Il biologo Trinca: “Perché nella strategia anti-covid non c’è la prevenzione?”
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“Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Queste le parole che Ippocrate, padre della medicina, pronunciò nel IV sec. A.C. e che si tramandano fino ad oggi, unitamente al giuramento di cui fu autore, con il quale invitava i futuri medici ad agire per il bene del paziente e nel pieno rispetto della sua persona.
Verrebbe da pensare che, quasi 2500 anni più tardi, questi temi siano oltremodo assodati, eppure così non è. Oggi più che mai, così come non è scontato usare le migliori cure disponibili, appare ancora meno scontato, purtroppo, parlare di prevenzione. In compenso in oltre un anno di Covid abbiamo sentito parlare in maniera ossessiva di mascherine, tamponi, terapie intensive, vaccini (come unica via di salvezza), numero di positivi al tampone anche se “asintomatici” e numero di deceduti (attribuiti al Covid in base al solo tampone positivo anche se deceduti per altre cause, come ammesso recentemente anche dal direttore dell’Istat).
Oltre alla mancanza di un protocollo nazionale di cure tempestive1, un altro grande assente è stato proprio il tema della prevenzione della malattia. Abbiamo già parlato delle Terapie domiciliari precoci per Covid-19 nell’intervista al Dott. Gulisano di qualche settimana fa e ne approfittiamo per allegare nuovamente la terapia collaudata con successo da oltre un anno dall’Associazione IppocrateOrg e da altri gruppi di medici di base; stavolta però vogliamo invitarvi a porre la vostra attenzione sulla cosidetta “fase 0”, ovvero la fortificazione del nostro sistema immunitario che, specie nel caso in cui non si conduca uno stile di vita sano, è fortemente raccomandata già prima che arrivino i sintomi della malattia. A tale scopo, come esortava a fare il padre della medicina, dobbiamo certamente porre una grande attenzione sulla nutrizione. Ecco perché abbiamo intervistato per voi il biologo nutrizionista, specializzato in Scienza dell’alimentazione, Franco Trinca.
Dott. Trinca, come mai in oltre un anno di emergenza sanitaria non si è mai parlato di prevenzione?
Il perché andrebbe chiesto alle autorità sanitarie e governative, visto che hanno ricevuto numerose sollecitazioni scritte a tale scopo, anche da me. Il 30 marzo 2020 ho mandato un dossier invitandoli ad approcciare questa patologia, di cui dicevano di non avere nessuna cura, con la medicina biologica integrata, cioè nutrizione vitalizzante ricca di micronutrienti e anche integrazione con vitamine, minerali e molecole alimentari bioattive (nutraceutici, come ad esempio la quercetina, l’esperidina, ecc.). In più, ovviamente, tempestivi protocolli con opportuni farmaci quando servisse. Le autorità ministeriali non hanno risposto; hanno però risposto l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), fondamentalmente avvalorando le mie tesi. Tuttavia l’ISS ha detto che dare vitamine, minerali e altre molecule bioattive a tutti non è possibile, mentre l’AIFA mi ha invitato a organizzare dei “trials di studio” (studi sperimentali, ndr). Ma io sono un nutrizionista di provincia, non ho una struttura alle spalle, fondi e organizzazione necessari: se hanno trovato qualcosa di fondato in ciò che ho scritto, avrebbero dovuto attivarsi loro! Ho cercato di offrire il mio aiuto in qualità di biologo nutrizionista e clinico, dato che con gli strumenti della nutrizione curo da 35 anni la salute delle persone in fase preventiva, di riequilibrio metabolico, di rinforzo del sistema immunitario, coadiuvando eventualmente la terapia del medico, mai in sovrapposizione o in alternativa.
Quali sono le sue raccomandazioni per uno stile di vita sano e per rinforzare il sistema immunitario?
Premetto che nulla è stato fatto da inizio pandemia dalle istituzioni sanitarie e dal Governo nella direzione di educare la popolazione a fortificare il nostro sistema immunitario. Tutta la campagna mediatica e le decisioni governative si sono concentrate sull’imposizione delle mascherine, sulle misure di restrizione dei movimenti delle persone e sul fermo di molte attività lavorative. Ricordo però che il Piano Pandemico (PP) del 2006 – vigente fino a fine gennaio 2021 – indicava come inutili o non raccomandate tali misure.
