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Recuperare il saper fare del passato per offrire nuove opportunità di valorizzazione dei territori e delle comunità. È questa l’idea ispiratrice dell’ultimo progetto di Casa Netural, coworking e coliving di Matera che da anni propone iniziative volte alla rigenerazione e all’innovazione sociale dei luoghi. Ne abbiamo parlato con i responsabili, Andrea Paoletti e Samuele Biagioni.
Che cos’è la Scuola dei Saperi di Comunità?
La Scuola dei Saperi di Comunità è una scuola per tramandare e custodire saperi e mestieri di un’intera comunità. La Scuola ha l’obiettivo di creare un luogo fisico di conoscenza, scambio e crescita collettiva in cui nascano e si sviluppino nuove opportunità tra la comunità del quartiere San Pardo a Matera, i maestri artigiani locali e stranieri e i cittadini temporanei provenienti da tutto il mondo. È un progetto di comunità per la comunità e il territorio.
Come nasce l’idea e quali gli obiettivi?
La Scuola dei Saperi nasce dal lavoro svolto in questi anni da Casa Netural a Matera all’interno dei quartieri e dalla consapevolezza che ci sia un patrimonio di saperi ed esperienze destinato ad esaurirsi senza un passaggio di testimone. Nasce, perciò, dalla voglia di valorizzare, tramandandoli, tanti piccoli saperi e mestieri che nei quartieri sono ancora vivi, ma che rischiano di scomparire con il tempo. Innanzitutto si mapperanno questi saperi e gli interessi delle persone coinvolte e si “disegneranno” insieme percorsi di formazione orizzontale da attivare nello spazio.
La Scuola avrà l’obiettivo di valorizzare il patrimonio della memoria custodito dagli anziani e il patrimonio di innovazione in mano ai giovani e ai nuovi cittadini per generare momenti di scambio di saperi. Grazie alla Scuola sarà possibile creare workshop esperienziali per viaggiatori e cittadini temporanei così da favorire la scoperta del prezioso patrimonio culturale immateriale presente nelle nostre comunità.
Dove verrà avviato il progetto?
La scuola avrà sede nel piano accessibile di Casa Netural, quello sul piano “quartiere” e utilizzerà alcune delle funzionalità della casa, che, proprio grazie al crowdfunding, potranno essere potenziate (renderemo accessibili gli ambienti, il bagno, acquisteremo macchinari per la produzione e materiali) .
A chi si rivolge e come sarà articolato?
La comunità da coinvolgere sarà multietnica e intergenerazionale, affinché l’idea di patrimonio di saperi e competenze sia ancora più allargato e universale. Si rivolge a cittadini di tutte le età da ogni parte del mondo, che potranno proporsi come allievi o docenti. Sarà articolata in workshop e incontri formativi che si svolgeranno nello spazio dedicato, ma anche in incontri più informali tra le persone, lo scambio di saperi e mestieri sarà innanzitutto un pretesto per socializzare e dar vita ad una nuova comunità.
Perché pensate sia importante per il futuro il recupero della memoria custodita dagli anziani?
La memoria degli anziani è un patrimonio inestimabile di vita ed esperienze ed è fondamentale che il futuro ne sia impregnato per essere solido nelle sue visioni e nelle sue azioni. Ci affascina, ad esempio, pensare che i giovani, con le competenze digitali di cui sono portatori, possano declinare al futuro i saperi trasmessi dagli anziani, e che questo passi anche da un approccio internazionale e multiculturale. A tal proposito abbiamo attivato una partnership con CNA Basilicata per creerà un ponte importante tra “mondi diversi” e coinvolgere gli artigiani pensionati, così da riattivare il loro “saper fare” e generare nuovi opportunità.
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