Ri-nascere cre-attivamente dalla sofferenza. BB, parole di dolore e resilienza
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È l’alba. Il sole non è ancora alto, in questo giorno di primavera. Va a dormire più tardi, ma è pigro al risveglio. Non come BB. Lei è già in piedi da molto. Leggermente china sulla macchinetta del caffè, in attesa del borbottio e del profumo dei primi chicchi del mattino. Bevanda dolce e rituale. Nettare per gli scrittori insonni e per gli eroi moderni. Come lei, BB, che oggi compie un anno. Sì, è già trascorso un anno della sua nuova vita. Esattamente un anno fa, per qualche minuto, BB è quasi morta. Dall’oggi di un anno fa e per i venti giorni successivi, ha camminato in bilico sul filo della vita, attaccata a macchinari e trasfusioni di sangue. E non è caduta. Non più.
Perciò, auguri, BB, oggi è il primo compleanno della tua nuova vita. Anche se non sai quel che è successo quel giorno, quel 31 marzo di un anno nefasto, il primo della pandemia, tutto era già scritto. Anche se tu non ricordi più nulla di quel tragico incidente, lo avresti scoperto comunque per vie traverse. Eri destinata a saperlo. Era scritto che dovessi sopravvivere. Niente è casuale nella tua storia. Perciò non preoccuparti, BB, vivi questo periodo dentro una bolla. Immagina che una goccia di rugiada sia la tua casa. E lasciati trasportare dal vento e dalle foglie. Lascia che sia. Lasciati andare e non temere. Non cadrai più, non così almeno. Perché ora che sai, sopravvivrai. Anzi, tu hai già vissuto. Certo, con un costo emotivo molto alto, ma hai fatto abbastanza. Non devi dimostrare più nulla. Puoi volere tutto, ma non devi più niente a nessuno! Prenditi cura di tutte le parti di te, consacra la loro memoria. Solo così gli darai un senso e un valore.
Vivi senza bisogno di mete o spiegazioni. Vivi come sai e come stai imparando a fare. Te la senti BB? Questa è l’unica domanda che devi farti, che devi rivolgere a tutte le tue te, in particolare a quella BB emotiva che fatica a farsi spazio. Buon primo compleanno della tua nuova vita, cara. Festeggia mangiando amore e respirando serenità. Nutriti di esperienze quotidiane e lavati il viso con l’acqua del presente. Il passato è ciò che sei ora e il futuro è tutto da costruire. Ora che sai di nuovo camminare da sola, puoi farlo. Barcolli, ma non molli mai, BB. Sei come un birillo ben piantato, a cui possono inferire duri colpi e batoste colossali ma, dopo un primo pericoloso vacillare, torna in piedi, fiero e stabile, proprio come te, BB.
Il tuo sopportare questo lungo anno ti fa onore. L’affrontare una decina di interventi alla testa, vivere per mesi senza calotta cranica protetta solo da un caschetto invasivo, soprattutto psicologicamente e socialmente, e poi sopportare mesi di antibiotico che, a detta dell’infettivologo “avrebbe steso un tirannosaurus rex” e ora, a più di un anno di distanza, aspettare un’altra operazione … affrontare tutto ciò quasi fosse una cosa normale ti rende eroica. E questo tuo sforzo immane dà forza anche a chi ti sta vicino e non può non prendere esempio da te. Da che ti imponi sui mostri e su tutti gli ostacoli incontrati lungo la via. Ti imponi e ti batti senza sosta, giorno dopo giorno, dimostrando la tua grande forza di volontà nello sconfiggere anche tutti i tuoi fantasmi del passato. Renditi conto del miracolo che sei, BB, della forza della natura che dimostri di essere e della tenacia che hai. Sei un esempio per le persone che ti sono accanto e traggono da te l’energia necessaria per affrontare insieme a te, anche se solo di riflesso, tutto ciò. E la tua arma segreta la conosci bene, BB. L’hai coltivata in tutto questo lungo anno della tua nuova vita. È l’arma dell’amore e della condivisione emozionale.
