30 Nov 2020

WhO RU: la scoperta della Rigenerazione Urbana giunge alla seconda fase

Scritto da: Paolo Cignini

WhoRU - Rigeneratore Urbano cercasi è un progetto di ricerca di un gruppo di studentesse e di uno studente del Master U-RISE in Rigenerazione Urbana e Innovazione Sociale dello IUAV di Venezia, di cui Italia che Cambia è media partner. Dopo la partenza di due settimane fa, il lavoro compie un altro importante passo avanti che vi riportiamo, insieme ad una primissima valutazione sull’inizio del lavoro.

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Il Lavoro di ricerca WhoRU, nato allo scopo di coinvolgere i singoli operatori che si occupano o si sono occupati di rigenerazione urbana, per analizzarne “processi formativi, profili professionali, territori e ambiti di intervento”, fa un passo successivo, con la sua seconda “somministrazione”. Italia che Cambia sta seguendo, passo dopo passo, l’evoluzione del lavoro delle diciannove studentesse e dello studente del Master U-RISE in Rigenerazione Urbana e Innovazione Sociale dello IUAV di Venezia; anche questa volta, per spiegarvi questa nuova fase, abbiamo deciso di fargli qualche domanda…

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Il laboratorio urbano Ex Fadda (foto di Giulia Paron)

È iniziata la seconda fase che voi chiamate Somministrazione, della vostra ricerca. Prima di entrare nel merito… ci dite com’è andata la prima parte? Entusiaste della partenza? C’è stata risposta da parte dei diversi RU riguardo la vostra richiesta?

Le partenze sono sempre elettrizzanti. Abbiamo lavorato sin da giugno 2020 per costruire al meglio la ricerca “Who RU? – Rigeneratore Urbano cercasi”, guardando al giorno del lancio come ad un primo traguardo. Dal giorno del lancio oltre 500 persone hanno già partecipato alla prima somministrazione ed è stato gratificante riscontrare un così grande interesse sul tema della rigenerazione urbana e sul ruolo di RU. Le risposte sono arrivate da tutta Italia, e non solo! Una curiosità? Al momento coloro che hanno partecipato sono per la maggior parte donne.

Quale riflessione emergerà da questo primo dato?

Siamo a metà del percorso, il 23 novembre abbiamo lanciato il secondo questionario, seguiranno altre due somministrazioni nelle prossime settimane e attendiamo con trepidazione le risposte di tutt* coloro che vorranno unirsi per contribuire al nostro lavoro. Infatti, chi non ha ancora partecipato, può mettersi in gioco compilando i questionari precedenti sino alla fine di dicembre.

Bene! Ora diteci, se potete: come è articolata questa seconda parte della ricerca? Cosa chiedete ai diversi RU? Quali sono le correlazioni che vi interessa approfondire in questo momento?

La seconda somministrazione del questionario indaga principalmente la provenienza geografica e le esperienze che hanno avvicinato chi compila alla rigenerazione urbana. In particolare, ci interessa capire se vi sia una correlazione tra la provenienza, la formazione ed il contesto entro cui opera RU. Questa riflessione nasce dalla diretta osservazione del nostro gruppo di lavoro, plurale e multidisciplinare. Ognun* di noi proviene da regioni diverse e i nostri percorsi formativi e professionali sono molto diversificati tra loro, ma accomunati dall’interesse verso temi come i beni comuni, l’innovazione sociale e culturale, la partecipazione, il benessere delle comunità e la rigenerazione dei territori. Siamo fiducios* di scoprire, attraverso l’indagine, un filo conduttore tra i percorsi e le esperienze di coloro che si occupano a vario titolo di rigenerazione urbana, dal cittadino attivo a chi ne ha fatto una professione.

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Foto di Giulia Paron

Qual è il rapporto, secondo voi, tra la rigenerazione urbana e il tema del consumo di suolo?

Indubbiamente esiste una stretta correlazione tra rigenerazione urbana e consumo di suolo: negli ultimi anni l’elevata cementificazione ha condizionato negativamente le nostre città, intensificando la problematica del cambiamento climatico e avvalorando l’importanza del tema. La rigenerazione urbana è strettamente connessa a questo fenomeno, avendo tra le sue finalità il raggiungimento dei criteri di sostenibilità in tutte le sue declinazioni, tra cui quella ambientale. Sempre più progetti si occupano di coniugare gli aspetti di tutela ambientale e del territorio con quelli della vivibilità e del riuso degli spazi. Questo sta accadendo anche nell’ambito delle politiche regionali, ad esempio la Regione Emilia Romagna ha pubblicato nel 2020 “SOS4LIFE Liberare il suolo_Linee guida per migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici negli interventi di rigenerazione urbana”. Inoltre l’applicazione di politiche volte al riuso di edifici abbandonati e/o dismessi fornisce una soluzione pratica al tema del consumo di suolo. Le esperienze di rigenerazione urbana che affrontano questo tema ci dimostrano l’importanza di un approccio integrato multidisciplinare per generare un impatto positivo durevole sui nostri territori.

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