifacendomi al concetto “chilometri zero”, coinvolgendo alcune aziende agricole del territorio. Una trasformazione radicale del negozio, sia dentro che fuori». Inizia così la progettazione per la ristrutturazione degli spazi, che Laura realizza manualmente insieme al papà.
Ad aprile, in appena sei giorni di chiusura, avvengono il restauro e la rinascita: alla riapertura, il negozio risplendeva di una nuova luce e irradiava tutt’altro spirito. «Prima sembrava una tomba, probabilmente perché rispecchiava anche il mio stato d’animo. Ora, invece, lo rinnovo continuamente, sposto i prodotti, lo personalizzo e mi piace moltissimo…. Ci dormirei anche! (sorride, ndr)».
Le verdure freschissime – rigorosamente raccolte ogni mattina – risaltano sopra a balle di fieno che, spiega, le ricordano la sua infanzia, trascorsa nell’entroterra di Reggio Emilia. «La vita di campagna, l’autenticità, i prodotti genuini: il mio sogno era proprio quello di portare questo modo di vivere e di pensare dentro le case della gente di città e sento che ora, finalmente, ci sto riuscendo».
Sulla TV del negozio, uno dietro l’altro, vengono trasmessi video, filmati e interviste di alcune delle aziende agricole con cui Laura ha iniziato a collaborare in questi mesi: «Voglio che sia tutto alla luce del sole, affinché i clienti sappiano da dove provengono e come vengono coltivate la frutta e la verdura che scelgo, il modo in cui vengono lavorati miele e marmellate o come nascono i vini e i liquori».
LA RETE
I fornitori dell’ortofrutta di Laura sono contadini e aziende agricole del genovese, come i ragazzi di OrtoBEE, Gli orti di Staglieno e l’azienda Tortonesi. Il suo intento è quello di proporre prodotti sempre nuovi, freschissimi e coltivati in modo naturale. «A breve arriveranno anche frutti esotici biologici, come mango e papaya, rigorosamente italiani, coltivati in Sicilia».
Oltre a un piccolo frigo con latticini di capra dell’azienda agricola Monterosso, sugli scaffali fanno capolino grissini di mais, farine e pasta secca di un molino piemontese, ma anche lamponcino e mirtillino, liquori ai frutti di bosco e i vini, scelti con cura da Laura, provenienti da pregiate cantine emiliane.
Obiettivo raggiunto: nonostante la vicinanza al centro città, l’atmosfera che si respira è proprio quella di un negozietto di montagna, gestito da una persona che ha trovato il modo di reinventarsi, riuscendo a trasformare il suo sogno in realtà.
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