Al contrario, indicava come punti chiave per il contenimento del virus e della malattia Covid-19 la disponibilità e l’uso tempestivo di farmaci antivirali (ne esistono anche di aspecifici, cioè a largo spettro). Per estensione possiamo parlare di “Protocolli farmacologici e di cure di supporto” che numerosi medici di medicina generale, come quelli di IppocrateOrg.org e altri, hanno effettivamente utilizzato e verificato essere molto efficaci e a seguito dell’uso dei quali non è stato registrato alcun decesso. A livello preventivo e adiuvante-curativo, ricordo anche la valenza di stimolo e potenziamento immunitario di minerali, vitamine e nutraceutici. Dopotutto anche il PP del 2006 indicava di porre l’attenzione “sull’uso di cure alternative”. Non bisogna quindi ascoltare i negazionisti delle cure! E quelli che le negano per ignoranza si assumono una parte di colpa, per questioni di rigidità, dogmatismo, mancato ascolto e confronto con i colleghi medici e biologi portatori di testimonianze di guarigione con cure nutrizionali, integratori e tempestivi protocolli farmacologici.
Cosa può fare dunque ciascuno di noi nel quotidiano per migliorare la propria salute?
Innanzitutto è raccomandato camminare all’aria aperta e respirare profondamente senza alcun impedimento in fase inspiratoria ed espiratoria ed esporre la pelle alla luce del sole – tutte funzioni fortemente ostacolate dalle inutili e dannose misure restrittive imposte. Ma anche avere un “pensiero positivo” legato alla sicurezza socio-economica, alla socializzazione e a messaggi di fiducia e speranza – sentimenti e stati d’animo ampiamente interferiti e compromessi dalle misure e comunicazioni governative – è da considerarsi come parte integrante dell’equilibrio del sistema immunitario, come evidenziato dalla psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI).
Ciò premesso, si ricorda l’importanza di un’alimentazione sana (possibilmente biologica), vitalizzante (con cibi poco raffinati e ricchi di micronutrienti) e, per gli onnivori e i vegetariani, equilibrata tra pasti con proteine animali e pasti esclusivamente vegetali, alternando legumi a cereali a chicco (ottimo il miglio da cucinare e condire come i risotti). Anche chi segue una dieta vegana dovrà cercare di seguire un regime alimentare equilibrato. Bisognerebbe fare una buona colazione al mattino e non mescolare troppi cibi in uno stesso pasto per evitare la pancia gonfia e l’intestino in disordine, perché i batteri disbiotici che si svilupperebbero indebolirebbero il sistema immunitario. Inoltre, è senz’altro utile prendere anche qualche integratore di vitamina C, zinco, vitamina D specie quando non si sta molto al sole– una volta all’anno si può fare un’analisi del sangue per vedere il livello della vitamina D o dello zinco.
Più specificamente, ci sono alimenti e/o raccomandazioni che vuole indicare in funzione preventiva per Covid-19?
Bisogna innanzitutto assicurarsi che l’alimentazione sia “vitalizzante”: parte degli alimenti dev’essere cruda; quindi giornalmente bisognerebbe mangiare insalate e ortaggi, frutta di stagione e frutta oleosa come mandorle e noci, semi misti di lino, girasole e zucca da mescolare alle insalate o ad altro, olio extravergine di oliva crudo (protetto da luce e calore), capace di interferire con la replicazione del virus.
Uno dei flavonoidi più efficaci in funzione antivirale poi è la quercetina. Lo dice un’istituzione del più alto livello scientifico come il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), che su questo tema ha pubblicato un lavoro scientifico lo scorso settembre, ma persino i suoi scienziati sono rimasti inascoltati! Eppure la vera Scienza dovrebbe essere fondata sul confronto, sull’osservazione e sulle verifiche… non sui dogmi motivati da logiche di profitto! La quercetina è contenuta in alimenti come la buccia della mela rossa, il radicchio, la cipolla rossa, i mirtilli, l’uva rossa, il sedano, la lattuga, i finocchi, i capperi, ecc.
