Zero Waste Italy: ecco come fermare lo spreco di mascherine nelle scuole
Zero Waste Italy ripercorre le tappe salienti che hanno portato all’acquisto e alla distribuzione di milioni di mascherine monouso nelle scuole, proponendo soluzioni alternative che contengano questo enorme spreco e diano un esempio positivo di cultura ecologica e responsabile. Ecco il comunicato proposto da Rossano Ercolini – Goldman Prize 2013 e Presidente di Zero Waste Europe – e Laura Lo Presti, responsabile del progetto mascherine lavabili per Zero Waste Europe.

Trovare una linea unitaria di corretto recepimento rispetto al protocollo sarebbe auspicabile per una chiara ed efficace informazione. Qui di seguito ripercorriamo i passaggi significativi:
- 09/05/2020, L’istituto Superiore della Sanità, citando il DPCM del 26/4/20, scrive: «In base al comma 2 dell’articolo 3 dello stesso DPCM, possono essere utilizzare mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriere e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mente al di sopra del naso».
- 28/05/2020, Relazione del Comitato Tecnico Scientifico sulla modalità di ripresa delle attività didattiche c/o il Dipartimento della Protezione Civile: «Gli alunni dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione, fatte salve le dovute eccezioni (ad esempio attività fisica, pausa pasto ecc.); si definiscono “mascherina di comunità” mascherine monouso o mascherine lavabili, anche autoprodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriere e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mente al di sopra del naso».
- 06/08/2020, nel Protocollo d’intesa per garantire l’avvio dell’anno scolastico nel rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di covid-19 emesso dal Ministero dell’Istruzione si legge: «La scuola garantirà giornalmente al personale la mascherina chirurgica, che dovrà essere indossata per la permanenza nei locali scolastici». Nessuna traccia di obbligo.
- 31/08/2020, verbale numero 104 del Ministero dell’Istruzione, che tenendo ferme le indicazioni del CTS, afferma: «Sarà necessario assicurare l’uso della mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico». Nessuna traccia di obbligo.

Per quanto sopra, il Governo potrà continuare a fornire le mascherine alle scuole, ma non vi è traccia di obbligo da parte dei cittadini di ritirarle o di usarle. Sono tante le famiglie che, nel pieno rispetto della sicurezza della salute e delle evidenze scientifiche, si sono organizzate con mascherine lavabili che rispettano anche una coscienza ambientale e un migliore esempio didattico per i figli.
Le mascherine intanto sono state acquistate e verranno consegnate alle scuole. Per evitare lo spreco di fondi statali e di prodotti nuovi, onde evitare che vadano buttati, suggeriamo di organizzare negli istituti la raccolta di tutte le mascherine monouso che rimarranno inutilizzate ogni mese e di comunicarlo al ministero per il conguaglio sul mese successivo.
In alternativa, laddove il ministero abbia già programmato gli acquisti e gli invii, le mascherine non utilizzare dagli alunni che rinunciano e ritirare quelle messe a disposizione dagli istituti scolastici potrebbero essere donate a RSA, ospedali, centri di accoglienza e altre strutture.
Evitando il monouso dove non sia realmente necessario, che si tratti di mascherine o di qualsiasi altro prodotto, il problema dello smaltimento trova una via per la sua stessa soluzione.
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