La Tana dei Cuccioli: il parco recuperato per costruire una comunità consapevole – Io faccio così #302
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«Appena il parco è stato riaperto subito, spontaneamente, è diventato il punto di riferimento per tutte le famiglie del quartiere. Mancava un luogo utile dove, oltre che incontrarsi e conoscersi, fosse centrale creare un laboratorio di confronto sul tema della genitorialità e della famiglia».
Partiamo da questa frase di Nicole Marcellini, Presidente dell’Associazione l’Erbavoglio, arteria pulsante per la nascita del progetto “La Tana dei Cuccioli”, per raccontarvi la storia di oggi.
Si tratta di un parchetto ed un’area giochi che si trova nel quartiere Pigneto di Roma, rinato grazie alla spinta propulsiva di un gruppo di cittadini del quartiere, poi uniti nell’associazione l’Erbavoglio, che lo hanno recuperato dall’abbandono, pulendolo e prestando lavoro volontario a tale scopo, per poi ottenere un vero e proprio contratto di affitto dal Comune di Roma che prevede la manutenzione di questo piccolo spazio prima abbandonato.
Come spesso succede, quando si immagina e si costruisce un luogo fisico, si finisce per creare situazioni di incontro che danno forma ad una comunità: «Così, a partire da questo parco, si sono create delle reti di mutuo aiuto tra famiglie – ci racconta Nicole – ed oltre alle chat spontanee su WhatsApp e ai gruppi Facebook dove ci si scambia oggetti, esperienze ed aiuti di persona, abbiamo poi creato all’interno del parco dei momenti di confronto su tematiche legate alla genitorialità, al gioco dei bambini, al verde e al gioco all’aria aperta, invitando anche alcuni esperti di queste tematiche».
Una comunità che riflette sul tema del gioco
I bambini sono lo stimolo per ripensare le nostre vite e per cambiare la realtà che ci circonda. Ed è così che ora questo quartiere romano ha un suo luogo di ritrovo per le famiglie, che oltre ad aver recuperato un luogo per le proprie bambini e i propri bambini si sono riconosciute come una Comunità viva.
Ci spiega Nicole: «Oltre alla creazione di numerose dinamiche di aiuto reciproco, abbiamo cominciato ad interrogarci insieme su questioni legate all’essere genitori: abbiamo così organizzato degli incontri con psicologi ed altri esperti per discutere insieme di queste tematiche. Alcuni li abbiamo dedicati solamente al tema del divenire Papà, perché molto spesso ci si dimentica del ruolo di sostegno e di attenzione a cui sono chiamati i Papà nel processo della genitorialità».
Oltre a questo, il ragionamento collettivo si è spinto oltre, fino a toccare il tema stesso del gioco e delle sue implicazioni da un punto di vista sociale ed ambientale: «La Tana dei Cuccioli ci ha dato, come genitori, l’opportunità di riflettere e di ripensare l’offerta ludica che vogliamo proporre ai nostri figli. Stiamo ragionando insieme su che tipo giochi vorremmo che i nostri figli facciano in questo spazio, su che tipo di socialità vogliamo andare a costruire per loro e, di conseguenza, proporre delle attività che rispondano a queste esigenze. Speriamo di riuscire presto a creare dei laboratori per autocostruire i nostri giochi, con la supervisione degli esperti del settore».
Per tanti anni, inoltre, partendo da un innocente e costruttivo spirito di condivisione delle famiglie, il parco ha subito un processo di concentrazione di giochi di plastica, che le famiglie portavano al parco per farci giocare tutte e tutti. Oggi l’Associazione l’Erbavoglio sta così sviluppando un lavoro di sensibilizzazione con i genitori per limitare l’uso di questi giochi di plastica e per sostituirli, invece, con altri realizzati con materiali naturali, principalmente il legno.
E le Istituzioni?
È vero, su Italia che Cambia insistiamo tanto nel raccontarvi le storie delle persone che, di fronte ad un problema, non si arrendono e si attivano per cambiare concretamente le cose. Non vogliamo fare retorica, ma le Istituzioni purtroppo in molti casi dimostrano invece un ritardo imbarazzante.
Nicole ci racconta che, in un percorso costellato di gioie e di occasioni di crescita, le difficoltà più grandi arrivano proprio da chi dovrebbe aiutare e sostenere il progetto, senza il ricorso a sforzi sovrumani: «Il parco è del Comune di Roma e il confronto non è, purtroppo, semplice come pensavamo. Vi racconto una banalità: manca l’acqua potabile al parco, la stiamo chiedendo dal 2016 e questa zona era parte di una misura di compensazione. Ancora non c’è, nonostante sia frequentato da decine e decine di famiglie.
Noi abbiamo chiaro il ruolo centrale dei processi di attivazione territoriale e di partecipazione nel cambiare il corso degli avvenimenti. Non vogliamo, però, che l’attivazione dei cittadini rappresenti l’alibi perfetto per le Istituzioni per abbandonare i luoghi delle nostre città: non possiamo occuparci sempre anche delle potature degli alberi, vorremmo concentrare i nostri sforzi per tenere pulito e in ordine il Parco ma anche nel migliorare la nostra offerta di supporto alle famiglie, per quanto riguarda gli incontri e le occasioni di crescita e confronto».
Spesso i soci dell’Associazione l’Erbavoglio si sono autofinanziati per sostenere le numerose spese per la manutenzione del parco. Se vuoi dare una mano anche tu, clicca qui.
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