20 Mag 2021

L’appello dei bambini della scuola di Erbanno: “Salvate il nostro boschetto!”

Scritto da: Francesco Bevilacqua

Nella scuola primaria di un piccolo Comune lombardo c'è un boschetto, luogo magico per gli alunni che qui imparano a fare l'orto, curare gli alberi e relazionarsi con la Natura. Ma questo piccolo angolo di paradiso necessita di interventi urgenti, come il consolidamento e lo spietramento. La maestra Maria Panteghini ci racconta la situazione, auspicando che si sblocchi per garantire finalmente la fruizione dell'area verde.

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Brescia, Lombardia - L’area che i bambini chiamano “boschetto” è parte del cortile scolastico. Gli anni scorsi veniva usata dai più grandi, perché è in pendenza e in realtà assomiglia più a una pietraia dissestata che a un cortile. I piccoli però amano questa zona perché lì è possibile inventare mille giochi. E poi possono salire sugli alberi! Ci hanno costruito muri e casette, hanno fatto battaglie di pigne, piantato di tutto.

Siamo a Erbanno, in provincia di Brescia, nella scuola primaria del paese. Vi abbiamo già portato a visitarla tempo fa, raccontando attraverso la testimonianza della maestra Maria Panteghini le bellissime attività di orticoltura e avvicinamento al mondo naturale che vengono svolte qui. Da allora il programma didattico è proseguito in quella direzione e oggi sta cercando di ampliarsi con una nuova bellissima iniziativa, che però rischia di arenarsi su scogli burocratici tipicamente italiani.

boschetto erbanno 5

«Nel boschetto – spiega la maestra Maria – abbiamo costruito delle trincee dopo la visita a quelle della prima guerra mondiale e il presepio a Natale. Lì leggiamo e facciamo arte e scienze. Puoi immaginare che non tutti gli insegnanti amino stare lì e fare scuola all’aperto, ma per i bambini lo facciamo volentieri. Purtroppo quest’anno siamo stati obbligati a creare delle zone per ogni gruppo a causa delle disposizioni anti-covid».

Il boschetto dovrebbe essere un patrimonio da tutelare e valorizzare, ma non è così, come ci racconta Maria: «Nonostante le mille richieste, negli anni il Comune è intervenuto pochissimo, giusto per tagliare le ortiche o per sgomberare gli abeti abbattuti dalla tempesta Vaia. Due anni fa, in occasione della Marcia per la Terra, ho organizzato un appello insieme gli alunni di quinta: i bambini hanno inventato slogan sul boschetto e parlato davanti al Sindaco. Casualmente la loro istanza è giunta alle orecchie del presidente di una ditta locale e degli esponenti di Legambiente e, a settembre di due anni fa, è stato finanziato un importante intervento di pulizia. Abbiamo anche ricevuto in regalo tre alberi per sostituire quelli abbattuti e dei tavoli da esterno. La stessa cosa ho fatto a settembre di quest’anno coinvolgendo i genitori».

boschetto erbanno 4
Prima e dopo la tempesta Vaia

Nonostante queste mobilitazioni, la battaglia è ancora lontana dal concludersi: «Il problema è che continuano ad affiorare sassi, il materiale scivola verso valle perché ormai metà della zona è una parete verticale, le radici degli alberi più vecchi sono quasi tutte affiorate e questi interventi estemporanei non sono in grado di risolvere il problema».

Ma la determinazione della piccola squadra capitanata da Maria è fortissima, anche per sostenere un bambino con bisogni particolari che dal boschetto trae grande giovamento: «Nella classe in cui insegno c’è Nicolò, un bimbo fantastico affetto da una grave forma di autismo. Alcuni bambini autistici mettono in atto dei “comportamenti problema”. Con il determinante aiuto dell’assistente e di un’insegnante di sostegno siamo riuscite a risolverne diversi, ma non il più grave, che riguarda i sassi: il piccolo non riesce a trattenersi dal lanciarli, spesso creando pericolo per i suoi compagni o per i passanti della strada adiacente. Anche sorvegliandolo da vicino, Nicolò ci riesce lo stesso: essendo migliaia le pietre disseminate per il boschetto, ha gioco facile».

boschetto erbanno 3

Questo problema ha posto la maestra davanti a una scelta, dettata dalla sua filosofia fondata sul gruppo: rinunciare alla frequentazione del boschetto. «Per me vale il “tutti insieme” e non faccio nulla se Nicolò non può essere incluso. Credo sia giusto così, che sia meglio per la classe, e sono certa che stare con Nicolò faccia bene proprio a tutti perché l’inclusione passa per prima cosa dalla condivisione».

Alla luce di questa situazione, appare evidente come lo spietramento del boschetto sia un intervento fondamentale: «La Preside ha sollecitato il Consorzio Forestale della Bassa Valcamonica che ha steso gratuitamente un progetto di riqualificazione. Il consorzio coprirà parte delle spese e fornirà alberi e piante per l’orto, ma manca ancora una cifra consistente per completare il progetto, che purtroppo la nostra scuola non si può permettere».

Chi volesse richiedere ulteriori informazioni o rispondere all’appello dei bimbi della scuola può scrivere a questi indirizzi: abondiopaola@gmail.com, maria.panteghini70@gmail.com.

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