Da Amsterdam a Genova in bicicletta: l’esperienza di Andrea
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Genova - Entro in contatto con Andrea Marcenaro, ingegnere edile di 26 anni, grazie ad Alessandra Repetto, del gruppo #genovaciclabile. Proprio lei condivide, il giorno del suo compleanno, un video di maggio scorso in cui Andrea annuncia l’impresa che stava per compiere: da lì a pochi giorni sarebbe partito da Amsterdam per rientrare a Genova. In bicicletta.
Gli chiedo di incontrarci per farmi raccontare cosa si è portato a casa da quell’esperienza e sulle gambe dopo gli oltre 1500 chilometri percorsi. Mentre mi racconta del suo lungo ritorno in Italia, guardiamo Genova dall’alto. Ci troviamo vicino al Forte Crocetta, sulle alture di Sampierdarena, e col silenzio interrotto solo dal frusciare degli alberi e dal movimento di qualche animaletto nell’oscurità, vedo i suoi occhi sognanti, mentre ripensa alla sua traversata dal Mare del Nord al Mar Mediterraneo.
«Sono partito il 23 maggio da Amsterdam e ho optato per la bici quasi per scherzo. Provando a prenotare treni e voli, mi sono reso conto che non sarebbe stato facile muoversi, così mi sono detto: “Quasi quasi, torno davvero in bicicletta”. I miei amici non ci credevano, forse nemmeno io, che non avevo mai pedalato più di una manciata di ore di fila». Il suo è stato un salto nel vuoto, ma ci è riuscito.
LA PIANIFICAZIONE DEL VIAGGIO
Mi rivela di essere una persona molto metodica: per questo, pianificando le tappe del viaggio, ha deciso di allenarsi in modo mirato qualche giorno prima della partenza e di affidarsi a un’amica nutrizionista e alla sua insegnante di educazione fisica: «Entrambe mi hanno dato dei suggerimenti fondamentali per la riuscita del viaggio, l’una per la gestione dei pasti e degli spuntini, in modo da avere le energie ben distribuite lungo tutto l’arco della giornata, e l’altra per lo stretching serale».
Il viaggio è durato venti giorni, con un ritmo di pedalata di un’ottantina di chilometri quotidiani. Per la notte, Andrea s’è affidato a Warmshowers, un sito di couchsurfing dedicato a chi pedala. Si tratta di una comunità solidale in cui si mettono in circolo accoglienza e solidarietà nei confronti di chi viaggia su due ruote. «È stata una bella scoperta che mi ha permesso di conoscere tante persone che mi hanno accolto a casa propria, dedicandomi attenzioni e premure, proprio come se fossimo amici d’infanzia. Anche da questo punto di vista l’esperienza mi ha dato tanto, soprattutto dal lato umano». Offrire un letto e una doccia calda a degli sconosciuti è anche un modo per condividere storie di viaggio, parlare altre lingue e fare amicizia. E scambiando ospitalità, si distribuiscono atti di gentilezza che fanno portare a casa tanta umanità.
LA VITA SU DUE RUOTE, A GENOVA
Andrea si è laureato in ingegneria edile-architettura, con una tesi sulle trasformazioni della mobilità sostenibile a Genova. Gli chiedo quindi, dopo aver vissuto nella città più bike-friendly d’Europa, cosa può fare Genova per avvicinarsi al modello olandese.
«Rispetto a quando sono partito, la città è in piena rivoluzione. Grazie all’intraprendenza del gruppo #genovaciclabile ho visto parecchi miglioramenti sulla ciclabilità urbana. C’è ancora molto da fare, ma la miccia è esplosa. Sono dell’idea, però, che a Genova, proprio per la sua conformazione, a metà tra collina e costa, abbia bisogno di un’integrazione con un ulteriore mezzo di trasporto. Su questo bisogna essere oggettivi, perché chi vive sulle alture ha indubbiamente più difficoltà a intraprendere la strada delle due ruote come scelta di vita quotidiana in modo esclusivo. Certo, ci si può organizzare con una bici elettrica, ma è un passaggio che avrebbe bisogno, in ogni caso, bisogno di un mezzo integrativo, come una funicolare, un ascensore o un mezzo che porti verso l’alto persone e bici, in modo da azzerare il dislivello. Chissà se tra cinque anni, invece, non sarà diventato qualcosa di ordinario e gestibile da più persone, sparse capillarmente un po’ in tutti i quartieri».
Noi ce lo auguriamo e attendiamo un libro fotografico che racconti, per immagini, tutte le tappe dello straordinario viaggio di Andrea, così ricco di ispirazioni.
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