Piero Manzotti: “Questa crisi sia un’opportunità per trasformare l’economia”
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Marche - «TEA è una piccola azienda, non ci siamo svenduti, i valori sono stati sempre centrali e ogni nostra decisione, ogni pezzetto di strada, lo facciamo credendo che sia possibile provare a fare qualcosa di nuovo». Sono forse questi i deliri di un imprenditore innamorato di un utopia, sganciato dalla realtà? No, e la storia di TEA Natura lo dimostra.
Attiva da quasi otto anni, è stata protagonista di una lenta ma costante crescita – all’inizio erano in tre, oggi sono in nove – e ha dimostrato di reggere tranquillamente l’urto degli esperimenti di economia etica tentati, spesso con successo, dal suo fondatore Piero Manzotti, che avevamo intervistato all’inizio della sua avventura e abbiamo pensato di risentire oggi, proprio per capire se un modello d’impresa come quello che ha in mente lui può durare nel tempo.
Piero è un’avanguardia su molti fronti, come per esempio quello del packaging. All’inizio si era affidato alle bioplastiche e alle plastiche riciclate – « ma in effetti queste scelte erano parziali», ammette –, oggi sta combattendo con la burocrazia cittadina per diffondere il format dei negozi di prodotti alla spina e, parallelamente, lavorando su soluzioni fantasiose per eliminare i contenitori, come per esempio il detersivo per i piatti in forma di saponetta e non liquido.
«Noi cerchiamo di educare le persone a fare quel salto di qualità comodo ma vero», spiega Piero avvicinandosi al tema della responsabilità d’impresa, intesa come ruolo che l’azienda ha nel generare cultura, ricchezza e benessere sul territorio. «Io ho questa idea di imprenditorialità: noi non dobbiamo diminuire il nostro impatto solo a livello ecologico con packaging, detersivi e consumi. Noi dobbiamo diminuirlo a 360 gradi! Più siamo leggeri con chi conosciamo e meglio è. Non dobbiamo impattare a livello di energia, non solo con gli scarti. La mia strategia è coinvolgere chi lavora con me, fare in modo che mie idee vadano avanti».
Parliamo anche di greenwashing – e visto che TEA Natura si occupa di detergenti, l’argomento può essere visto da diverse prospettive! «Ho sempre detto che il mio compito sarebbe terminato quando le multinazionali dei detersivi avessero deciso di fare una scelta di campo verso l’ecologia vera. Questa cosa non succede. Ci sono quelli che hanno la linea ecologica, ma non apprezzo chi tiene il piede in due staffe. TEA l’ha sempre avuto su una staffa sola e sicuramente non ci è mai venduta al profitto», rivendica Piero.
La discussione prosegue incessante, Piero è un fiume in piena, incontenibile tanto nelle parole quanto nei fatti. Si parla di gruppi d’acquisto solidale, di food coop, di biologico e di tanto altro – vi invito a guardare il video integrale della puntata che trovate qui sopra. La chiusura è affidata al una lettura della situazione attuale e da ultimo il nostro Paolo Cignini gli chiede qual è lo stato di salute dell’economia solidale italiana: «Non so dare una risposta – conclude Pierro –, ma dovremo affrontare una fase nuova. Bisogna uscire all’aria aperta, presentarci, fare cultura come si può fare al mercato, che è una spinta all’apertura di nuove aziende sul territorio».
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