Dal recupero alla gestione sostenibile di un paesaggio secolare: la storia di Podere Case Lovara
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La Spezia - Raggiungibile solo a piedi, da Levanto oppure lungo il sentiero panoramico da Punta Mesco, Podere Case Lovara è stato donato al FAI, Fondo Ambiente Italiano, nel 2009 e in questi undici anni di gestione, grazie al supporto della Fondazione Zegna, ha riportato l’intera superficie alla sua storica funzione di produzione agricola.
I quarantacinque ettari di proprietà comprendono, oltre all’edificio principale, boschi di lecci e pini, alternati a zone di macchia mediterranea. In quest’area, dove nei secoli la presenza dell’uomo ha forgiato con delicatezza il territorio, senza alterare i fragili equilibri ecologici, la compresenza tra mare e vegetazione ha permesso lo sviluppo di un’eccezionale biodiversità.
Sebbene oggi il bene sia soggetto agli ultimissimi lavori di restauro in alcune aree, viene aperto ai visitatori tutto l’anno, durante il fine settimana. «A seguito dell’emergenza sanitaria, – spiega Roberto Moretti, responsabile operativo della struttura – le aperture estive sono state sospese, ma sono riprese il 5 settembre». Allo stato attuale, il podere sta per trasformarsi in una struttura ricettiva: «L’iter, parecchio rallentato dal lockdown, sarà concluso entro autunno/inverno e a partire dalla prossima primavera verrà inaugurata una stagione di degustazioni di prodotti locali». A ruota ci sarà il lancio del b&b.
Mi sono fatta raccontare del progetto di sostenibilità che ruota attorno a Case Lovara: il bene farà da modello per la corretta gestione dell’opera umana in aree soggette a vincolo storico e paesaggistico, come quella del Parco delle Cinque Terre.
In che modo Casa Lovara porta avanti il modello di turismo sostenibile?
Da quando abbiamo preso in mano la proprietà, abbiamo deciso di incidere il meno possibile sull’ambiente, da tutti i punti di vista. Per questo, il fabbisogno energetico del podere viene fornito da fonti rinnovabili: l’energia elettrica viene generata con impianto fotovoltaico, grazie alle superfici pannellate del tetto dell’edificio principale, la cui produzione di energia si aggira intorno ai 10-12kw in condizioni ideali, cioè nelle giornate molto assolate. La vocazione alla sostenibilità riguarda anche l’approvvigionamento idrico: qui viene recuperata l’acqua piovana dai tetti e prelevata dai ruscelli che scorrono nella proprietà, sottraendo però solo il 20% del flusso, per non impedire la vita della microfauna, mediante drenaggi sulle acque che scendono a valle. Tutta l’acqua viene poi stoccata in cisterne interrate, purificata e resa potabile. In un’ulteriore ottica di circolarità, l’acqua delle docce viene nuovamente utilizzata, mentre le acque nere, provenienti dagli scarichi dei wc, passano attraverso un depuratore che trasforma la parte solida in concime e quella liquida a uso irriguo.
Questo approccio basato sul minor impatto possibile sull’ambiente riguarda anche l’azienda agricola?
Sì, anche l’agricoltura segue questi valori. Frutta e ortaggi vengono coltivati negli orti ricavati sui terrazzamenti tipicamente liguri, senza uso di diserbanti o pesticidi. Utilizziamo esclusivamente concime organico, calce idrata e dolomia, roccia di dolomite sbriciolata, secondo i dettami dell’agricoltura biologica. La stesso vale per il nostro piccolo allevamento di api: nei nostri quindici/venti apiari ci dedichiamo principalmente del benessere delle api, fondamentale sostegno all’ecosistema grazie al loro lavoro di impollinazione. Il miele, quindi, è estratto solo sul “surplus”: nei nostri alveari, l’ape non è stressata, vive in ambiente protetto e non entra in contatto con fertilizzanti o elementi chimici di alcun tipo.
Da ogni parola, emerge il profondo intento di chi lavora a Case Lovara di aiutare la natura a essere il più rigogliosa possibile, per questo, ogni dettaglio è stato studiato e progettato in tal senso.
Un’escursione (a piedi) che vale la pena fare quando si passa dalle Cinque Terre per lasciarsi alle spalle la calca e godersi il silenzio del Parco.
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