Lavorare in smartworking viaggiando tra i borghi italiani: l’idea di Smartway
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Toscana - In questo preciso periodo storico, parlare di smartworking non è più qualcosa di riservato a pochi professionisti. Molti lavori che prima venivano svolti in un ufficio ad orari prestabiliti ora vengono eseguiti da remoto. Sicuramente questo porterà a molti vantaggi in termini di gestione del tempo e sarà più comune vedere persone che lavorano anche viaggiando.
Con la flessibilità di orari e la possibilità di lavorare solo con l’ausilio di un pc e una connessione Wi-fi molte persone potranno decidere di unire l’utile al dilettevole e tanti sentiranno l’esigenza di poter lavorare viaggiando senza dover aspettare il periodo di vacanza che spesso combacia con quello di tutte le altre persone. Viaggiare durante l’alta stagione, i weekend o in periodi festivi comporta infatti una serie di svantaggi, dai prezzi più alti alla scarsa disponibilità di strutture ricettive, destinazioni d’interesse turistico prese d’assalto etc.
Immaginatevi di essere un professionista che può lavorare da remoto e che decide di visitare dei luoghi in cui non è mai stato, partendo proprio dal nostro Paese, magari da quei borghi ancora poco conosciuti.
Da queste considerazioni è nata Smartway, una nuova start up che vuole favorire l’incontro tra strutture turistiche e lavoratori in smartworking.
«L’idea è nata durante il lockdown – racconta Berardino Derrico, uno dei due responsabili del progetto insieme a Giacomo del Ciondolo – quando abbiamo preso coscienza che il turismo tradizionale avrebbe avuto anni difficili e che contemporaneamente si stava aprendo prepotentemente un altro filone, quello dello smart/holiday working, e si stava delineando la figura di un diverso viaggiatore. Da quel momento abbiamo cominciato a mettere sotto la lente di ingrandimento il lavoratore e abbiamo cercato di capire quali fossero i problemi attuali che questa figura aveva. Durante l’estate abbiamo fatto circa 100 interviste ai molti smart workers che sono venuti a Montepulciano, dove vivo, e da queste sono emersi i tre problemi che Smartway vuole risolvere: connessioni instabili e non idonee, servizi scarsi e incompleti, prezzi turistici».
Chi lavora in smartworking ha infatti delle esigenze precise e deve poterlo fare anche quando è in viaggio. Spesso però, sulla base di ricerche effettuate ci sono molte difficoltà perché le strutture ricettive sono più adatte ad un turismo “mordi e fuggi” e quindi non sono attrezzate per un professionista.
Un B&B immerso in una riserva naturale può essere apparentemente un luogo perfetto per chi desidera rimanere concentrato sul proprio progetto lavorativo ma può diventare fonte di frustrazione e inadatto quando presenta l’assenza di servizi fondamentali come una connessione internet veloce e gratuita, servizi ristorativi facilmente accessibili per pause pranzo e la presenza di illuminazione adatta in camera, sedie e scrivanie ergonomiche, camere insonorizzate e molto altro. Spesso queste strutture vengono scartate dalla clientela business anche per la mancanza di servizi accessori o assenza di poter svolgere attività extra al di fuori degli orari lavorativi.
Smartway interviene come “un contenitore dentro il quale far interagire e recitare tanti attori coinvolti” dando così un valido supporto a entrambe le parti. Smartway vuole incentivare questo nuovo modo di viaggiare attraverso strutture che possono garantire i servizi fondamentali per i workers.
Grazie a questa iniziativa, la struttura si garantirà così una clientela anche sul medio e lungo termine e il lavoratore-viaggiatore godrà di tariffe agevolate differenti da quelle riservate al turismo di massa. Potrà poi godere del tempo libero svolgendo attività di team building, visitando luoghi ricchi di cultura, arte e bellezze naturali. Grazie a Smartway, sarà inoltre più facile trovare ristoratori che offrono i prodotti locali e che saranno supportati nel creare menu orientati verso un cliente più consapevole.
La struttura ricettiva che rispecchia le esigenze del worker e dell’azienda viene trovata più facilmente attraverso delle mappe precise, descrizioni accurate e immagini che raccontano la propria offerta e unicità. Il lavoratore in viaggio a sua volta, avrà una panoramica immediata delle strutture presenti in quel luogo, che rispondono in modo chiaro alle sue esigenze lavorative e personali.
Smartway si occupa inoltre di creare rete tra gli imprenditori del luogo svolgendo così un doppio supporto per le imprese e per il viaggiatore: società di autonoleggio, professionisti che offrono team building aziendale, tour operator che offrono soluzioni di svago e tour personalizzati, coinvolgimento di amministrazioni comunali, associazioni.
Questo sarà un modo stimolante per ridare vita a strutture, attività e borghi che altrimenti rimarrebbero vuoti. Smartway si concentrerà infatti in particolare su quelle aree sotto potenziate che però rispondono perfettamente alle esigenze di vita-lavoro e la presenza di lavoratori anche per periodi medio lunghi ne garantirà la sopravvivenza. C’è inoltre un grande interesse verso le potenzialità di immobili presenti in queste aree che potranno essere affittati a lungo periodo.
Un altro degli aspetti importanti su cui Smartway si concentra è la creazione di una community. Molto importante iè poi la presenza di servizi pensati per la cura di corpo e mente usufruibili dai lavoratori quali sessioni di yoga e meditazione, massaggi, sport e una serie di attività che renderanno più produttive le ore di lavoro e più appaganti i momenti di pausa e di tempo libero.
«Al momento hanno provato il servizio Smartway circa 15 persone, tutte del mio network di ex colleghi milanesi. Il periodo medio di permanenza è stato di 10 giorni. In alcuni casi amici e colleghi hanno scelto di condividere un agriturismo portando con loro la famiglia e hanno diviso le spese».
Ad oggi sono state valorizzate le eccellenze rurali italiane in Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata e Molise che sono diventate destinazioni prescelte di un nuovo modo di fare turismo.
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