In questi mesi lunghi e faticosi non hai fatto altro che creare le condizioni positive per il tuo futuro. Lanciando semi o meglio bombe fertili, come le palle di semi di Fukuoka1, aspetti che attecchiscano e che nascano frutti fecondi. Senza aspettative. Solo tanti desideri approcciati con la giusta attitudine. Solo ricerche e progettazioni. Solo passi consapevoli e causali, mai casuali. E soprattutto mai sola, ma sostenuta dalla rete tessuta intorno a te, giorno dopo giorno, anche nei momenti più duri; passo dopo passo, anche se faticosi; parola dopo parola, filo dopo filo, pensiero dopo pensiero, e così via lungo la vertigine della lista2.
Perciò a sorreggiti a BB e alla rete che hai intorno e che ti dà forza. Ognuno dei fili di questa meravigliosa trama, a modo suo, ti è vicino e ti manda affetto e pensieri positivi. Oppure si appoggia alla tua perseveranza, al tuo grande esempio di rinascita conferendo, così, un senso a tutti i tuoi sforzi. Ed è a questa meravigliosa rete che ti aggrappi nei momenti più duri. Nei momenti come i giorni precedenti l’operazione risolutiva. Carica di così tante aspettative. Troppe. I giorni forse più duri di questo lungo anno trascorso, per lo più, tra ricoveri urgenti, analisi ed ospedali, quando non c’era tempo per pensare a niente. Solo a sopravvivere.
Questi sono giorni, invece, in cui l’agitazione supera perfino quella provata a ottobre, data dell’ultimo intervento, e a giugno scorso, quando ti operarono prima di dimetterti, dopo mesi di miracoli e di ricovero. Sai che allora eri talmente abituata a vivere ospedalizzata ed eri così grata del solo fatto di essere sopravvissuta, che non potevi agitarti: avevi una vita nuova da costruire partendo quasi da zero. Partendo solo da te. E cominciando col restare in piedi senza vacillare.
Adesso, invece, a mesi di distanza, sai che la tua vita ha un senso: ci sono decine di progetti avviati e altrettanti da definire. Ora è già tanto tempo che hai costruito una tua routine, delle relazioni e che sai riconoscere tutte le tue emozioni. Ora sì che un intervento ti spaventa, perché, in fondo, è un po’ come se fosse il primo. Però, una cosa è certa: che, nonostante la grande agitazione, la paura e l’incertezza, c’è qualcosa di diverso. C’è un’ancora di salvezza nuova. Sicura. E incredibilmente solida. E’ la rete, appunto. La tela delle persone care intorno, i loro pensieri, auguri e le loro parole amiche. C’è chi ti scrive…
LB: “Oggi è un giorno che resterà impresso nei nostri cuori per sempre. Non avevamo più lacrime e….qualcuno là su ti ha dato una mano… e sei ritornata fra noi. Questa tua rinascita ci ha restituito la BB che conoscevamo…che amavamo e che non potevamo nemmeno pensare di perdete. Tesoro è stato un immenso dono per tutti senza di te la vita non sarebbe stata la stessa”.
Papà: “Come dimenticare questa data! Pensare ad oggi però, mi da più gioia, perché rivedo la mia piccolina tenace, volitiva, forte, molto forte , ma anche testarda e coraggiosa! Si, proprio lei!
Quella ragazza piena di vita e di volontà! Buona fortuna amore mio!!!”.
CC:“La storia della rinascita di mia cugina comincia così, prosegue nel presente e sboccerà nel futuro per dare coraggio ed esempio a tanti altri!. È una storia che scalda il cuore”.
DL:“Ti auguro tutto il bene del mondo….per te in primis, ma anche per tutti coloro che credono in te! Forza BB, sei una voce preziosa e incoraggiante! L’unione fa la forza… è il segreto della rinascita!”.
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1 – Le palline di argilla e terriccio contenenti semi sono una pratica antica ripresa dal botanico e filosofo giapponese Masanobu Fukuoka, maestro dell’agricoltura naturale o del non fare. Il metodo è particolarmente adatto per le semine aeree con l’obiettivo di rinverdire velocemente grandi aree desertiche.
2 – Vertigine della lista è un saggio curato da Umberto Eco e pubblicato da Bompiani nel 2009. Tratta dell’uso della lista come modalità espressiva nella letteratura e nell’arte.
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