La storia della bottega di legatoria dove la carta prende vita
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Savona - Taccuini, album, quaderni, portafoto, agende, scatole e carte da lettere. Entrare in questa bottega significa fare un salto indietro nel tempo, nell’epoca in cui ancora si scriveva a mano. Vedere le cartelline, con all’interno bellissime carte da lettere, realizzate con cura e precisione, fa ripensare a tutti gli amici di penna di tanti anni fa, sparsi in ogni parte del mondo, e a quell’attesa trepidante del postino, ora vanificata dalle due spunte blu.
LA STORIA
Ima è svizzera, vive a Finale Ligure da ventisette anni: prima gestiva un agriturismo, poi, ad aprile 2018, ha rilevato la storica legatoria di Finalborgo, aperta trentacinque anni fa.
Era destino che questa bottega diventasse sua, perché le sue mani esperte lavorano carte e stoffe pregiate già da molto tempo: «La signora Anna, la precedente titolare, mi ha insegnato a fare i paralumi e a rilegare i libri, ma la mia passione per la carta è nata quando avevo sedici anni. Amavo ricoprire libri e quaderni per la scuola, ma anche cornici, album, scatole di tutte le dimensioni e ho imparato tutto da autodidatta».
Ima e la sua famiglia hanno deciso di lasciare la Svizzera tedesca per trasferirsi a Finale alla ricerca di un clima più piacevole: «Volevamo andare verso il sole e il mare. I parenti di mio marito vivono qui e così abbiamo colto la palla al balzo».
IL NEGOZIO
In legatoria prendono vita paralumi con foglie e fiori essiccati, ma anche stupende cornici e tutto quello che si può fare con la carta: album, cartelline, scatole, anche su misura, agende, il tutto realizzato con cura, con carte particolari, scelte da un fornitore tedesco che ne produce di qualità: «Naturalmente ogni singolo foglio è realizzato a mano».
La bottega fa parte dell’associazione Fatto A Mano, che riunisce tutti gli artigiani del borgo e li aiuta a conoscersi e a fare rete tra loro: «Sotto Natale preparavo dei pacchetti regalo impreziositi con delle splendide boule in vetro come chiudipacco, realizzate da Elena Rosso, la mastra vetraia. Ho portato avanti anche una collaborazione con Artificio, per cui creavo copertine per quaderni con gli scarti in tessuto delle sue creazioni. A noi piace molto collaborare e lo facciamo sempre molto volentieri».
In cantiere c’è anche l’idea di mettere in piedi dei corsi di legatoria, per ora in standby per l’emergenza sanitaria: «Quando si potrà, mi piacerebbe organizzare degli incontri, mostrare come si rilegano i libri, con la cucitura a filo, ma è un’arte che si impara solo facendo esercizio, non si apprende dall’oggi al domani». E le è capitato di rilegare anche antichi volumi, alcuni del 1700: «Quando ti portano questi libri così importanti capisci subito che dovrai prendertene molta cura».
Questa legatoria è un luogo magico, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi e dove si lascia un pezzetto di cuore.
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