Eman e Andrea, gli amici che con le cargo bike portano il mercato itinerante in città
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Torino - Puoi vederli sfrecciare in sella alle loro cargo bike tra le vie e le piazze di Torino e, se li incontri al grande mercato di Porta Palazzo, puoi avere la certezza che ti faranno fare un giro tra i banchi di frutta e verdura, raccontandoti curiosi aneddoti e facendoti conoscere coloro che al mercato ci lavorano con passione da anni.
Eman Saffo e Andrea Scalogna sono due amici che, quattro anni fa, stanchi dei prodotti privi di anima venduti dalla grande distribuzione, hanno deciso di avventurarsi in un progetto tutto loro: aiutare contadini e commercianti, nonchè la piccola e microimpresa di Porta Palazzo, a vendere i loro prodotti e allo stesso tempo dare una mano ai cittadini che in questo periodo non hanno la possibilità di fare la spesa al mercato o quando al mercato non ci possono andare.
Ci racconta il progetto di Mercato Itinerante Eman, che incontro al mercato di Porta Palazzo. Sono le due del pomeriggio, gli ambulanti si apprestano a ritirare i loro prodotti e chiudere i loro banchi. C’è un gran trambusto e quel solito via vai che gli abitanti del quartiere conoscono bene, come un rituale quotidiano che racconta un pezzetto della profonda storia di questo luogo.
Come mi spiega Eman, «durante gli ultimi anni, molte attività commerciali locali presenti all’interno dei mercati, hanno chiuso o rischiano di chiudere poiché non riescono a competere con la grande distribuzione. E l’ultimo anno non ha certamente aiutato! Con Mercato Circolare vogliamo quindi portare il mercato a casa di tutte le persone, contribuendo a supportare il lavoro di contadini e commercianti che qui lavorano».
L’idea di Mercato Itinerante nasce quattro anni fa e, grazie al supporto del Mip di Torino che mette a disposizione gratuitamente dei tutor affinché seguano le startup e i loro progetti innovativi oltre che dell’incubatore Reseau Entreprendre, è finalmente partita. Da sette mesi è possibile fare visita a Eman e Andrea presso il loro stand all’interno del mercato coperto, dove espongono prodotti delle aziende agricole piemontesi.
Il progetto nasce e cresce sia virtualmente che dal vivo. Virtualmente, grazie alla piattaforma che hanno ideato e che fa da vetrina agli ambulanti aderenti al progetto, mostrando tutti i loro prodotti, che le persone possono ordinare da casa. La piattaforma permette ad ogni banco del mercato di gestire in modo del tutto autonomo la propria vetrina online e monitorare il proprio magazzino in modo da eliminare gli sprechi alimentari ed avere prodotti sempre freschi. Così Mercato Itinerante si occupa di accompagnare il venditore verso un processo di digitalizzazione che gli permetta di essere maggiormente competitivo e rimanere al passo con i tempi, specialmente in questo periodo di emergenza.
Dai vivo, i ragazzi collaborano tutti i giorni con gli ambulanti del settore alimentare, ritirando di banco in banco le ordinazioni fatte sulla piattaforma e portandole a chi il mercato non può raggiungerlo. Pane e grissini provenienti da panetterie, carciofi, cavoli, olive, clementine dei banchi ortofrutticoli e agnolotti piemontesi dai pastifici del mercato: così, in questi sette mesi dall’avvio del progetto, i due amici hanno coinvolto sempre più banchi, hanno stretto rapporti con i commercianti che, man mano che Eman mi racconta il progetto, lo salutano e si fermano a parlare e scherzare con noi come vecchi amici.
E le consegne? Eman e Andrea hanno scelto di farle in maniera ecologica ed esclusivamente per mezzo delle loro cargo bike, per dimostrare che essere sostenibili, anche raggiungendo il lato opposto della città, è possibile e anche pratico. «Le cargo bike sono molto funzionali perchè hanno dimensioni differenti e possono essere utili sia per singole persone, sia a dimensione familiare. Inoltre, possono trasportare molti prodotti, arrivando fino a 300 kg di alimenti. Per ridurre gli sprechi, durante il trasporto abbiamo deciso di eliminare tutte le buste di plastica. Infatti da quando abbiamo avviato il progetto, abbiamo evitato l’utilizzo di circa 4.000 buste. Il che non ci stupisce, considerando che su una spesa di 50 euro, se prendi tanta frutta e verdura da diversi banchi, puoi finire sommerso dalla plastica!
L’alternativa di Andrea ed Eman è trasportare tutti gli alimenti all’interno di grandi borse che vengono consegnate al cliente e che le restituirà a viaggio concluso. «Per quanto riguarda gli alimenti difficilmente trasportabili li inseriamo nei polibox, contenitori all’interno dei quali la temperatura rimane costante. In questo modo abbiamo percorso più di 4.500 km e ogni mese ci impegniamo a informare sui social quanta plastica e co2 abbiamo risparmiato con il nostro servizio».
«All’interno della piattaforma, per ogni venditore c’è spazio per mostrare i suoi prodotti, la sua storia e per raccontarsi. Molti di loro non hanno una grande cultura informatica quindi li aiutiamo nella creazione della loro vetrina virtuale. Per ora fanno parte del progetto una ventina di banchi ma capita che molti cittadini ci contattino chiedendoci “ci puoi portare la spesa di quel banco?” e quella è per noi un’ottima occasione per recarci dal venditore e domandargli se vuole partecipare al nostro progetto».
Recentemente i nostri ragazzi hanno creato un blog all’interno del sito che raccoglie lo storytelling degli alimenti sponsorizzati da Mercato Itinerante, la loro provenienza e la qualità, abbinando ricette semplici ai prodotti selezionati.
«Il nostro sogno è partire da Porta Palazzo per estenderci ad altri mercati della città, permettendo ai cittadini di scegliere a quali commercianti rivolgersi. Il bello del lavorare con loro è che ti regalano tutta la loro esperienza e ti danno la possibilità di imparare tantissimo. In questi mesi abbiamo avuto la possibilità di conoscere la complessità del lavoro fatto a regola d’arte. Comprando nella grande distribuzione, che ci offre negozi tutti uguali e cibi fatti in serie, non ci rendiamo più conto della qualità della lavorazione di un prodotto creato con le proprie mani da un commerciante e che è il risultato di un grande lavoro tramandato da generazioni».
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