Ricordo a tutti che il sistema immunitario è un esercito che esiste da sempre e funziona… solo che dobbiamo dargli le armi e capire come lavora. Si compone di due bracci: il primo braccio è costituito dall’immunità innata, che esiste da quando uno nasce, per memoria ancestrale e biologica e non ha bisogno di incontrare un determinato virus o batterio per agire e memorizzare, ma sceglie segnali aspecifici di aggressione. Quest’immunità innata ha bisogno di vitamina C, D, zinco, magnesio e flavonoidi, che sono preziosi (v. sopra la quercetina, ndr), come anche l’esperidina, su cui il Prof. Bellavite ha fatto una recente pubblicazione. L’esperidina sta nella scorza delle arance e dei limoni biologici.
Personalmente mangio ogni giorno pezzetti di buccia di limone e buccia di arancia che sono piene di esperidina, che oltre a far bene ai capillari e alla circolazione è un altro antivirale anti Sars-Cov2 e così pure la luteolina dell’olio di oliva. Il thé verde o nero di varietà “Oolong” – perché fermentato – entrambi a scopo antivirale, poiché contengono i polifenoli, tra cui l’epigallocatechina che è un nutraceutico che combatte i virus. Infine, il secondo braccio dell’immunità è quello dell’immunità specifica o adattativa che si sviluppa dopo l’incontro con uno specifico antigene, come ad esempio nel caso in cui si sia incontrato un determinato virus e si siano prodotti gli anticorpi specifici (dopo aver contratto la malattia o dopo averla incontrata in forma attenuata attraverso un “portatore sano”).
Dovremmo quindi ripensare il nostro rapporto con i virus?
Da milioni di anni conviviamo con virus, malattie e batteri. Se curiamo il sistema immunitario l’umanità va avanti. Hanno instillato la paura nella mente della gente, come se adesso, di colpo fossimo nudi di fronte al virus cattivo! Purtroppo le istituzioni – la medicina ufficiale, la sanità, influenzate da Big Pharma attraverso la formazione scientifica – hanno fatto passare vitamine, minarali e nutraceutici per acqua fresca, qualcosa di irrisorio. Un farmacologo invece, che studia a livello scientifico le molecole, come agiscono e la loro struttura, attraverso le prove cliniche, gli studi epidemiologici della popolazione in base all’alimentazione etc, sa che questi sono “farmaci naturali” a tutti gli effetti. Queste sono efficaci misure preventive, che non escludono, ma eventualmente affiancano le terapie farmacologiche.
Cosa desidera dire ai lettori di Italia Che Cambia?
Agli italiani consapevoli dico: uniamoci, lasciamo perdere le divisioni ideologiche, personali, di qualunque genere. Mettiamo insieme le parti comuni, individuiamo azioni efficaci, anche di disobbedienza civile pacifica, ma forte e determinata, gandhiana. Sviluppiamo anche l’intelligenza in merito a come approcciarci con le forze dell’ordine. Certo, le manifestazioni di piazza da sole non bastano, ma possono essere utili come punto di ripartenza per l’aggregazione. È necessario unire tre forze: quella sociale, quella giuridica e quella scientifica. In questo modo si può risvegliare la nazione! Quelli che fino ad oggi credevano a Biancaneve – “va tutto bene” – devono cominciare a capire che purtroppo non siamo stati guidati bene dalle istituzioni. Al contrario, ci sono migliaia di medici o biologi come me che documentano le vie di prevenzione e cura efficaci, con i fatti e non con le parole. Ognuno di noi deve diventare un cristallo di luce, di irradiazione di verità, coscienza e umanità.
1 – Nonostante l’esperienza di indiscutibile successo e le evidenze scientifiche raccolte da 14 mesi dagli oltre mille Medici in prima linea nella Terapia domiciliare Covid-19 e l’ordinanza del Tar del Lazio del 7 marzo scorso che richiedeva l’immediata sospensione dei protocolli del Ministero della salute e dell’Aifa nell’approccio precoce alla malattia da Sars Cov-2, poi richiesta all’unanimità anche dal Senato lo scorso 8 aprile, il Ministero della salute e l’Aifa hanno recentemente deciso di impugnare l’ordinanza del Tar e il Consiglio di Stato ha accolto l’appello.
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