15 Apr 2021

Dall’arte all’intelligenza artificiale, il Nuovo Rinascimento di Sineglossa – Io faccio così #325

Scritto da: Daniel Tarozzi
Video realizzato da: PAOLO CIGNINI

Oggi vi proponiamo la storia di Sineglossa, raccolta attraverso le parole del suo cofondatore Federico Bomba. Questo progetto mette insieme “l'arte al servizio del cambiamento” ispirata – tra gli altri – da Michelangelo Pistoletto, con una straordinaria competenza e conoscenza del mondo turistico, tecnologico e virtuale e con la costante missione di ibridare, ribaltare, trasformare. Per un cambiamento autentico che si innesti in tutta la nostra società.

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Ancona, Marche - Quando entri sul sito di Sineglossa, prima di accedere alla home page devi chiudere un banner che ti invita a iscriverti alla newsletter e che recita: “Non esiste cambiamento che non abbia avuto una visione a ispirarlo”. E poi entrando si legge “Benvenuti nel Nuovo Rinascimento – contaminazione di saperi – arte per innovare”.

Ecco, non potevamo non intervistare uno dei fondatori della realtà che dà vita a cotante affermazioni e quindi, in occasione del nostro ultimo viaggio in camper di inizio 2021, ci siamo fermati a Bologna per incontrare Federico Bomba, cofondatore con Alessia Tripaldi di Sineglossa, nel 2014. Lo incontriamo nel capoluogo emiliano, ma il cuore del progetto è marchigiano, così come lo stesso Federico, che però – essendo anima inquieta e incontenibile – si sposta spesso.

Seduti in un tavolino all’aperto de “Le Serre”, ascoltiamo la storia di Federico. Sineglossa nasce come una compagnia teatrale, ma quasi subito cambia volto per divenire «una realtà che disegna soluzioni in grado di apportare benefici a favore dell’intera comunità».

Alessia si è dedicata alla scrittura pubblicando per Rizzoli il libro Gli Scomparsi, mentre Federico ha smesso di fare il registra teatrale, trasferendo le sue competenze dal palcoscenico ai sistemi più complessi come la città. Sineglossa – il nome deriva dalla modalità con cui San Francesco predicava l’applicazione alla lettera del Vangelo, appunto “sine glossa”– nasce con lo scopo di comprendere il ruolo dell’arte nella quotidianità e la percezione che le persone hanno dell’arte. Artisti, scienziati, imprenditori e umanisti sono riuniti nella stessa corte per ideare insieme soluzioni che vadano a vantaggio dell’intera comunità.

Alle radici del Rinascimento oltre le divisioni tra arte e scienza

A livello fiscale Sineglossa è sia un’associazione che una srl, ma è forse prima di tutto un progetto politico che si esplica in azioni pratiche realizzate insieme a università, pubbliche amministrazioni, cittadini e aziende. Lo scopo è costruire ecosistemi che comunicano a vicenda, per poi sviluppare e applicare i processi dell’arte contemporanea e favorire la nascita di nuovi modelli in grado di rispondere alla sfide globali. «In questo periodo – sottolinea Federico – abbiamo sentito parlare più volte di rinascimento, ma ho l’impressione che vengano fraintese le caratteristiche di questa epoca storica. Non erano solo le realizzazioni di singoli oggetti d’arte a contare, erano soprattutto i processi che il rinascimento innescava a essere determinanti. Processi in cui non c’era distinzione tra arte e scienza, tra competenze eterogenee. Un sistema più olistico che ha prodotto uno dei momenti più interessanti a livello mondiale. Noi con Sineglossa cerchiamo di ibridare l’arte portandola ovunque».

