Casa Cultural: come costruire comunità a partire dal quartiere
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Savona - “La casa è uno spazio intimo,
protetto dove l’incontro è umano.
Accomodati ci nutriremo
Siedi leggerò per te
Riposa in questa stanza che sa di casa
Racconta se vuoi le tue storie”.
In un momento storico in cui si insiste sulla necessità di mantenere un “distanziamento sociale” e si guarda al vicino di casa come inconsapevole “untore”, sentir parlare di accoglienza e costruzione di comunità mi ha emozionato molto. Costruire luoghi di accoglienza e accettazione è importante oggi più che mai.
A parlarmene è stata Monica Maggi, che insieme a Sonia Angarano, ha lanciato Casa Cultural: un progetto di sviluppo di comunità che vuole usare come occasione di incontro e confronto case di quartiere. Il progetto neonato prende vita inizialmente attraverso due prime abitazioni, una ad Albenga ed una ad Arnasco, ma con l’obiettivo di diventare un modello replicabile anche in altre città, frazioni, quartieri.
Nasce Casa Cultural
«Un giorno ci siamo incontrate per un caffè — raccontano Monica e Sonia — e ci siamo raccontate vicendevolmente i progetti che ognuna aveva verso la propria casa. Molte idee coincidevano, ma soprattutto coincideva la filosofia di accoglienza e di proposta delle attività culturali e sociali che desideriamo proporre. Il sogno è quello che le nostre attività abbiano un buon impatto di cambiamento sul territorio, riportando speranza per il futuro e la volontà di vivere meglio, dando maggior importanza alle relazioni umane dirette, rispettose e gioiose per ricreare una comunità viva e solidale».
La casa di quartiere è infatti un luogo progettato per essere al servizio della comunità in cui si trova, creando un nuovo “modo” di stare insieme, uno spazio aperto in cui chiunque viva un territorio può dialogare, progettare, condividere. Un ambiente umano e vivo che cresce attraverso la propria comunità, in un continuo scambio ed inseminazione reciproca tra il luogo e chi lo vive.
Casa Cultural vuole però essere anche un Circuito Cultural, al quale «far aderire artisti, scrittori, scienziati, musicisti che desiderano portare in modo “informale” la loro arte a piccoli gruppi: attraverso incontri, laboratori ed esperienze residenziali offriranno al turista o alla comunità di avvicinarsi alla cultura in modi diretto e non mediato».
Le case
Le prime due case di quartiere, da cui il progetto ha preso vita, sono in due cittadine diverse, ma accomunate da un unico modo di fruire e porsi nei confronti dell’ambiente interno ed esterno. Sono case abitate che forniscono servizi di ospitalità e di accoglienza per piccoli eventi.
«L’idea — spiegano le due fondatrici — è quella di creare un luogo che non sia esclusivamente abitativo, bensì un contenitore, uno spazio che integri le diverse attività, lavorative, ma anche ludiche, culturali e sociali. Due case che possono accogliere persone “del posto” e turisti».
Il piccolo che si apre al mondo
«Per noi la casa è un luogo di incontro — racconta Monica — in cui coinvolgere la cittadinanza. Vogliamo creare uno spazio che non sia giudicante, bensì aperto a tutti e nel quale ci si possa incontrare e progettare insieme. Per noi il piccolo è il nuovo grande, ma è un piccolo che non si chiude su se stessi, ma che anzi si apre verso un mondo che noi vogliamo provare a ricreare attraverso altre case, altre comunità, perché tante Case Cultural possono fare una grande comunità!».
E da questo piccolo Casa Cultural vorrebbe che queste prime abitazioni divenissero dei veri e propri hub: luoghi di interazione ed incontro, in cui idee e approcci diversi possano dar vita ad altri progetti, ma anche a nuove contaminazioni culturali e sociali che avrebbero impiegato molto più tempo ad avvenire.
L’evento di presentazione
Venerdì 18 dicembre alle 21:00 si terrà via Zoom la presentazione del progetto, e contestualmente chiunque sia interessato avrà la possibilità di dare il proprio contributo attraverso idee e proposte di collaborazione con realtà già esistenti sul territorio e non solo. Per partecipare e ricevere il link dell’incontro si può inviare una mail a casacultural@gmail.com, con il proprio nome, cognome ed ente/associazione di riferimento.
Buona costruzione di comunità!
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