21 Dic 2020

Tra musica e consapevolezza: dialogo con Emiliano Toso e Rossana Becarelli

Scritto da: Alberto Fragasso

Nell’ultimo webinar della serie Danzare con la Tempesta, Alberto Fragasso ha dialogato con Emiliano Toso, biologo cellulare e musicista compositore, e Rossana Becarelli, antropologa, filosofa della scienza, medico ed ex direttrice sanatrice. I due ospiti hanno parlato di salute, consapevolezza di sé e del proprio corpo, del ruolo della musica e dei suoni nel processo generale di salute e pienezza.

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E se la musica, la danza, uno spettacolo teatrale o qualunque tipo di performance artistica potesse influire sui nostri processi di guarigione? Il terzo incontro di Danzare con la Tempesta, di questo terzo ciclo, ha voluto approfondire questi temi insieme a Rossana Becarelli, filosofa della scienza, antropologa, medico ed ex-direttrice sanitaria dell’ospedale San Giovanni Vecchio di Torino; e a Emiliano Toso, compositore, musicista a 432 Hz e biologo cellulare. Un’incredibile coppia che ci ha accompagnato per oltre un’ora tra spartiti, note e nettare filosofico. Tutto è vibrazione e si muove a cavallo di frequenze. L’universo secondo i miti delle culture ancestrali, ancor prima della parola, nasce da un suono, un’onda che vibra e si manifesta. Ma come questa vibrazione può interagire con il nostro corpo e le nostre cellule?

toso fragasso becarelli
Emiliano Toso, Alberto Fragasso e Rossana Becarelli

La spiegazione la si trova attraverso la contemplazione dell’arte che induce a un ascolto profondo. I processi artistici aiutano a entrare in dialogo con se stessi e a rimetterci in relazione con le parti di noi più nascoste, con le risorse e le ombre che necessitano di emergere amorevolmente; ed essa stessa è veicolo di calore perché aiuta le persone a entrare in sintonia. Rossana Becarelli ci parla della sua esperienza in ospedale dove l’arte era rifugio per anime stanche che talvolta necessitavano di sollievo per recuperare dalle fatiche di perdite dolorose, dalla visione delle malattie e dagli aspetti più faticosi della medicina. Gli operatori sanitari quindi erano i primi fruitori che nascostamente si rifugiavano nell’amore per l’arte e nella ricerca di una contemplazione profonda tra le relazioni umane.

L’arte quindi è un divino veicolo che ci riporta al nostro essere umani, e l’amorevole arma principe per riumanizzare la medicina. L’arte conduce a un ascolto profondo che permette a tutti noi di accedere a una consapevolezza più ampia, a vedere il grande disegno in cui siamo immersi, composto da tutte le relazioni fra le nostre cellule, i nostri organi, apparati, tessuti fino a raggiungere le più alte sfere stellari e cosmiche. Ricordandoci che tutto è relazione. Talvolta ci mette dialogo con le parti più infere di noi, come nel viaggio divino della commedia dantesca; un’iniziazione della selva oscura, un passaggio per raggiungere la grande e paradisiaca rosa mistica fatta d’amore e di cori celestiali per poi tornare a rimirare le stelle, la loro luce e il loro suono.

Citando il dott. Carlo Ventura e i suoi studi (presente a una puntata del secondo ciclo di Danzare con la Tempesta), Becarelli ci aiuta ad affrontare il dilemma della cura e dei suoi aspetti. Le cellule entrano in relazione con la luce e con il suono e queste possono influenzare il loro corso portando anche e soprattutto alla guarigione.

Il parallelismo con alcuni metodi di cura nativi, delle tradizioni sciamaniche, è presto immediato, dal momento che gli sciamani di tutto il mondo curano soprattutto con il canto, con l’essenza della luce e con il contatto con la natura. Ma lo sciamano è anche un artista, un poeta dell’anima, in grado in uno stato poetico di coscienza di farsi ispirare da forze più elevate e profonde.

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Emiliano Toso

Qualcosa simile a ciò che Emiliano Toso racconta nella sua esperienza e carriera come musicista. Da poco entrato con il suo pianoforte in sala operatoria, presso l’ospedale di Ancona; Toso ci descrive la sua peculiare esperienza che risulta essere del tutto rivoluzionaria, soprattutto in tempi di covid-19. Con la sua musica infatti, il pianista, ha accompagnato un intero team di medici in un’ardua operazione con risultati sorprendenti da parte di tutti.

L’occasione del nostro incontro è stata utile a testimoniare quando sia importante mitigare i meccanicismi scientifici che rischiano di diventare veri e propri dogmi con l’esperienza artistica che ci conduce al contatto con ciò che di più profondo e umano è presente in ognuno di noi, che si può tradurre con l’amore e con il ricordo della nostra anima.

Il prossimo appuntamento per Danzare con la Tempesta sarà l’11 di Gennaio insieme all’autrice internazionale Lise Borbeau, sempre sul sito del Giardino Dei Libri. Vi aspettiamo e nel frattempo via auguriamo buone feste e buon passaggio d’anno.

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