La bibliofficina di quartiere: promuovere la socialità tra letture e riparazioni
Seguici su:
Palermo - Siamo a Palermo, precisamente nel centro della città, nel quartiere Kalsa. Proprio qui un gruppo di persone la cui età varia tra i 20 e i 70 anni si pone delle domande sulla vita del luogo che abitano. Si chiedono, in particolare, se sia possibile donare spazi abbandonati a cittadini volenterosi per creare una bibliofficina, ovvero uno spazio in cui godere della compagnia di 10.000 volumi e nello stesso tempo ridare vita a oggetti che, magari cambiando proprietario, potrebbero continuare a vivere.
Con questo progetto, quei cittadini hanno realizzato Booq, la bibliofficina di quartiere inaugurata nel 2014 in Vicolo della Neve. Per saperne di più abbiamo parlato con il responsabile comunicazione dell’associazione, Pietro Misilmeri, 24 anni, educatore sociale di professione e attivista di quartiere per credo.
Pietro ci racconta tutte le attività svolte in questi anni descrivendoci Booq come un progetto rivoluzionario e di comunità. Attraverso questo spazio, gli ideatori e gestori hanno stretto svariati contatti con il quartiere, si sono resi partecipi di iniziative la cui funzione aggregativa è alla base di tutto. Per esempio il Carnevale sociale, che si sposta da quartiere a quartiere, ha permesso loro di entrare nella scuola per farsi conoscere e per conoscere. Altra importante manifestazione da loro organizzata è stata “Mediterraneo antirazzismo”, che si pone come obiettivo l’abbattimento dei pregiudizi raziali tramite lo sport, e più precisamente tramite il calcio.
Dopo tre anni, Booq, però chiude: il posto dato loro non è più assicurato. Così per tre anni i ragazzi si adoperano per mantenere vive le buone pratiche create anche senza la loro locazione. Questo piano piano permette loro di attirare l’attenzione dell’amministrazione che finalmente gli concede un nuovo posto. Booq si trasforma così da “assemblea collettiva” ad “Associazione di promozione sociale” e si trasferisce a Piazza Kalsa nel Convento delle Artigianella.
Booq è una biblioteca di quartiere interculturale ed intergenerazionale che coniuga cultura e socialità, saperi e pratiche, accessibilità e diritti. Tutta la bibliofficina è pensata per essere attraversata da persone di ogni età, uno spazio nel quale appassionarsi alla lettura, muoversi liberamente e in cui coinvolgere educatori e genitori in incontri e laboratori.
Tra i progetti lanciati dall’associazione vi sono “Dappertutto”, basato sullo sviluppo psico-sociale e psico-fisico dei bambini, e il progetto “Zero Attrezzi Condivisi”, contro la frenesia del consumo e la valorizzazione di buone pratiche per il pianeta. “ZERO attrezzi condivisi – si legge sul sito – è l’evoluzione della biblioteca delle cose che nasce con l’idea stessa di bibliofficina: condividere saperi significa poter accedere a contenuti teorici e pratici e alimentare un sistema circolare di scambio e non di possesso delle risorse del pianeta”.
A Booq aderiscono anche il Polo Bibliotecario comunale, che gli consente l’accesso alla condivisione dei volumi con altre biblioteche, e associazioni locali come Addiopizzo, impegnata per contrastare il racket di Palermo.
Quello che muove e coordina la mente di queste persone è il sogno di rivendicare l’importanza di spazi nei quali porre l’attenzione riguardo i diritti delle persone e delle comunità. Sperano di potersi ampliare e portare il loro format in più quartieri possibili.
Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento