21 Dic 2020

Emergenza freddo, a Biella un servizio per aiutare le persone ai margini

Il comune di Biella promuove anche nell'inverno 2020/2021 l’iniziativa rivolta a coloro che non hanno una fissa dimora nel territorio laniero. Questa edizione, tesa sempre a supportare le persone in condizioni di fragilità sociale, è cominciata in anticipo - 18 novembre - a causa dell'abbassamento delle temperature e dell'emergenza Covid-19.

Salva nei preferiti

Biella - Il Comune di Biella torna a offrire riparo dal freddo invernale ai cittadini che non dispongono di un’abitazione attraverso il progetto Emergenza Freddo. Quest’anno la nona edizione del progetto è stata proposta in anticipo per far fronte all’emergenza (anche logistica) data dalla pandemia in atto e dall’abbassamento delle temperature. Il Covid-19 ha infatti stravolto l’organizzazione dell’iniziativa, “scombinando le carte, ha obbligato tutti a percorrere in velocità e in urgenza nuove strade”, si legge nella nota stampa del servizio.

Nonostante le criticità, Emergenza Freddo è stata attivata in anticipo, nel costante perseguimento dello scopo per cui nasce: la tutela delle persone ai margini. Il servizio solidale ha preso il via la sera del 18 novembre, offrendo accoglienza a dieci persone, mentre lo spazio diurno si è reso disponibile dal pomeriggio del 19 novembre. Il punto fermo della Pronta Accoglienza nel periodo invernale resta il Centro Borri di vicolo del Ricovero, ossia il dormitorio, che offre 15 posti anziché 20 (riduzione imposta per il rispetto delle norme di distanziamento), grazie alla disponibilità al rinnovo in comodato d’uso gratuito al Consorzio IRIS da parte della Cooperativa Anteo.

Ai 15 posti del Centro Borri, si affiancano ulteriori 10 posti* in accoglienza diffusa, in strutture reperite da Caritas, come già sperimentato positivamente lo scorso marzo nella precedente edizione dell’iniziativa. È stato allestito, inoltre, uno spazio diurno, aperto dalle 14 alle 18, presso i locali della Casa dei Popoli e delle Culture di via Novara sempre in locali Caritas, destinato a chi non ha un posto dove stare durante il giorno. Si offe così un luogo caldo, che dà inoltre un’importante opportunità di socializzazione e monitoraggio delle condizioni di salute dei presenti.

«La spesa di questa nuova modalità di Emergenza Freddo – ha specificato il Comune – avrà dei costi stimati per circa 47.000 euro, di cui 30.000 per il personale per gestione spazio diurno e monitoraggio accoglienza diffusa, 8.500 per gestione, pulizia e sanificazione strutture, 7.000 euro per pasti veicolati, 1.500 euro per kit igiene, indumenti invernali ed effetti letterecci».

Il servizio – realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – è anche frutto di una rete solidale tra numerose realtà del territorio: sono infatti sottoscrittori del ‘Protocollo Emergenza Freddo’ Città di Biella, Consorzio I.R.I.S., CISSABO, Caritas Diocesana Biella, ATS Accoglienza Plurale (capofila coop. Maria Cecilia), Croce Rossa Italiana sez. Biella, Centro Territoriale per il Volontariato, ASL BI, Gruppi di Volontariato Vincenziano, ACLI Biella, Associazione Papa Giovanni XXIII di Biella, Associazione La Rete e Associazione Tunka.

«Nelle otto edizioni precedenti – viene concluso nel comunicato – nessuno richiedente riparo è rimasto fuori. Anche quest’anno tutti i soggetti aderenti alla rete dell’Emergenza Freddo si auspicano, con l’aiuto della comunità Biellese, di raggiungere lo stesso obiettivo».

Per contribuire al progetto è possibile fare un bonifico all’IBAN IT 66B0609022300000013890039 intestato all’Associazione La Rete.

Per informazioni e prenotazioni: punto accesso accoglienza plurale, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12, tel. 0152523395, mail paap.biella@coopmariacecilia.org.

Articolo tratto da: Journal Cittadellarte

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
La Brigata, l’associazione che lotta per la solidarietà e la dignità di chi vive ai margini
La Brigata, l’associazione che lotta per la solidarietà e la dignità di chi vive ai margini

Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione
Scuola di Pace ODV Napoli: l’inclusione che parte dall’istruzione

Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”
Il Centro Emmaus e la sua storia di inclusione, solidarietà ed emigrazione “al contrario”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Cosa dice il nuovo codice della strada e che ricadute avrà sulla mobilità sostenibile – #1024

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

|

Cammini e sentieri: ecco come custodire e valorizzare un tesoro lungo 150mila chilometri

|

La Robbia, il laboratorio sardo di tintura naturale che cuce tradizione e sostenibilità, dalla terra al tessuto

|

Nuove case: come devono essere per stare al passo con un mondo che cambia?

|

CereAMO: per mangiar bene dobbiamo “tornare indietro” di 80 anni

string(8) "piemonte"