Albisola, la città rifiorisce grazie all’arte della ceramica
Seguici su:
Savona - Quanto incide nella nostra vita l’arte? Essa può cambiare la nostra quotidianità? Oggi vi parlo di bellezza e più nello specifico di arte e bellezza e lo faccio attraverso l’associazione StuzzicArte. Albisola Superiore (SV), come altri paesi liguri del savonese, ha una storia di tradizioni legate alla lavorazione e decorazione della ceramica. Ma spesso, come in molti altri settori, è mancato in questi ultimi decenni un vero ricambio generazionale.
Ed è per questo motivo che quando nel 2017 Piera Giacchino – ceramista storica da oltre quarant’anni e punto di riferimento per gli artigiani del posto – decide di chiudere il suo laboratorio e andare in pensione, la proprietaria di casa Ade Zucchinali è dispiaciuta e preoccupata all’idea che la tradizione ceramica possa perdersi. E così, insieme a Greta Canepa, Carlotta Canepa e Guido Volpini, decide di accettare la richiesta di affitto dello spazio per l’apertura di un caffè ristorante, ma di tenere in gestione l’allestimento delle vetrine rivolte verso la piazza principale del paese per trasformarle insieme ai nuovi compagni di viaggio in una “galleria d’arte ceramica”.
L’OBIETTIVO
L’associazione nasce quindi con allo scopo di dare visibilità e spazio a ceramisti diversi, senza porsi limiti nella selezione di età ed esperienza, partendo da quelli presenti sul territorio. Racconta Carlotta: «Diamo la possibilità ad artisti emergenti di farsi conoscere sul territorio agli abitanti, ma anche ai turisti che frequentano in alcune parti dell’anno Albisola di entrare in contatto con la realtà artigianale. All’inizio le persone erano incuriosite ma titubanti di fronte alla novità, ma dopo poche settimane hanno iniziato ad arrivare commenti positivi e da allora non ci siamo più fermati». E da quando StuzzicArte è nata sono state esposte le opere di 35 ceramisti.
LA SCELTA DELLE OPERE
Carlotta mi racconta come inizialmente siano andati a proporsi ai ceramisti, passando da un laboratorio all’altro per spiegare l’idea che avevano avuto. Oggi invece sono i ceramisti del territorio – e non solo – a proporsi per esporre nelle vetrine trasformate in gallerie. «Ogni ceramista può mettere in mostra gratuitamente le proprie opere per un mese durante tutto l’anno, tranne nel periodo estivo quando accorciamo il tempo per permettere a più artisti di poterci essere. Abbiamo assegnato dei temi a cui si devono attenere per garantire una coerenza, ma sono volutamente molto ampi e ogni ceramista lo interpreta a modo suo».
La prima grande vetrina ha come tematica il mare, la seconda la convivialità e la terza è libera. In cambio però, l’associazione chiede ad ogni artista di donare loro una tazzina da caffè, con cui è stata creata in questi anni una collezione unica. Ogni tazzina, oltre a essere esposta nel locale, viene utilizzata come soggetto fotografato in luoghi suggestivi e caratteristici del paese, con cui viene realizzato poi un calendario dell’associazione per raccogliere fondi per coprire le spese vive.
COME L’ARTE CAMBIA UN PAESE
Albisola si stava disabitando come molti paesi liguri e nel centro storico non vi erano quasi più luci accese nelle diverse attività commerciali dopo il calar del sole. Per dare maggior visibilità anche la sera alle opere esposte, StuzzicArte ha pensato di tenere le luci accese delle proprie vetrine fino alle 24. E così altri commercianti, vedendo le vetrine illuminate, hanno cominciato a seguire l’esempio, dando luce a loro volta alla piazza centrale, che man mano si stava spegnendo.
«Grazie alle vetrine il caruggio (via pedonale centrale) è tornato a vivere e molte persone che inizialmente guardavano con sospetto questa novità hanno dato via a una vera routine, grazie alla quale a ogni cambio di vetrina si crea un via e vai per scoprire e conoscere le nuove opere esposte e il ceramista che le ha realizzate». Ad ogni cambio artista, infatti, questo viene presentato attraverso un aperitivo di inaugurazione dell’esposizione, come una vera galleria d’arte cittadina, che presenta al territorio di mese in mese il nuovo artigiano, non ancora conosciuto.
LA CERAMICA
«Non pensavamo neanche noi che ci fossero tutte queste attività, alcune sono molto piccole, altre meno, ma sono davvero tante». Carlotta mi racconta così come la tradizione della ceramica ad Albisola ci sia da centinaia di anni: «Nel ‘900 si sono susseguiti tanti artisti e artigiani che hanno avviato nuove attività. Erano attratti da Albisola, che era diventato un piccolo centro culturale e artistico: qui molti di loro hanno lasciato testimonianze del loro passaggio attraverso le opere donate». Le prove si possono avere camminando lungo la passeggiata sul mare di Albissola Marina, che proprio grazie alle opere qui lasciate, viene anche chiamata “la passeggiata degli artisti”.
Ma le opere e le ceramiche stesse sono cambiate negli anni, molti laboratori stanno chiudendo per il raggiungimento dell’età pensionabile dei precedenti gestori e molti giovani non frequentano questi luoghi perché li giudicano datati, vecchi e non attrattivi. Ed è proprio da qui che StuzzicArte prende vita: «Volevamo mantenere viva questa tradiziona, ma avvicinandola in maniera diversa a tutti. Secondo noi l’arte è vita quotidiana, non può stare chiusa in una galleria o esposta solo in musei. Ed essendo nella città della ceramica abbiamo deciso di impegnarci a mostrare quanto sia ancora viva. Certo, nei decenni è cambiata con il gusto estetico, utilizza modalità, forme e colori più attuali, perciò abbiamo deciso di esporre sia opere sia tradizionali che moderne. Diamo spazio a entrambe!».
LA GRANDE FABBRICA
In quegli anni molti artigiani si specializzano nella lavorazione della ceramica, tanto da veder sorgere una fabbrica chiamata Fac (Fabbrica Albisolese di Ceramiche), la quale produceva ed esportava prodotti in ceramica in tutta Italia e non solo. Dopo diversi anni di attività lo stabilimento chiude e molti abitanti di Albisola rimangono colpiti: «Tutti conoscevano qualcuno che ci lavorava e tutti avevano in casa tazzine e tazze che riportavano la scritta Fac sotto. Era un vero simbolo». StuzzicArte decide allora di rendere omaggio a questa fabbrica e in qualche modo di elaborare insieme ai cittadini l’importanza che aveva avuto negli anni, proprio grazie alle tazze tanto amate che produceva.
Carlotta mi spiega di aver domandato a chi voleva contribuire a questa iniziativa di consegnare una tazza o tazzina con il marchio Fac all’associazione. Quest’ultima per due mesi ha allestito una presentazione itinerante in diverse vetrine di Albisola con le tazzine ricevute. Hanno partecipato le attività commerciali più diverse: gioiellerie, ristoranti, bar, negozi. Tutti felici di far parte di questa rievocazione storica, dal sapore attuale: un’attività che ha aiutato la comunità a salutare la grande fabbrica e sentirsi più unita che mai.
IL FUTURO
Tra i futuri progetti di StuzzicArte c’è anche una pubblicazione su Fac e sull’importanza che questa realtà produttiva ha avuto per Albisola. Inoltre l’associazione vorrebbe implementare l’esposizione e aprire anche in altre regioni e a livello internazionale, esportando il modello creato qui. Un futuro di arte, bellezza e cultura attende Albisola e le tante città in cui StuzzicArte arriverà!
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento