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Secondo Waste Watcher, il primo osservatorio nazionale sugli sprechi, fra le mura domestiche ogni italiano spreca circa 27 chilogrammi di cibo all’anno. Tra gli alimenti più colpiti svettano verdura e frutta fresca, seguite da pane fresco, cipolle e aglio, latte e yogurt, formaggi, salse e sughi.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e ciascuno di noi su questo problema con ripercussioni negative sul piano sociale, ambientale ed economico, si tiene oggi l’8° edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, ideata e istituita da Spreco Zero e dall’Università di Bologna, insieme al Ministero dell’Ambiente.
A partire dalle 11:30, proprio Spreco Zero – campagna permanente lanciata da Last Minute Market nel 2010 – lancia un forum virtuale ricco di ospiti per discutere questo importante tema. Si partirà analizzando i dati dell’osservatorio che riguardano sia il nostro paese lo scenario globale, per poi passare alla proposta di buone pratiche per combattere gli sprechi, con il presentazione delle tre migliori idee di buone pratiche di prevenzione e recupero degli sprechi alimentari pervenute da direttamente dai cittadini.
Dalle 12 alle 13 si svolgerà un’altra diretta facebook in cui da cinque piazze italiane si spiegheranno i 5 punti del manifesto utilizzando le lettere di P.R.I.D.E.; altre ed eventuali piazze aderenti si collegheranno per un saluto. A organizzarla è FoodPRIDE, una rete di enti e associazioni che torinese che vuole unire le forze e dare una risposta concreta allo spreco alimentare. diffondendo azioni virtuose di recupero delle eccedenze alimentari, favorendo azioni di sensibilizzazione ed educazione, sviluppando solidarietà e una comunità di buone pratiche.
La creazione di un’alleanza virtuosa è anche l’obiettivo del Patto contro lo Spreco Alimentare lanciato dal team dell’app Too Good To Go, coinvolgendo aziende, supermercati e consumatori con l’obiettivo di abbattere gli sprechi alimentari nei prossimi tre anni con azioni e iniziative concrete a tutti i livelli della filiera agroalimentare. L’iniziativa è strutturata in diverse azioni, dall’attenzione all’etichettatura al monitoraggio della produzione a monte.
Sui territori, fra i tanti progetti virtuosi ne segnaliamo uno interessante che arriva da Milano, la Carovana Salvacibo, attiva da aprile 2020 per far fronte alla crescente emergenza alimentare dovuta all’insorgere del Coronavirus e per intercettare le eccedenze ortofrutticole dell’ortomercato di Milano. Le cifre dell’attività di recupero sono considerevoli: in media nei mercati vengono recuperati 675 chili cibo a settimana. Un quantitativo notevole di rifiuti evitati che ha impatti sia ambientali sia sociali. Ogni settimana, infatti, si stima che vengano in questo modo aiutati più di 120 nuclei familiari.
Come sottolinea Coldiretti, la pandemia ha avuto un paradossale effetto positivo sugli sprechi, poiché ha impresso una vera e propria svolta green nei comportamenti degli italiani proprio a partire dalla tavola, spinta dal fatto che le misure anti contagio portano la gente a stare di più a casa con il recupero di riti domestici come il cucinare che diventa oltre che necessità quotidiana anche un momento di aggregazione familiare più sicura di un pasto o di un aperitivo in mezzo a estranei o a persone che vivono fuori dal proprio nucleo domestico.
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