Viaggeremo questa estate? La Liguria riparte dal turismo “dietro casa”
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Imperia - Quali sono le mete vicine a casa, affascinanti e poco battute? Il nostro territorio è costellato da una serie di borghi ricchi di fascino, da esplorare seguendo i principi del turismo lento, per poterne apprezzare anche la cultura, le tradizioni e la cucina.
Si parte da Bussana Vecchia, un villaggio artistico arroccato sulle rovine di un antico borgo medioevale abbandonato poco dopo il violento terremoto del 1887 che lo danneggiò gravemente. A partire dagli anni Sessanta, il paese è rinato, strappato alla decadenza grazie all’intervento di artisti di tutto il mondo, che proprio qui hanno deciso di insediarsi e di collocare i propri atelier.
Per raccontare al meglio questo borgo, mi sono fatta aiutare dalle parole dello scrittore genovese Simone Morini, che ne ha poeticamente descritto le peculiarità:
“A Bussana Vecchia i ruderi ridono di loro stessi; si pitturano il viso come anziane grottesche signore conciate per un ballo in maschera. E così, una macchina da cucire si fa tavola imbandita per le tortore, una piastrella diventa un pesce, la chiesa diventa un giardino e le crepe dei muri si trasformano in fioriere. Il cielo è molto più del fondale di una scenografia: è un ospite inatteso. Sbircia tra fessure e squarci di case che ormai non fingono nemmeno più un briciolo di pudore. Luce e pioggia si intrufolano indisturbate sotto lo sguardo annoiato di un gatto randagio, uno dei pochi anfitrioni rimasti nel borgo. Girovaga tra le stradine la musica di un contrabbasso: da qualche parte qualcuno accenna un motivo jazz; è l’inizio del ballo. Ma ecco che l’erba tra le pietre del selciato ha un sussulto, smossa dal vento, ed è come se il paese si fosse svegliato di soprassalto. Allora sorge il dubbio che tutte le maschere, i travestimenti e le finzioni siano stati solo sogni prodotti dai ruderi”.
Spostandosi poco più in là, a poco meno di un’ora in auto, si trova Dolceacqua, altro borgo medievale, dall’atmosfera suggestiva e caratterizzato da un ponte “a schiena d’asino”, descritto anche da Monet nel 1884 durante un viaggio in Liguria insieme a Renoir: “Il luogo è superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza”.
Il paese, con le tipiche case in pietra e un profondo slancio artistico, è popolato da numerose botteghe artigiane e atelier e si allunga sino alla riva opposta del fiume Nervia, ai lati della strada che si inerpica lungo la valle. Da lontano, il profilo della parte più antica è dominato dal Castello dei Doria, antica fortificazione con 900 anni di storia.
Simone Morini ha descritto anche questo borgo: “Le case di Dolceacqua sono un agglomerato di ciottoli accalcati lungo un’ansa dalla piena del fiume; formano un’unica trama in cui la luce entra a fatica. Vicoli simili a grotte si snodano tra la materialità della pietra; il vento è un respiro che vi si insinua e il borgo si fa uno strumento ad aria e acqua, come certe ocarine che imitano il canto degli uccelli. Salendo, i muri si diradano, si torna a vedere l’azzurro e le fontane sbocciano nella festa del paese in fiore. Sulla sommità, come un vecchio feudatario decaduto, le rovine del castello scrutano la vallata da finestre spalancate sul niente, simili a tante espressioni sbigottite”.
Bussana e Dolceacqua sono solo due possibili mete ponentine, ma sono gemme ricche di storia, curiosità e fascino. E anche se ora è difficile muoversi, non significa che non si possano fare progetti per i prossimi mesi e pianificare esperienze di viaggio “a chilometro zero”.
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