11 Dic 2020

Officina dei Beni Comuni: ripartire dall’emergenza per un nuovo welfare di comunità

Scritto da: Lorena Di Maria

Lunedì 14 dicembre si terrà il prossimo incontro dell’Officina dei Beni Comuni organizzata da Labsus - Laboratorio per la sussidiarietà. Un incontro in formato virtuale, aperto a tutti, in cui si confronteranno attivisti, esperti e cittadini che in questi mesi hanno risposto all'emergenza Covid-19 con azioni di cura e servizi innovativi, ripensando completamente una società a partire dal Bene Comune.

Salva nei preferiti

Torino - Prossimità, aiuto, comunità: nel periodo di emergenza Covid-19 che significato assumono queste parole quando abbiamo bisogno di non sentirci soli, oltre che di rispettare le regole del distanziamento?

In questi mesi che hanno stravolto il nostro modo di vivere sono tante le realtà, proprio come Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà, che stanno offrendo nuovi strumenti per favorire la prossimità e la solidarietà tra le persone e sul territorio. Realtà che vanno a comporre una sempre più organizzata società della cura, capace di “stare vicino”, ridisegnando un nuovo sistema capillare e diffuso di servizi innovativi, che si stanno integrando a quelli tradizionali che da soli non erano più in grado di rispondere alle nuove sfide dettate dalla pandemia.

Gli esempi sono tantissimi: sono fiorite iniziative di solidarietà e di vicinato, esperienze di auto organizzazione, nuove modalità di utilizzo del web, si sono rafforzate le reti sociali esistenti per collaborare e offrire soluzioni creative, sono stati mappati i bisogni reali del territorio e si sono diffuse risposte efficaci per rispondere a un’emergenza improvvisa e inaspettata.

Di tutti questi esempi e tanto altro si parlerà al prossimo incontro dell’Officina dei Beni Comuni, organizzata nell’ambito del progetto “Patti. Per l’amministrazione condivisa dei beni comuni. Dall’area della Città Metropolitana di Torino al Piemonte” con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo. L’evento, si terrà lunedì 14 dicembre dalle 17.30 sulla pagina facebook e sul canale Youtube di Labsus, con il nome di “Il Dilemma del Porcospino”.

Perché il porcospino? Come ci ha raccontato Caterina Bonora del gruppo piemontese di Labsus, nel pieno dell’isolamento del lockdown, proprio quando si sono evidenziate le disuguaglianze tra le diverse popolazioni urbane, la risposta di molte persone e organizzazioni è stata quella di stringere i legami comunitari, attenti alla “strategia dei porcospini”.

Proprio da questa strategia prende il nome l’incontro del 14 dicembre. Il dilemma del porcospino parte da una parabola di Arthur Schopenhauer, la quale afferma che soprattutto per questi animali con i loro aculei è importante trovare la giusta via di mezzo per stare vicini senza ferirsi. E proprio come i porcospini, le persone, specialmente in questo momento di crisi sanitaria, hanno bisogno di calibrare le proprie distanze ripensando i rapporti sociali. Poter stare insieme, dunque, ma senza danneggiarci l’un l’altro.

«Questa pandemia ci ha mostrato che la nostra sopravvivenza è una questione di dipendenza reciproca. Purtroppo il concetto di interdipendenza ha assunto inaspettatamente anche un’accezione negativa, come nel caso dei limiti dettati dal rischio del contagio tra le persone». Ma allora qual è la “giusta vicinanza” a cui stare come cittadini a partire dalla salute come bene comune?. Come ci spiega Caterina, «è importante che quella giusta vicinanza possa permetterci di essere vicini e aiutarci a vicenda senza rinunciare alla sicurezza».

Durante l’incontro diversi esperti si confronteranno tra loro per capire come rafforzare le politiche di welfare, oltre che ridisegnare legami collaborativi. Modererà l’incontro Emanuela Saporito di Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà e tra i relatori ci saranno: Antonio Damasco della Rete Italiana Cultura Popolare, che ha contribuito alla creazione della Portineria di Comunità di Porta Palazzo, realtà che offre servizi di utilità sociale creando partecipazione; Eleonora Perobelli di SDA Bocconi che racconterà il progetto C.A.S.A. di ALER Milano che offre l’attivazione e l’integrazione di servizi innovativi in ambito sociale e sanitario alla scala di quartiere.

Parteciperanno anche Gaetano Baldacci, rappresentante della Regione Piemonte per l’area Welfare, che si confronterà sulle politiche regionali nell’ambito dello sviluppo di comunità ed infine Anita Reboldi della Fondazione Compagnia di San Paolo che racconterà il progetto TransForm – Transnational Forum on Integrated Community Care, mostrando come le reti internazionali di comunità possono offrire un valore aggiunto sul territorio attraverso la promozione di un approccio alla salute e alla cura che metta al centro le comunità locali.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la descrizione dell’evento!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure
Vienna Cammarota, la donna che cammina per il mondo attraverso storie e avventure

Oltre il mito della longevità, la Blue Zone è un modello da preservare
Oltre il mito della longevità, la Blue Zone è un modello da preservare

Back to The Roots: la nuova edizione di Smart Walking è un viaggio a ritroso
Back to The Roots: la nuova edizione di Smart Walking è un viaggio a ritroso

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(8) "piemonte"