Riciclotto, la scuola di sartoria che cuce insieme tradizione e creatività
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Genova - Monica è appassionata di moda creativa, ha studiato tanto per approfondire la conoscenza delle tecniche di modellistica, taglio e cucito. Antonietta si occupa di sartoria tradizionale, è un’insegnante con un’esperienza trentennale. Questo è lo staff di Riciclotto, una coppia di donne accomunate dall’orgoglio di portare avanti, insieme, un lavoro che amano.
La storia di Monica è comune a tante: lei è una libera professionista che, dopo un momento di stand-by per la nascita di Allegra, la sua bambina, ha sentito il bisogno di rientrare nel mondo del lavoro. «Il cucito per me non è mai stato semplicemente un mestiere ed è proprio per questo ho voluto dare vita a Riciclotto: mi sentivo un po’ orfana del progetto precedente, un marchio di abbigliamento fondato sul riciclo e il riuso dei materiali più diversi. Per me è stata un’esperienza importante e molto formativa, per questo mi sono rimessa in gioco con qualcosa di mio. Così, il viscerale richiamo della creatività si è fatto ancora più forte, unito al desiderio di condividere con altre persone la mia esperienza».
LA NASCITA DI RICICLOTTO
All’inizio Monica si lancia da sola nella didattica delle tecniche base di cucito e i corsi riscuotono da subito un buon successo: «Andavano talmente bene che un giorno mi sono ritrovata con dieci persone in laboratorio e mi sono resa conto che non sarei riuscita a gestirle senza un aiuto. Così, dopo aver conosciuto Antonietta, ormai due anni fa, le ho chiesto di unirsi a me e da allora non ci siamo più lasciate: ora lavoriamo insieme e portiamo avanti questo progetto, che per noi non è solo un lavoro, ma un perfetto mix di amore e passione».
IL FENOMENO DELL’UPCYCLING
Il riuso creativo e il recupero di capi d’abbigliamento abbandonati nell’armadio è un aspetto focale dei percorsi di Monica e Antonietta. «Imparare a trasformare e a dare nuova vita a vestiti inutilizzati è un’idea che piace a molti e anche dal punto di vista ambientale è un bene poter recuperare tessuti ancora buoni dai nostri guardaroba, cosa che ci permette anche di risparmiare qualcosa in termini economici».
Una originale proposta di Monica per riciclare i vestitini dei neonati è la realizzazione delle “coperte dei ricordi” e dei copricuscini patchwork, realizzati proprio con lenzuoli, abitini e tutto ciò che usava il piccolo ormai cresciuto. «Ogni volta il risultato è sempre diverso, ma sempre commovente e in grado di parlare dell’amore di una mamma per il proprio figlio».
Si può dire che oggi ci sia un vero ritorno alle attività manuali e Monica e Antonietta stanno riscontrando un incremento dell’interesse verso la sartoria: «Si sta tornando ad apprezzare un mestiere del passato e non credo sia dovuto solo alla particolare epoca che stiamo vivendo, ma anche alla passione, in questo caso per il cucito, in molti casi scoperta in età adulta».
Oltre a imparare a usare la macchina da cucire e a effettuare riparazioni, frequentando i corsi di Riciclotto si può diventare sarte stiliste. «Ci siamo affiliate alla SITAM, la nota scuola di modellistica con sede a Padova, e uno dei nostri percorsi è dedicato proprio alla preparazione all’esame e ha l’obiettivo di arrivare a creare modelli in autonomia». Tanti i livelli dei percorsi, orari molto flessibili e percorsi individuali: non resta che affidarsi alle eclettiche “riciclotte” e prendere in mano ago e filo!
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