Le aziende del territorio sperimentano l’apicoltura sociale con i rifugiati
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Alessandria - Una scuola di apicoltura sociale con sede ad Alessandria per richiedenti asilo e rifugiati provenienti da tutta Italia che ha tra i suoi obiettivi, oltre a garantire una formazione professionalizzante, quello di offrire percorsi di inclusione lavorativa in aziende apistiche etiche su tutto il territorio nazionale.
È il progetto “Bee My Job Academy” ed è stato realizzato da Cambalanche grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e di CONAPI – Consorzio Nazionale Apicoltori, e forte del patrocinio dell’UNHCR – Alto Commissariato dell’ONU. La sua missione è stata coinvolgere 15 partecipanti provenienti da 8 diversi paesi quali Costa d’Avorio, Marocco, Guinea Bissau, Guinea, Mali, Nigeria, Congo e Algeria residenti in diverse zone del Piemonte e della Lombardia. Persone di diverse provenienze, culture e lingue, con alle spalle storie di migrazione e talvolta con esperienze di sfruttamento e marginalità.
L’iniziativa è parte del più ampio progetto di apicoltura sociale “Bee My Job”, rivolto a rifugiati e richiedenti asilo e ideato dall’APS Cambalache di Alessandria, grazie al sostegno della Fondazione SociAL. Nato nel 2015 come progetto pilota, Bee My Job è cresciuto di anno in anno diventando un modello riconosciuto non solo a livello nazionale ma anche internazionale. E non si è fermato nemmeno davanti all’emergenza COVID19.
Per raccontare Bee My Job in numeri, il 2020 ha visto la formazione di 22 richiedenti asilo e rifugiati, l’avvio e 10 tirocini e 3 contratti di lavoro all’interno di aziende apistiche etiche in tutta Italia, 8 inserimenti abitativi promossi in abbinamento all’inclusione e un totale di 200 studenti sensibilizzati sui temi della sostenibilità ambientale e delle migrazioni forzate.
Come si legge nella descrizione del progetto, «dopo le prime settimane di formazione in presenza, l’emergenza sanitaria ha costretto a rivedere l’organizzazione del corso che è proseguito – grazie alla costanza di docenti e studenti – con la didattica a distanza, sia per le lezioni di apicoltura, sia per i moduli complementari di lingua italiana, e sicurezza e orientamento sul lavoro. E poi, nonostante le difficoltà dovute alle circostanze complessive che ne hanno ritardato inevitabilmente la partenza, sono iniziati anche i tirocini in diverse aziende».
Si tratta di aziende a conduzione familiare come Cascina Sabbione, una microfattoria in provincia di Pavia che ha accolto Lamine, o l’Apicoltura Fortini di Arzago d’Adda che ha aperto le porte a Mamadou assumendolo con un contratto agricolo, fino alla grande azienda di respiro internazionale. Ousmane, ad esempio, si è trasferito in Trentino per lavorare nell’organico di Mieli di Thun, mentre Ayoub e Mohamed sono entrati a far parte della squadra della Tenuta Il Ritiro, azienda leader in Europa per la produzione di api regine.
«Bee My Job quest’anno è arrivato anche in Toscana, in un contesto difficile come l’insediamento informale della parrocchia di Vicofaro, a Pistoia, grazie alla collaborazione con MEDU – Medici per i diritti umani e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Qui si è tenuto un corso di apicoltura a cui hanno preso parte sette ragazzi stranieri, due dei quali hanno poi avuto l’opportunità di essere inseriti in tirocinio all’Azienda Agricola La Ginestra di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze. Un percorso iniziato da poche settimane, ma che proseguirà per un intero anno».
Contestualmente, sono proseguite le attività di sensibilizzazione della cittadinanza e in particolare degli studenti, sul tema della sostenibilità ambientale e delle migrazioni forzate. Attività che si sono tenute per lo più online e che hanno messo in connessione Cambalache con realtà importanti, come l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace” dell’Università di Pisa e la ong Acra. Quest’ultima ha organizzato una serie di Webinar in collaborazione con il Comune di Piacenza, inaugurando il ciclo proprio con la storia e le tematiche al centro del progetto Bee My Job.
Cosa ci racconta questo progetto? Che l’integrazione nel nostro paese può avvenire attraverso diverse vie. Cambalache ha scelto quella delle api, attraverso un progetto ad altissimo impatto sociale che vede la formazione e il coinvolgimento delle aziende del territorio. In questo modo ha dimostrato che è possibile rafforzare le opportunità di integrazione di coloro che, in questo modo, possono ricominciare una nuova vita, imparando un lavoro e dando forma al proprio futuro.
Tutto questo tutelando le api, una delle specie più importanti per il mantenimento dell’equilibrio dei nostri ecosistemi e sentinelle della salute del nostro pianeta. E questi due aspetti, messi insieme, dimostrano come sostenibilità, integrazione sociale, agricoltura e amore per il territorio possono coesistere ed essere replicabili in qualsiasi luogo.
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