Sineglossa ha sede in Ancona, nel quartiere più pittoresco della città, proprio di fronte al mare. Conta al momento tredici professionisti che si occupano di produzione, management, nonché progetti locali/pilota che vengono poi trasferiti in contesti più grandi. Si configura come un centro di ricerca vero e proprio, che abilita altri soggetti a sviluppare i loro bisogni con uno specifico focus sull’arte. Quindi non è basato solo su Ancona, ma “tocca” tutte le Marche, dai monti Sibillini alle aree terremotate. I progetti di Sineglossa, inoltre, sono ormai diffusi un po’ in tutta Italia, da Milano a Cagliari, da Bolzano a Cosenza, passando per Bologna. Tra questi ci piace ricordare una collana editoriale – di cui Federico è il direttore scientifico – dal titolo NONTURISMO, scritta da redazioni di comunità che, come nel caso dei territori colpiti dal sisma, ricostruiscono un immaginario della comunità stessa testimoniando la bellezza dei propri luoghi grazie anche all’aiuto di artisti, botanici e professionisti.

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Daniel Tarozzi intervista Federico Bomba, cofondatore di Sineglossa

Il progetto IAQOS e l’intelligenza artificiale

Grazie all’incontro con Salvatore Iaconesi e Oriana Persico è nato il progetto IAQOS – acronimo di Intelligenza Artificiale di Quartiere Open Source – con lo scopo di mettere al centro l’artista trasformandolo in una guida che ci conduce in un percorso di ricerca e contaminazione. Il progetto è partito da Tor Pignattara a Roma, diffondendosi poi a Bolzano e ad Ancona; coinvolge quindici giovani social innovator nella co-progettazione di una istallazione artistica che raccoglie i dati della città in questione per un progetto comunitario. Si tratta di un gioco online e offline che permette agli utenti, grazie a una procedura guidata, di inviare un “sogno” per la città, che verrà poi pubblicato sul sito del progetto.

Il sogno sarà la base di ispirazione di IAQOS, con l’intento di offrire alla comunità delle soluzioni concrete. «Abbiamo spiegato cosa fosse una intelligenza artificiale – ci racconta Federico –, abbiamo creato una squadra mista di informatici, artisti, designer, attivando le contaminazioni che tanto amiamo. Nonostante la pandemia siamo riusciti a ricucire il corpo malato della città, il corpo che non comunica, le cui arterie – i quartieri – non si parlano. Usiamo l’intelligenza artificiale per sprofilare una persona. Esattamente il contrario di quanto avviene normalmente sul web. Non vogliamo rafforzare le connessioni già esistenti, ma andare a cercare e svegliare quelle che non sono mai state attivate o indagate fino a quel momento».

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Art+B=Love (?)

Sineglossa ha collaborato anche con Fondazione Pistoletto all’interno del festival Art+B=Love (?) con il Terzo Paradiso, coinvolgendo le comunità marchigiane in un momento particolare. «Sicuramente ricordate cosa è accaduto a Macerata», racconta Federico riferendosi al drammatico caso di cronaca che ha coinvolto Gianluca Traini e il suo tentativo di commettere diversi omicidi a danni di cittadini stranieri. «Ci è sembrato importante far percepire che i migranti in Italia sono un valore, anche professionale, per il lavoro che possono portare. Da qui l’idea del progetto».

Federico ci propone molti altri esempi e illustra molte altre attività che qui non possiamo riassumere per motivi di spazio, ma che vi invitiamo a indagare attraverso la nostra video-intervista che trovate all’interno di questo articolo.

Adriano Olivetti era riuscito ad avere all’interno della propria azienda dirigenti che fossero filosofi e storici, che contribuivano a portare bellezza quotidiana all’interno dell’impresa e nelle case degli operai. Sineglossa, seppur in modi diversi, si prefigge lo stesso obiettivo. «Dobbiamo tornare ad appassionarci di politica – conclude Federico –, non dobbiamo restare chiusi nel nostro orticello, altrimenti non riusciremo mai a far cambiare davvero questa Italia. Non credo nei geni e nei leader: l’Italia che Cambia per me è fatta da una cultura di confronto costante. Non c’è altra strada per poter cambiare».

E noi questa cultura e queste storie cerchiamo di diffonderle. La palla passa a voi!

Clicca qui per ascoltare l’intervista integrale a Federico Bomba.

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