24 Dic 2020

“Creiamo un eco-parco per riportare la bellezza in un terreno sfruttato e abbandonato”

Scritto da: Lorena Di Maria

Trasformare un’area in abbandono in un eco-parco, preservando le specie animali e vegetali che lo popolano e ripensando il futuro di un territorio. È questo il sogno di Federica Palatucci, che a Oleggio, nello splendido parco del Ticino, vuole creare un progetto dove praticare agricoltura sostenibile, recuperare le strutture esistenti, incentivare nuove forme di turismo locale e di scuola nella natura, avvicinando le persone a uno stile di vita più genuino e rispettoso dell'ambiente.

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Novara - Si definisce “amante e difenditrice della natura”, ma è soprattutto una sognatrice che non vuole che i suoi sogni rimangano chiusi in un cassetto. Si chiama Federica Palatucci e a Oleggio, in provincia di Novara, sta contribuendo alla valorizzazione del bellissimo territorio in cui vive e per il quale sogna un futuro migliore.

Così ha lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma GofundMe dal nome “Ecoparco progetti innovativi” per dar vita a un progetto partito quattro anni fa, dal sogno del suo fondatore, che ha usato il guadagno di una vita per poter acquistare un terreno nel bellissimo parco del Ticino e trasformarlo in un’oasi incontaminata, per contribuire a valorizzarne la bellezza originaria. «Stiamo raccogliendo fondi per far ritornare alla sua naturale bellezza questi 8 ettari di terreno che fino a qualche anno fa erano usati a scopo agricolo e sfruttati attraverso un’agricoltura intensiva affiancata all’allevamento di animali».

La campagna che ha lanciato è finalizzata al ripristino dell’ecosistema preesistente e alla creazione di un vero e proprio “eco-parco”. «Innanzitutto, vorremmo avviare la piantumazione di un consistente numero di alberi di specie autoctone come tigli, pini, pioppi, ontani, farnie, olmi, querce, carpini e platani». Ma il progetto non finisce qui. L’obiettivo successivo è quello di recuperare gli edifici esistenti come stalle, capannoni e abitazioni, nonchè strutture abbandonate e lasciate in rovina per lungo tempo.

«Ci piacerebbe trasformare i manufatti non ancora completamente dismessi con lo scopo di organizzare laboratori didattici per bambini e adulti». Il progetto prevede la realizzazione di spazi dove trasformare e cucinare le erbe coltivate nel parco tramite agricoltura biologica, dove dare vita a momenti di socialità e praticare attività come yoga e meditazione, dove creare una scuola elementare con insegnamento naturalistico gestito da insegnanti esperti. «Vorremmo anche recuperare una delle strutture adiacenti alla strada per aprire un ristorante che proponga una dieta vegetale nel rispetto dell’ambiente e della missione del futuro parco».

Insomma, quello del Ticino vuole diventare un parco basato su tre pilastri: “ecofrendy, handmade e plastic free”, ovvero amico dell’ambiente, fatto a mano e libero dalla plastica, dove la sostenibilità sia di casa e si possa creare un sistema che tuteli il territorio e proponga nuove attività che incentivino forme di economia locale.

«Siamo assolutamente contro lo sfruttamento animale e del suolo. Per questo, come seconda tappa, ci proponiamo di monitorare le varie fonti idriche che si trovano nel parco, come i torrenti e i laghetti attualmente utilizzati per la pesca sportiva. Per noi è molto importante garantire il ripopolamento ittico delle specie a rischio nel Ticino e speriamo che presto l’ente del parco ci dia il via libera. Unendo l’acquacoltura all’idroponica nasce l’acquaponica e questo metodo fornisce alle piante i giusti nutrienti senza l’utilizzo di concimi e creando un vero e proprio ecosistema».

Il progetto è pensato per coinvolgere persone che abbiano voglia di contribuire con entusiasmo alla valorizzazione di questo meraviglioso angolo di mondo. «Abbiamo lanciato una raccolta fondi perché il budget che abbiamo utilizzato fino ad ora è finito e sappiamo che la riqualificazione degli edifici sarà una spesa consistente. I progetti che abbiamo in mente sono tanti e non vediamo l’ora di accogliere persone che vogliano contribuire, con entusiasmo, al progetto. Tutto questo per ridare vita a un parco naturale e avvicinare le persone a uno stile di vita più genuino e rispettoso dell’ambiente.

Per maggiori informazioni, è possibile consultare la pagina Instagram che Federica ha creato e dove raccoglie le testimonianze, passo per passo, del lavoro svolto fino ad ora.

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