Tracciaminima: un trekking per riscoprire “in punta di piedi” il Lago Maggiore
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Lombardia - Nell’ultimo anno abbiamo riscoperto il piacere di camminare e abbiamo iniziato a guardare i luoghi “di casa” con occhi diversi. Attraversare i luoghi camminando non solo ci fa sentire liberi, ma ci permette anche di scoprire l’inaspettato nei paesaggi più famigliari.
Partendo da questa riflessione, la scorsa primavera quattro ragazzi hanno dato via a tracciaminima, il progetto per la creazione di un cammino ad anello intorno al Lago Maggiore. Quando il lockdown ha costretto tutta l’Italia dentro i propri comuni, Aurora, Caterina, Daniele e Simone hanno iniziato a sognare l’idea di un cammino che passasse fuori dalla porta di casa.
Il nome tracciaminima, raccontano gli iniziatori, è stato scelto innanzitutto perché esprime la vocazione sostenibile del cammino, promuovendo un turismo lento e a basso impatto, in grado di lasciare una minima traccia sul territorio che attraversa. Inoltre, tracciaminima è anche un monito e un’esortazione a (ri)scoprire tutte quelle minime tracce che il territorio ha già da offrire, ma che necessitano di essere messe a sistema per fiorire. E questa è la vera vocazione del progetto che attraverso la creazione del cammino intende promuovere e innescare nuove sinergie sul territorio del Maggiore.
Il 5 agosto dello scorso anno, armati di zaini e tende, tracciaminima ha iniziato l’esplorazione del tracciato. Ci sono volute 11 tappe e oltre 220 km per percorrere tutto il Lago. Del resto il Lago Maggiore si chiama cosi per essere il più grande del cosiddetto “Distretto dei 7 laghi”; in Italia per estensione è secondo solo al Garda.
Il paesaggio che attraversa è dei più vari: città, borghi di mezza costa, ciclabili, sentieri e mulattiere, antichi paesi di pescatori. Si tratta di un contesto estremamente composito e frammentato, posizionato tra due regioni – Piemonte e Lombardia – e due Stati – Italia e Canton Ticino in Svizzera. È una terra – o sarebbe meglio dire un’acqua – di confine, che nel tempo ha consolidato nette distinzioni tra le sponde del Lago.
I ragazzi ci raccontano come i lacustri siano soliti riferirsi alla sponda piemontese e lombarda chiamandole rispettivamente “grassa” e “magra”. Capire perché quella piemontese venga definita la sponda grassa non è difficile, basti pensare agli sfarzosi Grand Hotel di Stresa, dove hanno soggiornato personaggi come D’Annunzio ed Hemingway e che si affacciano sulle famosissime Isole Borromeo.
La sponda lombarda, la cosiddetta “sponda magra”, deve il suo nome a un passato più modesto legato all’attività contadina e industriale di cui rimangono ancora testimonianze. Oggi la distinzione tra sponda magra e grassa vale sicuramente meno di un tempo, eppure non si può ancora parlare del Lago Maggiore come di un territorio unitario. Ecco perché i ragazzi di tracciaminima sono fermamente convinti che sia il cammino a poter unire le sponde!
Il progetto si è articolato in tre fasi. La prima è stata la fase di esplorazione dell’agosto 2020, in cui è stato testato il tracciato, la fattibilità del percorso e la messa in rete dei sentieri esistenti. A questa è seguita la fase di restituzione, che ha visto la condivisione del tracciato e la creazione della mappa, entrambi caricati e liberamente fruibili sul sito. E da ultimo, nel 2021 è cominciata la fase di costruzione vera e propria del cammino.
Ma come si costruisce un cammino? Tracciaminima vuole dare vita a un percorso partecipato, in cui i lacustri siano parte attiva nella definizione del progetto. Anche la sostenibilità avrà un ruolo importante. Oltre a promuovere una forma di esplorazione lenta e sostenibile del territorio, il cammino vuole anche valorizzare i casi virtuosi che già si stanno spendendo in questa direzione.
Intanto Tracciaminima si sta costituendo come associazione e tante novità sono in arrivo nel 2021! Il cammino è appena cominciato…
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