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Abruzzo - Il Rewilding Economy Seminar è, prima di tutto, un’opportunità per capire cosa significhi progettare un’impresa basata sulla natura (nature-based economy), nel contesto dell’Appennino centrale e come sviluppare relativi prodotti e servizi possano impattare l’ambiente. L’iniziativa sarà realizzata dal 1° al 4 ottobre 2020 a Pettorano sul Gizio (L’Aquila, Abruzzo), dove è stata realizzata la prima Comunità a Misura d’Orso (Bear Smart Community) italiana nel 2015.
Il seminario, un’iniziativa di carattere nazionale e internazionale, è sponsorizzato da Organic Basics ed è patrocinato da Rewilding Europe, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Comune di Pettorano sul Gizio, Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, Legambiente, Cooperativa Valleluna e Salviamo l’Orso.
L’idea dietro al seminario è quella di offrire degli strumenti interdisciplinari per migliorare la connessione con l’ecosistema in cui operiamo, al fine di creare un’infrastruttura economica che possa supportare e beneficiare della biodiversità dei nostri territori. Alla fine del seminario, ogni partecipante potrà presentare e sviluppare il suo progetto con Rewilding Apennines ed esplorare le possibilità di supporto del Rewilding Europe Capital.
Se, da una parte, vogliamo creare una piattaforma utile per una nuova generazione di imprenditori che può lavorare insieme per rivitalizzare le economie delle aree rurali, dall’altra vogliamo anche offrire alle persone un’opportunità per venire in Abruzzo e trascorrere quattro giorni apprendendo l’approccio rewilding.
Questo è il sentimento che ha ispirato Rewilding Apennines a organizzare questa iniziativa. “Durante la pandemia volevamo esplorare nuove possibilità per promuovere le pratiche rewilding – il nostro obiettivo è quello di portare più persone in Abruzzo dal lato rewilding – e creare un’esperienza dinamica e positiva”, dichiara Mario Cipollone, Team Leader di Rewilding Apennines.
“Crediamo fortemente che, specialmente durante la pandemia, molti imprenditori abbiano cominciato a realizzare che il loro modello economico non è più a lungo sostenibile. Mentre questo potrebbe non essere necessariamente vero in tutti i settori, si rivela di particolare interesse nel caso dell’ospitalità, del turismo, della ristorazione, dell’agricoltura e del piccolo artigianato.
Appare mai come ora opportuno indirizzarsi verso un’economia sostenibile più diversificata, in grado di ridurre le esternalità sull’ambiente e aumentare il proprio livello di resilienza. La diversificazione, nuove forme di cooperazione e un approccio più attento alle risorse sembrano essere dei punti chiave.” Questo è quanto afferma Valerio Reale, l’Enterprise Officer di Rewilding Apennines.
Chiaramente la pandemia ha solamente enfatizzato uno scenario che non sembrava promettente: le aree rurali sono interessate da un numero di sfide sociali, come l’avanzato processo di spopolamento, oltre che la perdita di biodiversità culturale e ambientale.
Tuttavia, c’è una speranza: esiste una piccola ma crescente comunità di persone – specialmente nei loro trenta – che stanno ritornando a vivere nelle aree rurali o vogliano spostarsi fuori dagli agglomerati urbani, in cerca di una migliore qualità di vita. Alcuni lavorano la terra, altri operano nel settore turistico e altri lavorano ora da casa, un’abitudine che cambierà il nostro modo di affrontare la vita nel futuro.
La nostra ambizione è quella di offrire a queste persone un’alternativa, al fine di creare nuove economie basate sulla natura, che possano non solo generare nuovi profitti ma anche contribuire a fronteggiare le sfide ambientali e sociali che noi oggi affrontiamo in Appennino centrale.
Per ulteriori informazioni sul Rewilding Economy Seminar, visita il link.
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