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Biella - È possibile creare una filiera certificata che attesti processi produttivi e materie prime più sostenibili? Quali sono i progetti in corso su questo tema? Quali percorsi d’innovazione stanno adottando le aziende? Si può fare squadra per creare una piattaforma condivisa?
Attorno a queste ed altre domande si è articolato il convegno “Quanta CO2 indossiamo?”, in programma mercoledì 23 settembre al “Kilometro Rosso, spazio Albini_next” di via Stezzano 87, dove è stato presentato anche il progetto “0 impact” (che prevede proprio la creazione di un protocollo condiviso per realizzare soluzioni più sostenibili nella produzione dei capi di abbigliamento).
Quest’ultimo si ispira inoltre all’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 e mira a garantire modelli di consumo e produzione sostenibili e a ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo; non solo, è teso a incoraggiare le imprese, in particolare le multinazionali, ad adottare pratiche sostenibili e ad integrare le informazioni sulla sostenibilità nei loro resoconti annuali.
L’incontro è stato inserito nel contesto delle iniziative della Fashion Revolution Week, una rassegna organizzata con l’obiettivo di sensibilizzare e informare i partecipanti sull’ambito della moda responsabile. L’evento, cominciato il 18 settembre e in conclusione il 4 ottobre, prevede sfilate, incontri, corsi, mostre e workshop dedicati all’etica dello slow fashion, oltre a percorsi formativi per chi vuole approfondire il mondo dell’economica circolare e della moda sostenibile. In questo contesto Fashion B.E.S.T. sta avendo un ruolo di grande rilevanza: ricordiamo, come riportato in un nostro precedente articolo, che è stata prevista la mostra CirculART (curata e prodotta da Cittadellarte).
L’esposizione in questione – tesa a spingere la ricerca artistica a confrontarsi con i diversi comparti che compongono la filiera tessile, lavorando con organizzazioni che hanno scelto di abbracciare l’idea di sostenibilità e di sviluppare la loro attività in modo innovativo e lungimirante – vede impegnati 4 protagonisti tra artisti e fashion designer che collaborano con l’Ufficio Moda di Cittadellarte. Nell’incontro “Quanta CO2 indossiamo?” ha figurato tra i relatori Olga Pirazzi, che nel suo intervento ha illustrato le peculiarità del progetto di cui è responsabile, Cittadellarte Fashion B.E.S.T.
Anche questo talk rientra nella «serie di eventi e iniziative – si legge nel comunicato dell’appuntamento – che si terranno tra fine settembre e novembre e che sono tutti legati tra loro dal grande tema della moda etica. La Fashion Revolution, infatti, è un format di rilevanza mondiale che vuole porre l’attenzione su un concetto diverso, più responsabile e sostenibile, di approcciare il mondo dell’abbigliamento e dei suoi accessori.
Un’iniziativa che assume un valore ancor più rilevante nell’ambito del Made in Italy e nel contesto della manifattura tessile che trova nella provincia bergamasca numerose eccellenze internazionali. Il futuro della moda – hanno aggiunto gli organizzatori nella nota stampa – ha tante prospettive, ma quella della sostenibilità è certamente una delle più importanti».
Articolo tratto da: Journal Cittadellarte
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