Sosteniamo il TANA, centro artistico e ambientale colpito da un cataclisma
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Campania - «Un luogo-non luogo, dove l’ospite qualunque trova forza e sguardo lungo (che sia asparago o sia fungo, che sia volpe o sia poiana), pace e assetto creativo. Un polo dove fare, creare, partecipare. Un’isola responsabile nella quale l’esistente è preesistente e persistente. L’uomo passa, annusa, sente, cerca e lascia la memoria del suo tempo. Nulla è sprecato! Un luogo di rispetto, dove il devo schiaccia il voglio, dove l’albero da spoglio rende alchemico lo spazio. Acqua, ossigeno, riserva. Accortezza e discrezione. Nel rifugio migrazione. Area di sosta, di ripresa, di ricarica. Residenza d’artista, officina, orto didattico, area socio-sperimentale. Ciò che avviene lascia memoria. Per chi ancora non è venuto».
Con queste parole Marco Papa descrive il TANA – Terranova Arte Natura, progetto fondato da lui e da Tiziana De Tora. Entrambi attivisti e ambientalisti, dopo anni vissuti insieme all’estero hanno scelto di fare down-shifting, tornando alle proprie radici e al paese di origine della famiglia di Marco e fondando il TANA un’oasi di tutela ed educazione ambientale attraverso le arti, sita nel Sannio beneventano.
Nelle settimane precedenti Marco e Tiziana hanno lottato strenuamente per evitare straripamenti e smottamenti dovuti a una bomba d’acqua che si è abbattuta su tutta la zona del Sannio Beneventano – in due giorni è caduta la quantità d’acqua di un anno intero! Per fortuna o per caso sono vivi e possono raccontare un dramma evitato. Dopo i primi momenti di sconforto, si sono rimboccati le maniche e hanno iniziato a rimuovere i detriti, i grossi tronchi e i rami crollati sui tetti, con il pronto intervento dei Vigili del fuoco e poi con l’aiuto di un gruppo di amici e vicini del TANA che hanno subito offerto il proprio concreto sostegno e che ringraziano di cuore.
Con la consulenza di un geologo, è stato stimato complessivamente l’ammontare dei danni subiti e valutati i lavori più urgenti e necessari alla messa in sicurezza del pendio, del muro di cinta, della casa e dell’officina/laboratorio, che devono essere avviati al più presto. È iniziato già il lavoro urgente di rimozione dei primi detriti crollati dal pendio sulla casa e sull’officina/laboratorio. Ma, per scongiurare ulteriori crolli o danni strutturali è impellente proteggere le strutture e il muro di cinta, in previsione di ulteriori piogge, rimuovendo tutto il terreno, le grosse pietre, i tronchi e i detriti caduti.
A queste operazioni si spera di far seguire la fase 2, che prevede la messa in sicurezza del pendio franato, la regimazione delle acque superficiali e la palificazione dei terrazzamenti – costo previsto 30.000 euro –, azioni necessarie per la messa in sicurezza del luogo. Infine si avvierebbe la fase 3 – del costo stimato di 20.000euro – che prevede il necessario lavoro di consolidamento del muro perimetrale, che ha subito dissesti durante la frana, mediante la realizzazione di contrafforti di cemento armato, nonché l’impermeabilizzazione e copertura del tetto della casa, colpito dai tronchi crollati.
Per questo motivo Marco e Tiziana chiedono a tutti sostegno concreto. Aiutando il TANA si supporteranno i lavori di messa in sicurezza, la ricostruzione delle strutture danneggiate e una pronta ripresa di tutti i progetti culturali e di tutela ambientale che erano programmati e che purtroppo sono al momento sospesi.
Il mondo dell’arte, della cultura e dell’ambientalismo si sta mobilitando a sostegno del TANA. È partita la campagna #IOSOSTENGOILTANA, che vede la partecipazione di artisti, musicisti, curatori, associazioni culturali e ambientaliste, che inviteranno tramite brevi video-appelli, ad aderire al crowdfunding per aiutare il TANA a ricostruire quanto distrutto dalla frana e ripartire al più presto con i progetti di tutela ambientale in cantiere.
Cliccate qui se volete sostenere anche voi il TANA.
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