Rinascere, camminando: scoprire a piedi i territori dell’anima e d’Italia
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C’è un enorme potenziale dentro ognuno di noi che aspetta solo di essere risvegliato ed espresso. Lo sanno bene Luca Ferretti e Alessandra Bove, compagni di vita e formatori nell’ambito della crescita e dello sviluppo personale umano, che nel corso degli ultimi mesi hanno avviato il loro ultimo progetto lavorativo, “Rinascere, camminando”. L’idea è tanto innovativa quanto antica: intrecciare il cammino interiore a dei cammini esteriori nella natura, lungo i sentieri, i viali, nei parchi e da lì trovare nuovi significati e nuove chiavi di lettura sulle esperienze di vita.
«Le nostre strade si sono incrociate otto anni fa, presso la scuola di crescita e di sviluppo personale Onyhana», racconta Alessandra. «Si tratta di una formazione improntata sul Rebirthing, dunque sullo studio degli schemi natali e dell’imprinting di nascita, ma ci occupiamo anche di tematiche legate agli schemi mentali, all’autostima e alle relazioni. La respirazione, la consapevolezza di come essa regoli i nostri stati emotivi e l’accompagnamento all’uso di tecniche di respirazione circolare connessa innovative e funzionali sono una parte centrale di quanto abbiamo appreso e riproponiamo oggi nel nostro lavoro».
«Nell’ultimo anno, con la nascita del secondo figlio, abbiamo deciso di avviare una nuova fase della nostra vita trasferendoci in campagna e mettendo al servizio degli altri quanto avevamo appreso negli anni di studio e di pratica al fine di generare bellezza e consapevolezza. Potevamo farlo in tanti modi, proponendo corsi o altre attività, ma riflettendo durante il lockdown abbiamo deciso di partire da un’azione semplice e quotidiana come il camminare. Qui dove viviamo, in Mugello, ci sono molti sentieri che possiamo percorrere assieme, ma siamo presenti anche su Firenze e fra le nostre proposte c’è anche Monasteroli, che collega Porto Venere alle Cinque Terre».
Ogni percorso pensato e progettato da Luca e Alessandra nasce per rispondere alle specifiche esigenze di chi si rivolge a loro. Si va dai cammini individuali a quelli di coppia e genitoriali, fino ai piccoli gruppi. Ci si può dedicare all’introspezione, alle emozioni, alla cura delle relazioni o interrogarsi sulla vita lavorativa, sulla gestione del tempo e su come stare nella società di oggi. Ad oggi “Rinascere, camminando” ha già iniziato ad accompagnare nel proprio percorso di vita varie persone – studenti e pensionati, genitori e docenti, piccoli imprenditori e liberi professionisti.
«Ciò che riscontriamo spesso è una difficoltà a fare i conti con le proprie emozioni, ad ascoltarsi, ma questo è più che mai necessario. Siamo in un momento di transizione fortissimo che ci chiama a interrogarci sul tipo di umanità che vogliamo essere», spiega Luca. «Quello che noto è che c’è una forte paura a immaginare il futuro, anche quello a breve termine, soprattutto fra i giovani. Spesso non si sentono all’altezza, capaci. Fanno fatica a rischiare, a buttarsi nell’ignoto e a sperimentare. Sentono che non ci sono possibilità per loro. Dietro a questo blocco c’è anche un voler stare fermi per non fare ulteriori danni. Sentono, sanno, che c’è un sistema economico disequilibrato, un sistema lavorativo in transizione, un sistema sociale che è saltato, senza parlare della crisi ambientale, di valori, del pensiero, delle emozioni. Per non alimentare tutto questo restano fermi. In questo momento i giovani – ma non solo – sono chiamati a lavorare su loro stessi, sulla loro capacità di esseri umani, per trovare e inventare nuove direzioni».
Guardando al futuro di “Rinascere, camminando” e alle nuove direzioni che loro stessi potrebbero percorrere, Luca e Alessandra intravedono ampie opportunità. Opportunità non solo per chi sente il desiderio di essere osservato con cura lungo il proprio percorso di crescita, ma anche per i formatori, i coach e i counselor che abbiano voglia di innescare sinergie e collaborazioni per portare il progetto nei propri territori. E ancora, opportunità per le aree interne, oggi sempre più spesso in uno stato di abbandono per la mancanza di opportunità economiche e lavorative, ma così ricche di paesaggi e di bellezza.
«Da soli non possiamo raggiungere tutta l’Italia, per questo cerchiamo persone o formatori, coach e counselor a cui piaccia questo progetto e si sentano ispirati a portare il proprio contributo nelle zone in cui abitano. Strutturandoci, creando sinergie e collaborazioni, potremmo accordarci con i comuni e le pro loco e raggiungere territori sperduti, borghi semi-abbandonati, sostenendone la sopravvivenza e l’economia. Crediamo che Rinascere, camminando possa essere uno strumento portatore di suoni dolci, capaci di arrivare al cuore delle persone al fine di evolvere come insieme e non come frammenti».
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